Il vaccino bivalente anti-HPV (Cervarix®) è autorizzato per la prevenzione del cancro della cervice uterina e delle lesioni genitali precancerose della cervice uterina, della vulva e della vagina ed è offerto attivamente e gratuitamente alle dodicenni. Nel corso del 2014, l’European Medicines Agency (EMA) ha approvato la schedula vaccinale a due dosi per le adolescenti di età compresa tra 9 e 14 anni, in sostituzione a quella a tre dosi, usata dal 2007. Nell’ottica dell’aggiornamento continuo dei processi di valutazione delle tecnologie sanitarie e in ragione della modifica della schedula vaccinale, è stato condotto un Health Technology Assessment (HTA) della vaccinazione con Cervarix®, già oggetto di un precedente report pubblicato nel 2007. Attraverso la revisione sistematica della letteratura e la consultazione delle banche dati correnti sono stati affrontati i seguenti aspetti: stato di implementazione della vaccinazione anti-HPV e dello screening in Italia, nuove evidenze a supporto dell’efficacia vaccinale e della schedula a due dosi, strategie di comunicazione. E’ stata inoltre condotta, dalla prospettiva del Servizio Sanitario Nazionale, una valutazione costo-utilità, con orizzonte temporale lifetime, della vaccinazione della coorte delle dodicenni con Cervarix® nella schedula a due dosi rispetto alla non vaccinazione e alla vaccinazione con il vaccino quadrivalente. L’approccio valoriale ha infine supportato la valutazione etica. La vaccinazione anti-HPV è stata implementata dal 2007 in tutte le Regioni Italiane e il Piano della Prevenzione Vaccinale 2012-2014 ha sancito, come obiettivo vaccinale, una copertura per le tre dosi ≥ 70% nella coorte delle dodicenni del 2001, ≥ 80% nella coorte del 2002 e ≥ 95% a partire dalla coorte del 2003. Nonostante tali obiettivi, la copertura vaccinale in Italia è stabile intorno al 69% con notevoli differenze interregionali. I dati riguardanti la diffusione, l’adesione e la copertura dello screening mostrano invece miglioramenti nel tempo, mostrando tuttavia differenze regionali. Peraltro, diverse Regioni Italiane hanno deliberato e stanno pianificando il passaggio dalla citologia all’HPV-DNA come test primario di screening per il tumore della cervice uterina. La letteratura scientifica sull’efficacia dei vaccini anti-HPV è ricca di evidenze da trial clinici e metanalisi. In particolare, con riferimento a queste ultime, è possibile stabilire che l’efficacia di entrambi i vaccini anti-HPV è superiore al 90% per la prevenzione delle CIN2+. Tuttavia, rispetto alla cross-protection nei confronti di genotipi non vaccinali, responsabili del 30% circa delle lesioni a carico della cervice uterina, il vaccino bivalente sembra avere caratteristiche superiori, soprattutto con riferimento ai genotipi 31, 33 e 45. La disponibilità di dati di sorveglianza post-marketing permette infine di confermare la sicurezza dei vaccini anti-HPV le cui reazioni avverse si manifestano nel numero di circa una ogni 1.000 dosi somministrate. L’EMA ha approvato la schedula vaccinale a due dosi di Cervarix® sulla base della non inferiorità, dimostrata in studi clinici controllati e randomizzati, rispetto alla schedula a tre dosi. Nella fascia di età 9-14, la schedula vaccinale a due dosi rappresenta, quindi, a oggi l’unica raccomandata, contrariamente a quanto accade per il vaccino quadrivalente, anch’esso autorizzato nella schedula a due dosi sulla base di un’unica evidenza dalla quale è emersa l’esigenza di un follow-up per la valutazione della persistenza anticorpale. L’analisi economica ha dimostrato che Cervarix® è costo-efficace quando confrontato con la non vaccinazione. Il rapporto costo-efficacia risulta buono anche nel confronto con il vaccino quadrivalente. Da un punto di vista etico, Cervarix® si caratterizza per un rapporto favorevole tra rischi e benefici e risponde ai criteri di un’equa allocazione delle risorse. Rimane tuttavia centrale l’empowerment della comunità e una corretta comunicazione per non disperdere o, peggio, vanificare, i vantaggi che la nuova schedula vaccinale potrebbe portare in termini di coperture vaccinali e bisogni organizzativi. Il rapporto di HTA ha mostrato che Cervarix® ha un ottimo profilo di efficacia, sicurezza e costo-efficacia. Tuttavia, i dati di copertura vaccinale mostrano il mancato raggiungimento degli obiettivi vaccinali, probabilmente imputabile a resistenze da parte sia degli operatori sanitari sia degli utenti. Nell’ottica quindi di dare seguito alla vaccinazione anti-HPV con la schedula a due dosi sarà rilevante pianificare delle strategie comunicative ad hoc che sappiano incontrare le esigenze della popolazione target rispetto sia ai contenuti sia agli strumenti.

