INTRODUZIONE: Il consumo di alcool, esploso tra i giovani soprattutto negli ultimi anni, è un fenomeno di particolare interesse per la Sanità Pubblica per le gravi ripercussioni che può avere non solo sul singolo, ma sulla società intera. La facile reperibilità, il grado di accettazione sociale, la scarsa conoscenza dei danni provocati dall'abuso, la disinibizione e l'euforia associati all'assunzione, concorrono ad alimentarne il consumo smodato che, specie in età giovanile, si associa ad altri comportamenti a rischio per la salute,con possibilità di gravi implicazioni anche in ambito psico-sociale e sullo sviluppo cognitivo ed emotivo. Il presente lavoro ha l'obiettivo di presentare i risultati di un progetto scolastico di promozione della saluteper favorire il consumo responsabile di alcool tra i preadolescenti MATERIALI E METODI: L’intervento di promozione della salute è stato effettuato nell'anno scolastico 2013/2014 in due scuole medie di Roma, attraverso tre incontri ai quali partecipavano,singolarmente, tutte le classi. La conduzione di gruppo è stata attuata attraverso le tecniche di: circle time, teatro interattivo e focus group, con l’ausilio di un questionario di rilevazione delle percezioni del fenomeno abuso di alcol.Il questionario, composto di 15 domande a risposta multipla e volto ad indagare le caratteristiche di assunzione dell’alcool e le relative ripercussioni comportamentali tra i preadolescenti, è stato oggetto di confronto e dibattito tra studenti e professori.L'analisi descrittiva ed inferenziale è stata condotta attraverso il software IC Stata 12 per Mac. I confronti tra gruppi (genere e classi) sono stati effettuati utilizzando i test non parametrici di Kruskal Wallis e di trend. Sono stati considerati significativi valori di p<0.05. RISULTATI: Il campione, 200 studenti fra i 10 e 13 anni, è costituito da 98 ragazze e 102 ragazzi. Tutti i questionari sono stati restituiti correttamente compilati. Da un punto di vista generale, si può notare come, fortunatamente, sia ancora piuttosto elevata la percentuale dei ragazzi che non abbia ancora iniziato a bere: l’85.5% dichiara di non aver mai bevuto superalcolici, il 74.5% mai birra ed il 71.5% mai vino.La frequenza di consumo, disaggregata per tipologia di alcolico, è riportata nella figura seguente Considerando il 24.5% dei ragazzi che dichiara di aver iniziato a bere, la maggior parte (il 64%) lo ha fatto tra gli 11 e i 12 anni, ma il 27% ha iniziato prima, tra i 9 e i 10 anni, mentre solo il 9% tra i 13 e i 14 anni.Il 19% ha dichiarato di essersi ubriacato almeno una volta, prevalentemente durante l’uscita del sabato sera con gli amici (7%), ma anche durante una festa di compleanno (2.5%)o in gita scolastica (1%).Il grafico a radar di seguito riportato, scelto per fornire una visione d’insieme del livello medio di rischio disaggregato per classe, evidenzia chiaramente come i comportamenti a rischio aumentino al progredire dell'età degli studenti. Le differenze risultano significative per tutti i comportamenti eccetto l'età di inizio (età bere). Inoltre l’analisi per trend mostra un significativo incremento del rischio all’aumentare del percorso scolastico (dalla 1° media alla 3° media) per tutti i comportamenti sopracitati. L'analisi disaggregata per genere ha evidenziato un rischio leggermente superiore per i maschi, anche se questa differenza è risultata significativa solo per l'età della prima ubriacatura. CONCLUSIONI: Il nostro studio ha confermato come il consumo, di alcool risulti, soprattutto tra i più giovani, il frutto di un comportamento volontario, radicato nella curiosità di sperimentazione e motivato da molteplici fattori socio-psicologici. La non completa consapevolezza dei rischi associati all’alcol sottolinea l’importanza di proseguire nell’attività di prevenzione, non solo attraverso campagne e normative nazionali ed internazionali, ma anche con interventi formativi mirati a carattere locale, specialmente nelle scuole. In considerazione della progressione nel rischio per i comportamenti a rischio analizzati, appare opportuno proseguire nell'attività formativa focalizzandosi in particolare nel target degli studenti della seconda media, che presentano ancora un profilo di rischio basso, e quindi con una potenzialmente elevata efficacia delle attività di prevenzione, ma al contempo un maggior grado di comprensione e partecipazione alle attività.
