INTRODUZIONE: L’influenza dei fattori ambientali sulla salute umana è da tempo all’attenzione della comunità scientifica. In particolare, la qualità dell’aria negli ambienti confinati costituisce un importante campo di ricerca, in quanto l’ambiente indoor, in cui la popolazione vive, lavora e trascorre il suo tempo libero, svolge un ruolo importante sulla salute e sul benessere, anche se l’impatto specifico rimane difficile da quantificare in quanto influenzato da numerosi potenziali inquinanti, in quantità modesta e spesso sinergica. Questo studio, finalizzato alla valutazione di efficacia di uno strumento di informazione/formazione riguardante l’Indoor Air Qualiy (IAQ), è pensato per le palestre, in quanto l’aspetto benefico connesso alle attività sportive praticate in spazi confinati è inscindibilmente legato allo stato di salubrità e alle condizioni di carattere igienico-sanitario e di sicurezza dell’ambiente in cui queste vengono praticate. MATERIALI E METODI: Lo strumento di formazione utilizzato, un breve video-filmato di circa 3 minuti, ha avuto come scopo quello di sottolineare, attraverso l’utilizzo di nuove strategie di comunicazione, le criticità, le peculiarità e i problemi ambientali relativi agli ambienti confinati al fine ultimo di incrementare, su base scientifica, le conoscenze e le competenze dei partecipanti. La sequenza delle immagini utilizzate per ogni tema trattato (IAQ, Microclima, Miceti, Anidride Carbonica, Radon, Formaldeide e Legionella), era finalizzata a descrivere: cos’è? quali effetti sulla salute può provocare? cosa si può fare per evitarli? (es. Figura 1). La valutazione dell’efficacia dell’intervento formativo è stata effettuata attraverso un questionario di 7 domande a risposta multipla somministrato prima e dopo la visione del video-filmato. I questionari sono stati analizzati mediante il software SITA Versione 1.0 (Sistema per l’Item Analysis) realizzato dall’Istituto Superiore di Sanità. Il confronto pre-post è stato valutato complessivamente attraverso t-test per dati appaiati e per le singole domande attraverso il test del CHI2. RISULTATI: Il questionario è stato somministrato a 179 persone (98 femmine e 81 maschi, frequentatori di palestre), con età compresa tra 16 e 55 anni. La popolazione oggetto di studio, che mostrava una discreta preparazione di base degli argomenti trattati (media[DS]=3,9[2.2]), ha evidenziato un significativo miglioramento delle conoscenze (6,2[1.0]). Prima della formazione, il tema più conosciuto era quello relativo alla CO2 (Q4), mentre erano meno conosciuti il “rischio Formaldeide”(Q6) ed il “rischio Legionella”(Q7) (Figura2). Per tutti i temi trattati, l’intervento formativo è riuscito ad incrementare significativamente le conoscenze specifiche, con un incremento percentuale medio di circa il 30%. CONCLUSIONI: Il problema degli ambienti confinati destinati ad attività sportive a ridotta mobilità (palestre, sale fitness, ecc..), è ancora oggi ampio e spesso determinato da errori nelle scelte progettuali (design), edilizie (materiali) o impiantistiche (sistemi di ventilazione/riscaldamento) o, ancor peggio, da errate determinazioni delle destinazioni d’uso o loro repentina variazione. Ciò, purtroppo, è spesso correlato con la mancanza di una adeguata informazione e formazione culturale generale e/o specificatamente finalizzata alla salute ed al benessere, in grado di ridurre gli eventuali rischi presenti negli ambienti indoor. Il modello formativo proposto e valutato nel presente studio si presenta come di facile somministrazione, ampia possibilità di diffusione ed elevata efficacia nella trasmissione di messaggi essenziali per l’informazione degli utenti delle palestre. Se adeguatamente implementato e a seguito di ulteriori studi che vadano a dimostrarne l’impatto in termini di efficacia reale, ovvero di cambiamenti nei comportamenti/abitudini che possono amplificare i rischi negli ambienti indoor, potrebbe rappresentare un importante strumento per la diffusione di informazioni basate sull’evidenza, rendendo più facile la scelta di comportamenti salutari. Inoltre, il modello potrebbe essere facilmente esportato in ambiti più ampi dell’igiene ambientale, in cui la velocità e la diffusione delle corrette informazioni alla popolazione rappresentano una importante sfida di Sanità Pubblica (vaccinazioni, screening, prevenzione del rischio cardiovascolare, etc).

Wachocka, M., Gallucci, P., Poscia, A., Pattavina, F., Cerabona, V., La Milia, D. I., Villari, P., Ricciardi, W., Moscato, U., INDAGINE SULL’EFFICACIA DI UN MODELLO DI COMUNICAZIONE DEL RISCHIO CORRELATO ALL’INDOOR AIR QUALITY IN LUOGHI DESTINATI AD ATTIVITÀ FISICA, in ATTI del 47° Congresso Nazionale SItI, (Riccione, 01-04 October 2014), s.n., s.l. 2014: 977-978 [http://hdl.handle.net/10807/64821]

INDAGINE SULL’EFFICACIA DI UN MODELLO DI COMUNICAZIONE DEL RISCHIO CORRELATO ALL’INDOOR AIR QUALITY IN LUOGHI DESTINATI AD ATTIVITÀ FISICA

