INTRODUZIONE: La cartella clinica elettronica (CCE) è lo strumento che raccoglie su supporto informatico sistematicamente le informazioni sanitarie sui pazienti e automatizza la prescrizione di farmaci ed esami diagnostici garantendo ordini standardizzati, leggibili e completi. Essa può anche includere un sistema di supporto alle decisioni che, attraverso promemoria o ad altre azioni, aiuta gli operatori sanitari nel processo decisionale. Nonostante siano diversi gli studi pubblicati sugli effetti dell’implementazione della CCE, le evidenze su questo argomento non sono del tutto definite. Per valutare l'impatto della CCE sulla qualità dell'assistenza sanitaria, abbiamo quindi effettuato una revisione sistematica ed una meta-analisi degli studi pubblicati su questo argomento. MATERIALI E METODI: Al fine di indentificare studi che valutassero l’associazione tra l’implementazione della CCE e indicatori di processo o esito, è stata eseguita una ricerca sui database PubMed, Web of Knowledge, Scopus e Cochrane Library. Due revisori hanno analizzato le citazioni identificate ed estratto i dati secondo le linee guida PRISMA e per ogni indicatore una meta-analisi è stata effettuata utilizzando il modello random-effects. L'eterogeneità è stata quantificata utilizzando il test Cochran Q e statistica I2, mentre il bias di pubblicazione è stato valutato attraverso il test di Egger. RISULTATI: Su 23398 citazioni individuate, 47 articoli sono stati inclusi nell'analisi. La meta-analisi ha mostrato un'associazione tra l’uso della CCE e un tempo di documentazione ridotto con una differenza in media del -22,4% (95% CI = -38,8% - 6,0%, p <0,007). La CCE è risultata anche associata ad una maggiore aderenza alle linee guida con un RR di 1,33 (95% CI = 1,01-1,76, p = 0,049) e un minor numero di errori terapeutici con un RR di 0,46 (95% CI = 0,38-,55; p <0.001) ed eventi avversi da farmaci con un RR di 0,66 (95% CI = 0,44-0,99, p = 0,045). Non si è evidenziata nessuna associazione con la mortalità (p = 0,936). L’eterogeneità tra gli studi è risultata elevata mentre non è stata evidenziata la presenza di publication bias. CONCLUSIONI: L’implementazione della CCE può migliorare la qualità dell'assistenza sanitaria aumentando l'aderenza alle linee guida e riducendo i tempi, gli errori terapeutici e gli effetti avversi da farmaci. L’adozione di tale strumento è pertanto in grado di creare valore nell’assistenza erogata e, in quanto tale, è auspicabile quale strumento di governance clinica all’interno delle strutture sanitarie.
Campanella, P., Specchia, M. L., Marone, C., Fallacara, L., Mancuso, A., Lovato, E., Ricciardi, W., Creare valore in sanità attraverso la cartella clinica elettronica: revisione sistematica della letteratura e metanalisi degli studi, Abstract de <<47° Congresso Nazionale della Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI)>>, (Riccione, 01-04 October 2014 ), s.n., s.l. 2014: 80-80 [http://hdl.handle.net/10807/64008]
Creare valore in sanità attraverso la cartella clinica elettronica: revisione sistematica della letteratura e metanalisi degli studi
Campanella, Paolo;Specchia, Maria Lucia;Mancuso, Agostino;Ricciardi, Walter
2014
Abstract
INTRODUZIONE: La cartella clinica elettronica (CCE) è lo strumento che raccoglie su supporto informatico sistematicamente le informazioni sanitarie sui pazienti e automatizza la prescrizione di farmaci ed esami diagnostici garantendo ordini standardizzati, leggibili e completi. Essa può anche includere un sistema di supporto alle decisioni che, attraverso promemoria o ad altre azioni, aiuta gli operatori sanitari nel processo decisionale. Nonostante siano diversi gli studi pubblicati sugli effetti dell’implementazione della CCE, le evidenze su questo argomento non sono del tutto definite. Per valutare l'impatto della CCE sulla qualità dell'assistenza sanitaria, abbiamo quindi effettuato una revisione sistematica ed una meta-analisi degli studi pubblicati su questo argomento. MATERIALI E METODI: Al fine di indentificare studi che valutassero l’associazione tra l’implementazione della CCE e indicatori di processo o esito, è stata eseguita una ricerca sui database PubMed, Web of Knowledge, Scopus e Cochrane Library. Due revisori hanno analizzato le citazioni identificate ed estratto i dati secondo le linee guida PRISMA e per ogni indicatore una meta-analisi è stata effettuata utilizzando il modello random-effects. L'eterogeneità è stata quantificata utilizzando il test Cochran Q e statistica I2, mentre il bias di pubblicazione è stato valutato attraverso il test di Egger. RISULTATI: Su 23398 citazioni individuate, 47 articoli sono stati inclusi nell'analisi. La meta-analisi ha mostrato un'associazione tra l’uso della CCE e un tempo di documentazione ridotto con una differenza in media del -22,4% (95% CI = -38,8% - 6,0%, p <0,007). La CCE è risultata anche associata ad una maggiore aderenza alle linee guida con un RR di 1,33 (95% CI = 1,01-1,76, p = 0,049) e un minor numero di errori terapeutici con un RR di 0,46 (95% CI = 0,38-,55; p <0.001) ed eventi avversi da farmaci con un RR di 0,66 (95% CI = 0,44-0,99, p = 0,045). Non si è evidenziata nessuna associazione con la mortalità (p = 0,936). L’eterogeneità tra gli studi è risultata elevata mentre non è stata evidenziata la presenza di publication bias. CONCLUSIONI: L’implementazione della CCE può migliorare la qualità dell'assistenza sanitaria aumentando l'aderenza alle linee guida e riducendo i tempi, gli errori terapeutici e gli effetti avversi da farmaci. L’adozione di tale strumento è pertanto in grado di creare valore nell’assistenza erogata e, in quanto tale, è auspicabile quale strumento di governance clinica all’interno delle strutture sanitarie.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.