Di Stefano, F., Poscia, A., De Waure, C., Soffiani, V., Ricciardi, W., Sgreccia, E., BRINDIAMO ALLA PREVENZIONE: RISULTATI DI UN INTERVENTO DI FORMAZIONE PER IL CONSUMO RESPONSABILE DI ALCOOL TRA UN CAMPIONE DI STUDENTI DELLE SCUOLE MEDIE, in Atti del 47° Congresso Nazionale SItI, (Riccione, 01-04 October 2014), N/A, N/A 2014: N/A-N/A [http://hdl.handle.net/10807/64864]
BRINDIAMO ALLA PREVENZIONE: RISULTATI DI UN INTERVENTO DI FORMAZIONE PER IL CONSUMO RESPONSABILE DI ALCOOL TRA UN CAMPIONE DI STUDENTI DELLE SCUOLE MEDIE
Poscia, Andrea;De Waure, Chiara;Ricciardi, Walter;
2014
Abstract
INTRODUZIONE: Il consumo di alcool, esploso tra i giovani soprattutto negli ultimi anni, è un fenomeno di particolare interesse per la Sanità Pubblica per le gravi ripercussioni che può avere non solo sul singolo, ma sulla società intera. La facile reperibilità, il grado di accettazione sociale, la scarsa conoscenza dei danni provocati dall'abuso, la disinibizione e l'euforia associati all'assunzione, concorrono ad alimentarne il consumo smodato che, specie in età giovanile, si associa ad altri comportamenti a rischio per la salute,con possibilità di gravi implicazioni anche in ambito psico-sociale e sullo sviluppo cognitivo ed emotivo. Il presente lavoro ha l'obiettivo di presentare i risultati di un progetto scolastico di promozione della saluteper favorire il consumo responsabile di alcool tra i preadolescenti MATERIALI E METODI: L’intervento di promozione della salute è stato effettuato nell'anno scolastico 2013/2014 in due scuole medie di Roma, attraverso tre incontri ai quali partecipavano,singolarmente, tutte le classi. La conduzione di gruppo è stata attuata attraverso le tecniche di: circle time, teatro interattivo e focus group, con l’ausilio di un questionario di rilevazione delle percezioni del fenomeno abuso di alcol.Il questionario, composto di 15 domande a risposta multipla e volto ad indagare le caratteristiche di assunzione dell’alcool e le relative ripercussioni comportamentali tra i preadolescenti, è stato oggetto di confronto e dibattito tra studenti e professori.L'analisi descrittiva ed inferenziale è stata condotta attraverso il software IC Stata 12 per Mac. I confronti tra gruppi (genere e classi) sono stati effettuati utilizzando i test non parametrici di Kruskal Wallis e di trend. Sono stati considerati significativi valori di p<0.05. RISULTATI: Il campione, 200 studenti fra i 10 e 13 anni, è costituito da 98 ragazze e 102 ragazzi. Tutti i questionari sono stati restituiti correttamente compilati. Da un punto di vista generale, si può notare come, fortunatamente, sia ancora piuttosto elevata la percentuale dei ragazzi che non abbia ancora iniziato a bere: l’85.5% dichiara di non aver mai bevuto superalcolici, il 74.5% mai birra ed il 71.5% mai vino.La frequenza di consumo, disaggregata per tipologia di alcolico, è riportata nella figura seguente Considerando il 24.5% dei ragazzi che dichiara di aver iniziato a bere, la maggior parte (il 64%) lo ha fatto tra gli 11 e i 12 anni, ma il 27% ha iniziato prima, tra i 9 e i 10 anni, mentre solo il 9% tra i 13 e i 14 anni.Il 19% ha dichiarato di essersi ubriacato almeno una volta, prevalentemente durante l’uscita del sabato sera con gli amici (7%), ma anche durante una festa di compleanno (2.5%)o in gita scolastica (1%).Il grafico a radar di seguito riportato, scelto per fornire una visione d’insieme del livello medio di rischio disaggregato per classe, evidenzia chiaramente come i comportamenti a rischio aumentino al progredire dell'età degli studenti. Le differenze risultano significative per tutti i comportamenti eccetto l'età di inizio (età bere). Inoltre l’analisi per trend mostra un significativo incremento del rischio all’aumentare del percorso scolastico (dalla 1° media alla 3° media) per tutti i comportamenti sopracitati. L'analisi disaggregata per genere ha evidenziato un rischio leggermente superiore per i maschi, anche se questa differenza è risultata significativa solo per l'età della prima ubriacatura. CONCLUSIONI: Il nostro studio ha confermato come il consumo, di alcool risulti, soprattutto tra i più giovani, il frutto di un comportamento volontario, radicato nella curiosità di sperimentazione e motivato da molteplici fattori socio-psicologici. La non completa consapevolezza dei rischi associati all’alcol sottolinea l’importanza di proseguire nell’attività di prevenzione, non solo attraverso campagne e normative nazionali ed internazionali, ma anche con interventi formativi mirati a carattere locale, specialmente nelle scuole. In considerazione della progressione nel rischio per i comportamenti a rischio analizzati, appare opportuno proseguire nell'attività formativa focalizzandosi in particolare nel target degli studenti della seconda media, che presentano ancora un profilo di rischio basso, e quindi con una potenzialmente elevata efficacia delle attività di prevenzione, ma al contempo un maggior grado di comprensione e partecipazione alle attività.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.