INTRODUZIONE: L' utilizzazione dell'alcol nei luoghi di lavoro è stato oggetto di numerose valutazioni da parte del mondo della prevenzione e vi è stato un variegato e talora difforme orientamento normativo a livello regionale e locale. La normativa vigente nel nostro Paese affida ai datori di lavoro il compito di contrastare l’uso di alcol nei da parte dei lavoratori che svolgono mansioni a rischio di infortuni sul lavoro ovvero per la sicurezza, l’incolumità o la salute dei terzi. Il gruppo LaRA (Lavoratori Rischiosi per gli Altri) si è posto il compito di valutare se quanto disposto garantisca compiutamente la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori e dei terzi, senza pregiudizio per i diritti civili dei lavoratori. MATERIALI E METODI: È stato prodotto un documento di consenso nel confronto tra medici del lavoro, igienisti, medici legali, tossicologi, psichiatri , medici di medicina generale, giuristi, bioeticisti, e parti sociali. Il documento è stato compilato valutando in comparazione le numerose norme esistenti e i pareri giurisprudenziali sulla materia , mediante riunioni del network e formali RISULTATI: Si è evidenziata l’importanza di un corretto approccio al problema della utilizzazione dell’alcol in particolare in ambienti di lavoro particolarmente rischiosi per i lavoratori e per terzi . Tuttavia la normativa vigente presenta lacune e incongruenze che rendono difficoltosa l’attuazione uniforme di comportamenti di prevenzione. Di fronte ad una generale condivisione dei concetti preventivi di base, esistono difformità nelle disposizioni delle autorità locali e regionali che non consentono di applicare una strategia unitaria sul territorio nazionale. Diversamente da quanto finora statuito dalle norme, l’obbligo del datore di lavoro di vigilare sull’osservanza del divieto di assunzione di alcolici sul luogo di lavoro non dovrebbe essere espletato “solo” attraverso medico competente, il cui ruolo istituzionale dovrebbe essere di fiducia e non fiscale . Inoltre, alcune categorie per le quali è previsto il contrasto dell’uso di alcol non sono attualmente sottoposte a sorveglianza sanitaria . Gli addetti alla guida di veicoli stradali non esposti ad altri rischi, possono essere sottoposti a sorveglianza sanitaria solo in regioni ove leggi regionali lo prevedano. In altri casi, la valutazione del rischio per terzi e la sorveglianza sanitaria, sono considerate da alcuni giuristi accettabili, da altri illegittime. E non di rado il medico competente nell’eseguire i controlli alcolimetrici e gli accertamenti per alcol- dipendenza affronta un dilemma etico, dal momento che la comunicazione dei risultati al datore di lavoro o agli organismi preposti al rilascio di licenze potrebbe non rispettare l’obbligo del segreto professionale. L’enfasi posta solo sui controlli ha inoltre indotto aziende e organi di vigilanza a trascurare in generale gli aspetti educativi e quelli riabilitativi. Il coinvolgimento dei medici di medicina generale, degli educatori e dei servizi specialistici è indispensabile per affrontare le problematiche dell’abuso alcolico in una prospettiva di informazione/formazione, recupero e riabilitazione. I pochi studi disponibili indicano che le norme sono ancora poco applicate e l’inosservanza non sempre è oggetto di controlli favorendo la diffusione di comportamenti assai dissimili CONCLUSIONI: Tutti i datori di lavoro dovrebbero valutare il rischio per terzi derivante da uso di sostanze alcoliche dotandosi di una strategia condivisa (policy) sull’alcol. Il controllo di tale rischio negli ambienti di lavoro richiede una più chiara definizione dei ruoli degli Organi di Controllo e Vigilanza e del Medico Competente e il passaggio da un atteggiamento reattivo ad uno proattivo di tutte le parti in causa. Indispensabile appare l'apporto dei Medici di Medicina Generale in un quadro generale di formazione ed informazione ed educazione sanitaria per l’adozione di corretti stili di vita.
