La riflessione linguistica su testi scientifici, in seguito alle esortazioni sorte da più parti alla fine degli anni ’80, inizia recentemente a dare i suoi frutti, valorizzando l’importanza storica dell’apporto linguistico delle lingue speciali alla lingua nazionale, ma rilevandone anche il valore indipendente come varietà linguistica interessante di per sé. Il mondo scientifico e il mondo della lingua medica non sono dunque più sconosciuti ai linguisti, in particolare la lingua della medicina ha destato un significativo interesse nell’approfondimento degli apporti ricevuti dai parlanti incolti o semplicemente non specialisti. Il costituirsi della lingua medica ha sempre implicato il contributo del medico, ma anche del paziente, parlante di una varietà della medesima lingua diafasicamente marcata, e ha determinato una «forte ricaduta sul linguaggio comune» (Serianni 2007: 89). In questo breve studio intendo offrire un’istantanea della lingua medica settecentesca in un contesto informale (uno scambio epistolare), sebbene impreziosito dalla levatura degli interlocutori (Lodovico Antonio Muratori e Francesco Torti). Lo studio lessicale di una piccola parte della loro corrispondenza si è rivelato infatti particolarmente significativo: il Torti dedica all’amico alcune riflessioni sulla professione del medico e, inaspettatamente, anche sull’uso e sull’evoluzione delle parole in medicina. Il glossario fornirà i dati precisi e la storia dei singoli lemmi, a cui preporrò alcune riflessioni generali sulla lingua e sulla composizione del lessico stesso.
Polita, M., Il carteggio tra Francesco Torti e Lodovico Antonio Muratori. Note sul lessico medico settecentesco, in Medunarodnoga znanstvenog skupa u spomen na prof. dr. Zarka Muljacica. Atti del Convegno internazionale in onore del Prof. Zarko Muljacic, (Zagabria, 15-17 November 2012), ff-press, Zagabria 2014: 433-456 [http://hdl.handle.net/10807/66406]
Il carteggio tra Francesco Torti e Lodovico Antonio Muratori. Note sul lessico medico settecentesco
Polita, Maria
2014
Abstract
La riflessione linguistica su testi scientifici, in seguito alle esortazioni sorte da più parti alla fine degli anni ’80, inizia recentemente a dare i suoi frutti, valorizzando l’importanza storica dell’apporto linguistico delle lingue speciali alla lingua nazionale, ma rilevandone anche il valore indipendente come varietà linguistica interessante di per sé. Il mondo scientifico e il mondo della lingua medica non sono dunque più sconosciuti ai linguisti, in particolare la lingua della medicina ha destato un significativo interesse nell’approfondimento degli apporti ricevuti dai parlanti incolti o semplicemente non specialisti. Il costituirsi della lingua medica ha sempre implicato il contributo del medico, ma anche del paziente, parlante di una varietà della medesima lingua diafasicamente marcata, e ha determinato una «forte ricaduta sul linguaggio comune» (Serianni 2007: 89). In questo breve studio intendo offrire un’istantanea della lingua medica settecentesca in un contesto informale (uno scambio epistolare), sebbene impreziosito dalla levatura degli interlocutori (Lodovico Antonio Muratori e Francesco Torti). Lo studio lessicale di una piccola parte della loro corrispondenza si è rivelato infatti particolarmente significativo: il Torti dedica all’amico alcune riflessioni sulla professione del medico e, inaspettatamente, anche sull’uso e sull’evoluzione delle parole in medicina. Il glossario fornirà i dati precisi e la storia dei singoli lemmi, a cui preporrò alcune riflessioni generali sulla lingua e sulla composizione del lessico stesso.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.