Wachocka, Malgorzata;Gallucci, Pierpaolo;Poscia, Andrea;La Milia, Daniele Ignazio;Villari, Paolo;Ricciardi, Walter;Moscato, Umberto
2014

Abstract

INTRODUZIONE: L’influenza dei fattori ambientali sulla salute umana è da tempo all’attenzione della comunità scientifica. In particolare, la qualità dell’aria negli ambienti confinati costituisce un importante campo di ricerca, in quanto l’ambiente indoor, in cui la popolazione vive, lavora e trascorre il suo tempo libero, svolge un ruolo importante sulla salute e sul benessere, anche se l’impatto specifico rimane difficile da quantificare in quanto influenzato da numerosi potenziali inquinanti, in quantità modesta e spesso sinergica. Questo studio, finalizzato alla valutazione di efficacia di uno strumento di informazione/formazione riguardante l’Indoor Air Qualiy (IAQ), è pensato per le palestre, in quanto l’aspetto benefico connesso alle attività sportive praticate in spazi confinati è inscindibilmente legato allo stato di salubrità e alle condizioni di carattere igienico-sanitario e di sicurezza dell’ambiente in cui queste vengono praticate. MATERIALI E METODI: Lo strumento di formazione utilizzato, un breve video-filmato di circa 3 minuti, ha avuto come scopo quello di sottolineare, attraverso l’utilizzo di nuove strategie di comunicazione, le criticità, le peculiarità e i problemi ambientali relativi agli ambienti confinati al fine ultimo di incrementare, su base scientifica, le conoscenze e le competenze dei partecipanti. La sequenza delle immagini utilizzate per ogni tema trattato (IAQ, Microclima, Miceti, Anidride Carbonica, Radon, Formaldeide e Legionella), era finalizzata a descrivere: cos’è? quali effetti sulla salute può provocare? cosa si può fare per evitarli? (es. Figura 1). La valutazione dell’efficacia dell’intervento formativo è stata effettuata attraverso un questionario di 7 domande a risposta multipla somministrato prima e dopo la visione del video-filmato. I questionari sono stati analizzati mediante il software SITA Versione 1.0 (Sistema per l’Item Analysis) realizzato dall’Istituto Superiore di Sanità. Il confronto pre-post è stato valutato complessivamente attraverso t-test per dati appaiati e per le singole domande attraverso il test del CHI2. RISULTATI: Il questionario è stato somministrato a 179 persone (98 femmine e 81 maschi, frequentatori di palestre), con età compresa tra 16 e 55 anni. La popolazione oggetto di studio, che mostrava una discreta preparazione di base degli argomenti trattati (media[DS]=3,9[2.2]), ha evidenziato un significativo miglioramento delle conoscenze (6,2[1.0]). Prima della formazione, il tema più conosciuto era quello relativo alla CO2 (Q4), mentre erano meno conosciuti il “rischio Formaldeide”(Q6) ed il “rischio Legionella”(Q7) (Figura2). Per tutti i temi trattati, l’intervento formativo è riuscito ad incrementare significativamente le conoscenze specifiche, con un incremento percentuale medio di circa il 30%. CONCLUSIONI: Il problema degli ambienti confinati destinati ad attività sportive a ridotta mobilità (palestre, sale fitness, ecc..), è ancora oggi ampio e spesso determinato da errori nelle scelte progettuali (design), edilizie (materiali) o impiantistiche (sistemi di ventilazione/riscaldamento) o, ancor peggio, da errate determinazioni delle destinazioni d’uso o loro repentina variazione. Ciò, purtroppo, è spesso correlato con la mancanza di una adeguata informazione e formazione culturale generale e/o specificatamente finalizzata alla salute ed al benessere, in grado di ridurre gli eventuali rischi presenti negli ambienti indoor. Il modello formativo proposto e valutato nel presente studio si presenta come di facile somministrazione, ampia possibilità di diffusione ed elevata efficacia nella trasmissione di messaggi essenziali per l’informazione degli utenti delle palestre. Se adeguatamente implementato e a seguito di ulteriori studi che vadano a dimostrarne l’impatto in termini di efficacia reale, ovvero di cambiamenti nei comportamenti/abitudini che possono amplificare i rischi negli ambienti indoor, potrebbe rappresentare un importante strumento per la diffusione di informazioni basate sull’evidenza, rendendo più facile la scelta di comportamenti salutari. Inoltre, il modello potrebbe essere facilmente esportato in ambiti più ampi dell’igiene ambientale, in cui la velocità e la diffusione delle corrette informazioni alla popolazione rappresentano una importante sfida di Sanità Pubblica (vaccinazioni, screening, prevenzione del rischio cardiovascolare, etc).
2014
Italiano
ATTI del 47° Congresso Nazionale SItI
47° Congresso Nazionale SItI
Riccione
1-ott-2014
4-ott-2014
N/A
Wachocka, M., Gallucci, P., Poscia, A., Pattavina, F., Cerabona, V., La Milia, D. I., Villari, P., Ricciardi, W., Moscato, U., INDAGINE SULL’EFFICACIA DI UN MODELLO DI COMUNICAZIONE DEL RISCHIO CORRELATO ALL’INDOOR AIR QUALITY IN LUOGHI DESTINATI AD ATTIVITÀ FISICA, in ATTI del 47° Congresso Nazionale SItI, (Riccione, 01-04 October 2014), s.n., s.l. 2014: 977-978 [http://hdl.handle.net/10807/64821]
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