L’invecchiamento si caratterizza come una condizione dinamica su cui è possibile intervenire in un’ottica di potenziamento, sfruttando le risorse della riserva cognitiva e di quella cerebrale al fine di intervenire sul processo fisiologico di progressivo indebolimento correlato all’avanzare dell’età. In accordo con le evidenze relative ai processi di plasticità cerebrale, la riattivazione dei network che mediano le funzioni cognitive tramite stimolazione cognitiva e neurofisiologica può consentirne il ri-potenziamento. Con l’obiettivo di delineare strumenti e procedure per riconoscere e incrementare le potenzialità dell’anziano e prevenire il decadimento cognitivo patologico, il presente studio è finalizzato a indagare l’efficacia di strategie auto- ed etero-indotte nel potenziare e mantenere il profilo cognitivo di anziani sani. Il disegno sperimentale include un gruppo sottoposto a potenziamento individualizzato e mediato da strumenti computerizzati (software “ERICA”, GiuntiOS), un gruppo sottoposto a neuromodulazione mediata da stimolazione transcranica a corrente diretta, e un gruppo di controllo. L’efficacia dei trattamenti è testata comparando valutazioni neuropsicologiche complete del funzionamento specifico e globale pre- e post-intervento, con un’ulteriore valutazione di follow-up a tre mesi. Le evidenze preliminari relative al gruppo con trattamento computerizzato mostrano un miglioramento della prestazione dei soggetti sperimentali proprio in quelle aree cognitive (in particolare nelle prove di memoria) implicate negli esercizi del training ritenuti a maggiore impatto plastico. Coerentemente, sul piano qualitativo, i soggetti sperimentali hanno riportato, in un’intervista conclusiva, la percezione di un incremento del loro funzionamento globale nella vita quotidiana e hanno descritto il training come funzionale e sostenibile. In aggiunta, le indagini qualitative hanno evidenziato un buon livello di sostenibilità dei trattamenti da parte dei partecipanti.
Balconi, M., Crivelli, D., Cobelli, C., Finocchiaro, R., Canavesio, Y., Potenziare il profilo cognitivo dell’anziano sano tramite interventi computerizzati individualizzati e neuromodulazione: evidenze preliminari, Relazione, in Atti del «VII Convegno Nazionale di Psicologia dell’Invecchiamento», (Torino, 23-24 May 2014), Società Italiana di Psicologia dell'Invecchiamento, Torino 2014: 57-57 [http://hdl.handle.net/10807/64627]
Potenziare il profilo cognitivo dell’anziano sano tramite interventi computerizzati individualizzati e neuromodulazione: evidenze preliminari
Balconi, Michela;Crivelli, Davide;Finocchiaro, Roberta;Canavesio, Ylenia
2014
Abstract
L’invecchiamento si caratterizza come una condizione dinamica su cui è possibile intervenire in un’ottica di potenziamento, sfruttando le risorse della riserva cognitiva e di quella cerebrale al fine di intervenire sul processo fisiologico di progressivo indebolimento correlato all’avanzare dell’età. In accordo con le evidenze relative ai processi di plasticità cerebrale, la riattivazione dei network che mediano le funzioni cognitive tramite stimolazione cognitiva e neurofisiologica può consentirne il ri-potenziamento. Con l’obiettivo di delineare strumenti e procedure per riconoscere e incrementare le potenzialità dell’anziano e prevenire il decadimento cognitivo patologico, il presente studio è finalizzato a indagare l’efficacia di strategie auto- ed etero-indotte nel potenziare e mantenere il profilo cognitivo di anziani sani. Il disegno sperimentale include un gruppo sottoposto a potenziamento individualizzato e mediato da strumenti computerizzati (software “ERICA”, GiuntiOS), un gruppo sottoposto a neuromodulazione mediata da stimolazione transcranica a corrente diretta, e un gruppo di controllo. L’efficacia dei trattamenti è testata comparando valutazioni neuropsicologiche complete del funzionamento specifico e globale pre- e post-intervento, con un’ulteriore valutazione di follow-up a tre mesi. Le evidenze preliminari relative al gruppo con trattamento computerizzato mostrano un miglioramento della prestazione dei soggetti sperimentali proprio in quelle aree cognitive (in particolare nelle prove di memoria) implicate negli esercizi del training ritenuti a maggiore impatto plastico. Coerentemente, sul piano qualitativo, i soggetti sperimentali hanno riportato, in un’intervista conclusiva, la percezione di un incremento del loro funzionamento globale nella vita quotidiana e hanno descritto il training come funzionale e sostenibile. In aggiunta, le indagini qualitative hanno evidenziato un buon livello di sostenibilità dei trattamenti da parte dei partecipanti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.