De Waure, C., Kheiraoui, F., Cadeddu, C., Capri, S., Di Nardo, F., Ferriero, A. M., La Torre, G., Lovato, E., Poscia, A., Specchia, M. L., Veneziano, M. A., Di Pietro, M. L., Favaretti, C., L’HTA come processo ciclico di valutazione e rivalutazione delle tecnologie sanitarie in Sanità Pubblica: il caso del vaccino bivalente anti-HPV nella nuova schedula a due dosi [Comunicazione orale], Abstract de <<VII Congresso Nazionale della Società Italiana di Health Technology Assessment (SIHTA) “L’HTA per la nuova programmazione sanitaria”>>, (Roma, 25-27 September 2014 ), s.n., s.l. 2014: 17-18 [http://hdl.handle.net/10807/64201]

L’HTA come processo ciclico di valutazione e rivalutazione delle tecnologie sanitarie in Sanità Pubblica: il caso del vaccino bivalente anti-HPV nella nuova schedula a due dosi [Comunicazione orale]

De Waure, Chiara;Cadeddu, Chiara;Di Nardo, Francesco;Ferriero, Anna Maria;La Torre, Giuseppe;Poscia, Andrea;Specchia, Maria Lucia;Veneziano, Maria Assunta;Di Pietro, Maria Luisa;
2014

