Il saggio delinea le costituzioni ontologiche della bellezza, che in definitiva viene delineata come un trascendentale ricomprensivo e sintetico della trascendentalità sia del vero, sia del buono. In questa prospettiva viene infine a proporsi, in modo organico, una teoria metafisica dell'essere. Di qui viene inoltre a giustificarsi l'asserto teologico per il quale si può parlare del divino come di una prima claritas.
Melchiorre, V., Deus prima claritas. Per una metafisica della bellezza e della relazione, <<AQUINAS>>, 2013; (Gennaio): 221-233 [http://hdl.handle.net/10807/66835]
Deus prima claritas. Per una metafisica della bellezza e della relazione
Melchiorre, Virgilio
2013
Abstract
Il saggio delinea le costituzioni ontologiche della bellezza, che in definitiva viene delineata come un trascendentale ricomprensivo e sintetico della trascendentalità sia del vero, sia del buono. In questa prospettiva viene infine a proporsi, in modo organico, una teoria metafisica dell'essere. Di qui viene inoltre a giustificarsi l'asserto teologico per il quale si può parlare del divino come di una prima claritas.File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.