The article analyses Blumenberg’s considerations concerning the history of metaphysics, in which he in particular focuses on the role of the infinite. The thesis of Blumenberg concerns the birth of modernity, where he emphasizes in the passage from the predication of the infinity from God to the world, the progressive self-assertiveness of the human being. This is the peculiar character of the modern times. The sequence from the medieval finite cosmos to the infinite world establishes an irreversible process in which the human being becomes the protagonist of the history, even if he is not able to control the the epoch-making passage. Between the possibilities of the human being and the epochal changes there is a gap too big, since the epoch is the totality of all the possible interferences between the human actions, that no intention is able to fully understand. The infinite, as that-is-not-infinite, always remains a task that only the historical becoming and the epochal changes can differently and partially cover.

Il testo considera l’analisi che Blumenberg attua della storia della metafisica, in cui resta evidenziato in particolare il ruolo svolto dalla nozione di infinito. La tesi di Blumenberg riguardante la nascita della modernità scorge nel passaggio della predicazione dell’infinito da Dio al mondo il segno di questo momento epocale, che proprio in tal modo vede la progressiva autoaffermazione dell’uomo, l’accentuarsi di una sua realizzazione autonoma all’interno delle condizioni mondane. La successione dal cosmo finito medievale al mondo infinito stabilisce un processo irreversibile in cui l’uomo diviene il protagonista della storia, sebbene non sia in grado di dominare il passaggio epocale. Tra ciò che sta nelle capacità dell’uomo e i cambiamenti epocali rimane perciò uno iato incolmabile, dato che l’epoca è l’insieme di tutte le possibili interferenze delle azioni umane che nessuna intenzione può perfettamente comprendere. L’infinito, in quanto ciò che non-è-finito, rimane sempre un compito che solo il divenire della storia e i cambiamenti epocali possono variamente e parzialmente adeguare.

Marassi, M., Le avventure dell'infinità: da Dio al mondo. Blumenberg e la modernità, in Minima Metaphysica. Il divino e l'ordine del mondo, (Università Cattolica del Sacro Cuore - Milano, 05-07 November 2012), Vita e Pensiero, Milano 2015: 171-182 [http://hdl.handle.net/10807/69044]

Le avventure dell'infinità: da Dio al mondo. Blumenberg e la modernità

Marassi, Massimo
2015

Abstract

The article analyses Blumenberg’s considerations concerning the history of metaphysics, in which he in particular focuses on the role of the infinite. The thesis of Blumenberg concerns the birth of modernity, where he emphasizes in the passage from the predication of the infinity from God to the world, the progressive self-assertiveness of the human being. This is the peculiar character of the modern times. The sequence from the medieval finite cosmos to the infinite world establishes an irreversible process in which the human being becomes the protagonist of the history, even if he is not able to control the the epoch-making passage. Between the possibilities of the human being and the epochal changes there is a gap too big, since the epoch is the totality of all the possible interferences between the human actions, that no intention is able to fully understand. The infinite, as that-is-not-infinite, always remains a task that only the historical becoming and the epochal changes can differently and partially cover.
2015
Italiano
Minima Metaphysica. Il divino e l'ordine del mondo
"Il divenire e l'ordine del mondo"
Università Cattolica del Sacro Cuore - Milano
5-nov-2012
7-nov-2012
978-88-343-2673-2
Vita e Pensiero
Marassi, M., Le avventure dell'infinità: da Dio al mondo. Blumenberg e la modernità, in Minima Metaphysica. Il divino e l'ordine del mondo, (Università Cattolica del Sacro Cuore - Milano, 05-07 November 2012), Vita e Pensiero, Milano 2015: 171-182 [http://hdl.handle.net/10807/69044]
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