Il Lucifero dantesco è costruito sulla base di due figure retoriche, l’antitesi e la parodia. Lucifero è antitetico in sé, a significare l’irrimediabile scissura interiore provocata dal peccato; ed è parodico rispetto a Dio, che si sforza di imitare senza riuscirvi. È parodico, non antitetico, come di solito si dice, rischiando in tal modo di attribuire a Dante una visione manichea, che pone sullo stesso piano, sia pure con segno valoriale opposto, Dio e Lucifero. Dante, facendo ricorso alla parodia, vuole invece segnalare, in una feconda simbiosi tra forme e contenuti, la secondarietà del male del male rispetto al bene, la sua impossibilità a esistere senza il bene: esattamente come la parodia non può darsi senza un parodiato che la precede e la fonda.
Frare, P., Dire il male. L’«Inferno» di Dante a 750 anni dalla nascita del poeta (1265-2015), <<MUNERA>>, 2015; (3): 75-85 [http://hdl.handle.net/10807/68202]
Dire il male. L’«Inferno» di Dante a 750 anni dalla nascita del poeta (1265-2015)
Frare, Pierantonio
2015
Abstract
Il Lucifero dantesco è costruito sulla base di due figure retoriche, l’antitesi e la parodia. Lucifero è antitetico in sé, a significare l’irrimediabile scissura interiore provocata dal peccato; ed è parodico rispetto a Dio, che si sforza di imitare senza riuscirvi. È parodico, non antitetico, come di solito si dice, rischiando in tal modo di attribuire a Dante una visione manichea, che pone sullo stesso piano, sia pure con segno valoriale opposto, Dio e Lucifero. Dante, facendo ricorso alla parodia, vuole invece segnalare, in una feconda simbiosi tra forme e contenuti, la secondarietà del male del male rispetto al bene, la sua impossibilità a esistere senza il bene: esattamente come la parodia non può darsi senza un parodiato che la precede e la fonda.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.