Magnavita, N., Moscato, U., Poscia, A., Ricciardi, W., Messineo, A., Gruppo, L., CONSENSUS DOCUMENT SU ALCOL E LAVORO DEL GRUPPO LARA, in ATTI del 47° Congresso Nazionale SItI, (Riccione, 01-04 October 2014), s.n., s.l. 2014: 327-328 [http://hdl.handle.net/10807/64845]
CONSENSUS DOCUMENT SU ALCOL E LAVORO DEL GRUPPO LARA
Magnavita, Nicola;Moscato, Umberto;Poscia, Andrea;Ricciardi, Walter;
2014
Abstract
INTRODUZIONE: L' utilizzazione dell'alcol nei luoghi di lavoro è stato oggetto di numerose valutazioni da parte del mondo della prevenzione e vi è stato un variegato e talora difforme orientamento normativo a livello regionale e locale. La normativa vigente nel nostro Paese affida ai datori di lavoro il compito di contrastare l’uso di alcol nei da parte dei lavoratori che svolgono mansioni a rischio di infortuni sul lavoro ovvero per la sicurezza, l’incolumità o la salute dei terzi. Il gruppo LaRA (Lavoratori Rischiosi per gli Altri) si è posto il compito di valutare se quanto disposto garantisca compiutamente la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori e dei terzi, senza pregiudizio per i diritti civili dei lavoratori. MATERIALI E METODI: È stato prodotto un documento di consenso nel confronto tra medici del lavoro, igienisti, medici legali, tossicologi, psichiatri , medici di medicina generale, giuristi, bioeticisti, e parti sociali. Il documento è stato compilato valutando in comparazione le numerose norme esistenti e i pareri giurisprudenziali sulla materia , mediante riunioni del network e formali RISULTATI: Si è evidenziata l’importanza di un corretto approccio al problema della utilizzazione dell’alcol in particolare in ambienti di lavoro particolarmente rischiosi per i lavoratori e per terzi . Tuttavia la normativa vigente presenta lacune e incongruenze che rendono difficoltosa l’attuazione uniforme di comportamenti di prevenzione. Di fronte ad una generale condivisione dei concetti preventivi di base, esistono difformità nelle disposizioni delle autorità locali e regionali che non consentono di applicare una strategia unitaria sul territorio nazionale. Diversamente da quanto finora statuito dalle norme, l’obbligo del datore di lavoro di vigilare sull’osservanza del divieto di assunzione di alcolici sul luogo di lavoro non dovrebbe essere espletato “solo” attraverso medico competente, il cui ruolo istituzionale dovrebbe essere di fiducia e non fiscale . Inoltre, alcune categorie per le quali è previsto il contrasto dell’uso di alcol non sono attualmente sottoposte a sorveglianza sanitaria . Gli addetti alla guida di veicoli stradali non esposti ad altri rischi, possono essere sottoposti a sorveglianza sanitaria solo in regioni ove leggi regionali lo prevedano. In altri casi, la valutazione del rischio per terzi e la sorveglianza sanitaria, sono considerate da alcuni giuristi accettabili, da altri illegittime. E non di rado il medico competente nell’eseguire i controlli alcolimetrici e gli accertamenti per alcol- dipendenza affronta un dilemma etico, dal momento che la comunicazione dei risultati al datore di lavoro o agli organismi preposti al rilascio di licenze potrebbe non rispettare l’obbligo del segreto professionale. L’enfasi posta solo sui controlli ha inoltre indotto aziende e organi di vigilanza a trascurare in generale gli aspetti educativi e quelli riabilitativi. Il coinvolgimento dei medici di medicina generale, degli educatori e dei servizi specialistici è indispensabile per affrontare le problematiche dell’abuso alcolico in una prospettiva di informazione/formazione, recupero e riabilitazione. I pochi studi disponibili indicano che le norme sono ancora poco applicate e l’inosservanza non sempre è oggetto di controlli favorendo la diffusione di comportamenti assai dissimili CONCLUSIONI: Tutti i datori di lavoro dovrebbero valutare il rischio per terzi derivante da uso di sostanze alcoliche dotandosi di una strategia condivisa (policy) sull’alcol. Il controllo di tale rischio negli ambienti di lavoro richiede una più chiara definizione dei ruoli degli Organi di Controllo e Vigilanza e del Medico Competente e il passaggio da un atteggiamento reattivo ad uno proattivo di tutte le parti in causa. Indispensabile appare l'apporto dei Medici di Medicina Generale in un quadro generale di formazione ed informazione ed educazione sanitaria per l’adozione di corretti stili di vita.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.