Abstract

Il vaccino bivalente anti-HPV (Cervarix®) è autorizzato per la prevenzione del cancro della cervice uterina e delle lesioni genitali precancerose della cervice uterina, della vulva e della vagina ed è offerto attivamente e gratuitamente alle dodicenni. Nel corso del 2014, l’European Medicines Agency (EMA) ha approvato la schedula vaccinale a due dosi per le adolescenti di età compresa tra 9 e 14 anni, in sostituzione a quella a tre dosi, usata dal 2007. Nell’ottica dell’aggiornamento continuo dei processi di valutazione delle tecnologie sanitarie e in ragione della modifica della schedula vaccinale, è stato condotto un Health Technology Assessment (HTA) della vaccinazione con Cervarix®, già oggetto di un precedente report pubblicato nel 2007. Attraverso la revisione sistematica della letteratura e la consultazione delle banche dati correnti sono stati affrontati i seguenti aspetti: stato di implementazione della vaccinazione anti-HPV e dello screening in Italia, nuove evidenze a supporto dell’efficacia vaccinale e della schedula a due dosi, strategie di comunicazione. E’ stata inoltre condotta, dalla prospettiva del Servizio Sanitario Nazionale, una valutazione costo-utilità, con orizzonte temporale lifetime, della vaccinazione della coorte delle dodicenni con Cervarix® nella schedula a due dosi rispetto alla non vaccinazione e alla vaccinazione con il vaccino quadrivalente. L’approccio valoriale ha infine supportato la valutazione etica. La vaccinazione anti-HPV è stata implementata dal 2007 in tutte le Regioni Italiane e il Piano della Prevenzione Vaccinale 2012-2014 ha sancito, come obiettivo vaccinale, una copertura per le tre dosi ≥ 70% nella coorte delle dodicenni del 2001, ≥ 80% nella coorte del 2002 e ≥ 95% a partire dalla coorte del 2003. Nonostante tali obiettivi, la copertura vaccinale in Italia è stabile intorno al 69% con notevoli differenze interregionali. I dati riguardanti la diffusione, l’adesione e la copertura dello screening mostrano invece miglioramenti nel tempo, mostrando tuttavia differenze regionali. Peraltro, diverse Regioni Italiane hanno deliberato e stanno pianificando il passaggio dalla citologia all’HPV-DNA come test primario di screening per il tumore della cervice uterina. La letteratura scientifica sull’efficacia dei vaccini anti-HPV è ricca di evidenze da trial clinici e metanalisi. In particolare, con riferimento a queste ultime, è possibile stabilire che l’efficacia di entrambi i vaccini anti-HPV è superiore al 90% per la prevenzione delle CIN2+. Tuttavia, rispetto alla cross-protection nei confronti di genotipi non vaccinali, responsabili del 30% circa delle lesioni a carico della cervice uterina, il vaccino bivalente sembra avere caratteristiche superiori, soprattutto con riferimento ai genotipi 31, 33 e 45. La disponibilità di dati di sorveglianza post-marketing permette infine di confermare la sicurezza dei vaccini anti-HPV le cui reazioni avverse si manifestano nel numero di circa una ogni 1.000 dosi somministrate. L’EMA ha approvato la schedula vaccinale a due dosi di Cervarix® sulla base della non inferiorità, dimostrata in studi clinici controllati e randomizzati, rispetto alla schedula a tre dosi. Nella fascia di età 9-14, la schedula vaccinale a due dosi rappresenta, quindi, a oggi l’unica raccomandata, contrariamente a quanto accade per il vaccino quadrivalente, anch’esso autorizzato nella schedula a due dosi sulla base di un’unica evidenza dalla quale è emersa l’esigenza di un follow-up per la valutazione della persistenza anticorpale. L’analisi economica ha dimostrato che Cervarix® è costo-efficace quando confrontato con la non vaccinazione. Il rapporto costo-efficacia risulta buono anche nel confronto con il vaccino quadrivalente. Da un punto di vista etico, Cervarix® si caratterizza per un rapporto favorevole tra rischi e benefici e risponde ai criteri di un’equa allocazione delle risorse. Rimane tuttavia centrale l’empowerment della comunità e una corretta comunicazione per non disperdere o, peggio, vanificare, i vantaggi che la nuova schedula vaccinale potrebbe portare in termini di coperture vaccinali e bisogni organizzativi. Il rapporto di HTA ha mostrato che Cervarix® ha un ottimo profilo di efficacia, sicurezza e costo-efficacia. Tuttavia, i dati di copertura vaccinale mostrano il mancato raggiungimento degli obiettivi vaccinali, probabilmente imputabile a resistenze da parte sia degli operatori sanitari sia degli utenti. Nell’ottica quindi di dare seguito alla vaccinazione anti-HPV con la schedula a due dosi sarà rilevante pianificare delle strategie comunicative ad hoc che sappiano incontrare le esigenze della popolazione target rispetto sia ai contenuti sia agli strumenti.
2014
Italiano
Atti del VII Congresso Nazionale della Società Italiana di Health Technology Assessment (SIHTA) “L’HTA per la nuova programmazione sanitaria”
VII Congresso Nazionale della Società Italiana di Health Technology Assessment (SIHTA) “L’HTA per la nuova programmazione sanitaria”
Roma
25-set-2014
27-set-2014
N/A
De Waure, C., Kheiraoui, F., Cadeddu, C., Capri, S., Di Nardo, F., Ferriero, A. M., La Torre, G., Lovato, E., Poscia, A., Specchia, M. L., Veneziano, M. A., Di Pietro, M. L., Favaretti, C., L’HTA come processo ciclico di valutazione e rivalutazione delle tecnologie sanitarie in Sanità Pubblica: il caso del vaccino bivalente anti-HPV nella nuova schedula a due dosi [Comunicazione orale], Abstract de <<VII Congresso Nazionale della Società Italiana di Health Technology Assessment (SIHTA) “L’HTA per la nuova programmazione sanitaria”>>, (Roma, 25-27 September 2014 ), s.n., s.l. 2014: 17-18 [http://hdl.handle.net/10807/64201]
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