Dio è uno o molteplice? A differenza di quanto comunemente si pensi, il cristianesimo afferma – distinguendosi non solo dalle religioni politeiste ma anche dalle altre monoteiste – che Dio non è solo uno: è anche molteplice, precisamente perché trino. Ventimiglia affronta questo mistero anzitutto da un punto di vista filosofico, ponendosi tre domande: se una filosofia della Trinità sia una pseudo-filosofia (cap. I); se Dio sia molteplice (cap. II); se Dio, in quanto uno e molteplice ad un tempo, sia contraddittorio (cap. III). Nell’ultimo capitolo l’autore analizza invece la questione da un punto di vista psicologico. Riprendendo le tesi di Jung e Hillmann in proposito, si chiede se il “simbolo” della Trinità cristiana, vero e proprio archetipo dell’umanità, possa far bene alla salute psichica.
Ventimiglia, G., Se Dio sia uno. Essere, Trinità, inconscio, Edizione ETS, Pisa 2002: 131 [http://hdl.handle.net/10807/68345]
Se Dio sia uno. Essere, Trinità, inconscio
Ventimiglia, Giovanni
2002
Abstract
Dio è uno o molteplice? A differenza di quanto comunemente si pensi, il cristianesimo afferma – distinguendosi non solo dalle religioni politeiste ma anche dalle altre monoteiste – che Dio non è solo uno: è anche molteplice, precisamente perché trino. Ventimiglia affronta questo mistero anzitutto da un punto di vista filosofico, ponendosi tre domande: se una filosofia della Trinità sia una pseudo-filosofia (cap. I); se Dio sia molteplice (cap. II); se Dio, in quanto uno e molteplice ad un tempo, sia contraddittorio (cap. III). Nell’ultimo capitolo l’autore analizza invece la questione da un punto di vista psicologico. Riprendendo le tesi di Jung e Hillmann in proposito, si chiede se il “simbolo” della Trinità cristiana, vero e proprio archetipo dell’umanità, possa far bene alla salute psichica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.