INTRODUZIONE: La realizzazione del benessere della popolazione si concretizza, per molte delle società, attraverso programmi che favoriscono l’accesso all’assistenza sanitaria. Diversi studi hanno dimostrato che i governi dei Paesi, pur considerando l'assistenza sanitaria come una responsabilità chiave, si avvalgono di diversi modelli organizzativi. La Sanità Pubblica e Privata, nell’ambito di questi modelli, possono integrarsi, sovrapporsi o differenziarsi completamente, generando estremi dall’efficienza organizzativa alla disorganizzazione se non sostanziale confusione. Il presente studio origina dalla crescente preoccupazione, in un periodo di crisi economica e di “spending review”, di fattiva sostenibilità dell’attuale modello universalistico e solidaristico della Sanità Pubblica Italiana e di come esso possa evolvere nel futuro. MATERIALI E METODI: La ricerca è stata effettuata, attraverso una revisione sistematica, consultando la letteratura scientifica, nazionale e internazionale, relativa a studi pubblicati sul branding di salute pubblica disponibili nei più importanti e principali database on-line, ad accesso gratuito. Sono stati analizzati, in modalità comparata, i principali meccanismi di governance presenti nei differenti sistemi sanitari dei Paesi Europei ed Extra Europei. RISULTATI: Dall’analisi svolta, consultando 32 siti istituzionali oltre medline e cochrane, derivando 239 articoli e relazioni di cui 24 rispondenti ai criteri di inclusione nello studio, si evidenzia che il più grande mercato sanitario assistenziale complementare è in Olanda (utilizzato dall’89% della popolazione), seguita da Israele (80%). L’Australia e l’Irlanda, che presentano un Sistema Sanitario Pubblico, hanno duplicato il mercato di offerta assistenziale, fornendo attraverso il settore privato quelle prestazioni che avrebbero dei tempi di attesa lunghi. Inoltre si rileva che alcuni Paesi, come Francia, Israele, Belgio, Canada e Stati Uniti, garantiscono le prestazioni sanitarie con una copertura privata ad oltre la metà della popolazione. In Italia circa il 14,89 % della popolazione, ad oggi, ha una qualche forma di assicurazione sanitaria privata, in genere per coprire servizi esclusi dal Sistema Sanitario Nazionale (SSN), ovvero per beneficiare di un elevato standard di comfort e privacy in strutture ospedaliere oppure per avere una più ampia scelta di fornitori pubblici e privati. Infine in molti Paesi, come Messico, Portogallo, Belgio, Australia e Stati Uniti, le famiglie sostengono “in proprio ed autonomo” pressoché tutta la spesa sanitaria. CONCLUSIONI: Lo studio ha potuto rilevare che ogni Paese, in riferimento alle caratteristiche della propria popolazione, individua un proprio sistema di assistenza sanitaria al fine di soddisfare il fabbisogno di salute della popolazione residente e non. Ciò comporta, per altro, l’impiego di indicatori qualitativi e quantitativi della bontà assistenziale, spesso, non confrontabili tra loro, definendo standard differenziati non sovrapponibili. In questo, inoltre, non sempre è ben evidenziabile il “successo” rispetto agli obiettivi asssitenziali previsti, laddove spesso gli indicatori esprimono più il conseguimento di risultati quantitativi che qualitativi, propri maggiormente del concetto di benessere assistenziale atteso. Sono da considerarsi, conseguentemente, degni di apprezzamento quei Paesi che riescono, anche con sistemi sanitari misti, a garantire la stessa qualità di cure a tutti i cittadini in tempi brevi.
Giannetti, G., Poscia, A., Collamati, A., La Milia, D. I., Di Donato, M., Contegiacomo, P., Wachocka, M., Moscato, U., MODELLI ORGANIZZATIVI SANITARI PUBBLICI E PRIVATI TRA INTEGRAZIONE, COMPLEMENTARIETÀ E OUT-OF-POCKET., in ATTI del 47° Congresso Nazionale SItI, (Riccione, 01-04 October 2014), s.n., s.l. 2014: 445-446 [http://hdl.handle.net/10807/64830]
MODELLI ORGANIZZATIVI SANITARI PUBBLICI E PRIVATI TRA INTEGRAZIONE, COMPLEMENTARIETÀ E OUT-OF-POCKET.
Giannetti, Giovanna;Poscia, Andrea;Collamati, Agnese;La Milia, Daniele Ignazio;Contegiacomo, Pietro;Wachocka, Malgorzata;Moscato, Umberto
2014
Abstract
INTRODUZIONE: La realizzazione del benessere della popolazione si concretizza, per molte delle società, attraverso programmi che favoriscono l’accesso all’assistenza sanitaria. Diversi studi hanno dimostrato che i governi dei Paesi, pur considerando l'assistenza sanitaria come una responsabilità chiave, si avvalgono di diversi modelli organizzativi. La Sanità Pubblica e Privata, nell’ambito di questi modelli, possono integrarsi, sovrapporsi o differenziarsi completamente, generando estremi dall’efficienza organizzativa alla disorganizzazione se non sostanziale confusione. Il presente studio origina dalla crescente preoccupazione, in un periodo di crisi economica e di “spending review”, di fattiva sostenibilità dell’attuale modello universalistico e solidaristico della Sanità Pubblica Italiana e di come esso possa evolvere nel futuro. MATERIALI E METODI: La ricerca è stata effettuata, attraverso una revisione sistematica, consultando la letteratura scientifica, nazionale e internazionale, relativa a studi pubblicati sul branding di salute pubblica disponibili nei più importanti e principali database on-line, ad accesso gratuito. Sono stati analizzati, in modalità comparata, i principali meccanismi di governance presenti nei differenti sistemi sanitari dei Paesi Europei ed Extra Europei. RISULTATI: Dall’analisi svolta, consultando 32 siti istituzionali oltre medline e cochrane, derivando 239 articoli e relazioni di cui 24 rispondenti ai criteri di inclusione nello studio, si evidenzia che il più grande mercato sanitario assistenziale complementare è in Olanda (utilizzato dall’89% della popolazione), seguita da Israele (80%). L’Australia e l’Irlanda, che presentano un Sistema Sanitario Pubblico, hanno duplicato il mercato di offerta assistenziale, fornendo attraverso il settore privato quelle prestazioni che avrebbero dei tempi di attesa lunghi. Inoltre si rileva che alcuni Paesi, come Francia, Israele, Belgio, Canada e Stati Uniti, garantiscono le prestazioni sanitarie con una copertura privata ad oltre la metà della popolazione. In Italia circa il 14,89 % della popolazione, ad oggi, ha una qualche forma di assicurazione sanitaria privata, in genere per coprire servizi esclusi dal Sistema Sanitario Nazionale (SSN), ovvero per beneficiare di un elevato standard di comfort e privacy in strutture ospedaliere oppure per avere una più ampia scelta di fornitori pubblici e privati. Infine in molti Paesi, come Messico, Portogallo, Belgio, Australia e Stati Uniti, le famiglie sostengono “in proprio ed autonomo” pressoché tutta la spesa sanitaria. CONCLUSIONI: Lo studio ha potuto rilevare che ogni Paese, in riferimento alle caratteristiche della propria popolazione, individua un proprio sistema di assistenza sanitaria al fine di soddisfare il fabbisogno di salute della popolazione residente e non. Ciò comporta, per altro, l’impiego di indicatori qualitativi e quantitativi della bontà assistenziale, spesso, non confrontabili tra loro, definendo standard differenziati non sovrapponibili. In questo, inoltre, non sempre è ben evidenziabile il “successo” rispetto agli obiettivi asssitenziali previsti, laddove spesso gli indicatori esprimono più il conseguimento di risultati quantitativi che qualitativi, propri maggiormente del concetto di benessere assistenziale atteso. Sono da considerarsi, conseguentemente, degni di apprezzamento quei Paesi che riescono, anche con sistemi sanitari misti, a garantire la stessa qualità di cure a tutti i cittadini in tempi brevi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.