INTRODUZIONE Il tono vagale, misurato attraverso l ’ampiezza dell ’aritmia seno respiratoria (ASR), svolge un ruolo centrale nella regolazione dell ’interazione sociale, del comportamento emozionale e dell ’attenzione attraverso il controllo parasimpatico dell ’attività cardiaca (Haley et al 2008). In particolare, in situazioni richiestive e/o stressanti si osserva la soppressione del tono vagale allo scopo di favorire un incremento della frequenza cardiaca necessaria per fronteggiare adattivamente l ’evento stressante (Porges 1996). La soppressione del tono vagale associata a stress sociale è stata riportata anche in bambini di pochi mesi di vita esposti al paradigma Still-Face (SF; Tronick et al 1978) : in concomitanza degli episodi di non responsività materna (volto immobile) bambini di 5 mesi presentavano un aumento dell ’emozionalità negativa, un decremento di quella positiva e la soppressione dell ’ASR (Moore e Calkins 2004). Tuttavia sono state documentate differenze individuali nell ’attività vagale in risposta allo SF. Accanto a bambini soppressori, Bazhenova e colleghi (2001) hanno descritto un sottogruppo di bambini che non presentava la soppressione del tono vagale (non-soppressori). La soppressione dell ’ASR durante condizioni di stress è stata anche associata al consolidamento della memoria (Johnsen et al 2003). Bambini soppressori di 6 mesi presentavano una migliore performance nell ’imitazione dell ’adult o a distanz a d i 1 0 minuti dall ’osservazione del comportamento target, rispetto ai pari-età non-soppressori (Haley e Stansbury, 2010). Per quanto a noi noto nessun studio ha indagato se le differenze individuali nella reattività vagale si associno alla memoria precoce per un evento sociale stressante. Nella presente ricerca un gruppo di bambini di 4 mesi è stato esposto al paradigma SF due volte a distanza di 15 giorni tra la prima e la seconda esposizione. Al fine di controllare l'effetto dell ’età il gruppo sperimentale veniva confrontato con un gruppo di controllo di pari età che era stato esposto al medesimo stress sociale una sola volta e che quindi non aveva sperimentato lo stress dello SF in una precedente esposizione. L ’obiettivo dello studio era esaminare la memoria sociale precoce per lo stress associato alla non-responsività materna tenendo conto delle differenze individuali nella reattività vagale. METODO Hanno partecipato allo studio 65 diadi madre-bambino: il gruppo sperimentale (N = 31) ha partecipato ad un primo SF all ’età di 4 mesi (T1) e successivamente all ’età di 4 mesi e 15 giorni (T2); il gruppo di controllo (N = 34) ha partecipato ad un ’unica sessione SF all ’età di 4 mesi e 15 giorni. Il comportamento del bambino nel corso degli episodi del paradigma SF (Play, Still-Face, Reunion) è stato codificato tramite l ’Infant-Caregiver Engagement Phases (ICEP; Weinberg e Tronick 1998), che prevede quattro codici mutualmente escludentesi: coinvolgimento negativo (NEG); coinvolgimento con oggetto/ambiente (OBJ); monitoraggio sociale (MON); coinvolgimento positivo (POS). Utilizzando l ’attività elettrocardiografica registrata nel corso del paradigma SF, il tono vagale è stato misurato calcolando l ’ASR ottenuta applicando l ’algoritmo di Porges (1985). In accordo con lo studio di Bazhenova e colleghi (2001) i bambini sono stati suddivisi in base alla reattività vagale rilevata in prima esposizione, ottenendo due sottogruppi: soppressori (N=29) e non-soppressori (N=36). RISULTATI Globalmente, dal confronto tra gruppo sperimentale in T1 e gruppo di controllo non emergevano differenze per la risposta comportamentale e per l ’ASR. In entrambi i gruppi, i bambini soppressori e non-soppressori differivano nella risposta comportamentale per tutti gli indici ICEP (tutte le p < 0,05). Nel confronto tra T1 e T2, relativo al gruppo sperimentale, non si evidenziavano differenze nella risposta comportamentale, mentre per il solo sottogruppo dei soppressori emergeva un differente pattern di reattività vagale tra la prima e la seconda esposizione (p < 0,05). Discussione. I risultati evidenziano un effetto memoria per uno stesso evento stressante a cui i bambini di 4 mesi sono stati esposti a distanza 15 giorni. L ’effetto era evidente nella reattività fisiologica (tono vagale), ma non nella risposta comportamentale: in particolare, durante la seconda esposizione nei bambini soppressori, ma non nei non-soppressori, non emergeva l ’attenuazione dell ’ASR così come era stata osservata in T1. DISCUSSIONE Questo risultato è suggestivo del fatto che i bambini soppressori possano aver registrato a livello fisiologico una memoria per lo stress della prima esposizione; al contrario i bambini non-soppressori reagivano in T2 come se fossero stati esposti la prima volta al volto immobile materno. Globalmente, i risultati sono indicativi di una precoce forma di memoria per eventi sociali stressanti.

Provenzi, L., Borgatti, R., Tronick, E., Morandi, F., Reni, G., Montirosso, R., Memoria per un evento sociale stressante in bambini di 4 mesi valutata attraverso l ’attività vagale, Abstract de <<XXVI Congresso AIP - Sezione di Psicologia dello Sviluppo e dell'Educazione>>, (Milano, 19-21 September 2013 ), Vita e Pensiero, Milano 2013: 400-401 [http://hdl.handle.net/10807/63334]

Memoria per un evento sociale stressante in bambini di 4 mesi valutata attraverso l ’attività vagale

Provenzi, Livio;Borgatti, Renato;Montirosso, Rosario
2013

Abstract

INTRODUZIONE Il tono vagale, misurato attraverso l ’ampiezza dell ’aritmia seno respiratoria (ASR), svolge un ruolo centrale nella regolazione dell ’interazione sociale, del comportamento emozionale e dell ’attenzione attraverso il controllo parasimpatico dell ’attività cardiaca (Haley et al 2008). In particolare, in situazioni richiestive e/o stressanti si osserva la soppressione del tono vagale allo scopo di favorire un incremento della frequenza cardiaca necessaria per fronteggiare adattivamente l ’evento stressante (Porges 1996). La soppressione del tono vagale associata a stress sociale è stata riportata anche in bambini di pochi mesi di vita esposti al paradigma Still-Face (SF; Tronick et al 1978) : in concomitanza degli episodi di non responsività materna (volto immobile) bambini di 5 mesi presentavano un aumento dell ’emozionalità negativa, un decremento di quella positiva e la soppressione dell ’ASR (Moore e Calkins 2004). Tuttavia sono state documentate differenze individuali nell ’attività vagale in risposta allo SF. Accanto a bambini soppressori, Bazhenova e colleghi (2001) hanno descritto un sottogruppo di bambini che non presentava la soppressione del tono vagale (non-soppressori). La soppressione dell ’ASR durante condizioni di stress è stata anche associata al consolidamento della memoria (Johnsen et al 2003). Bambini soppressori di 6 mesi presentavano una migliore performance nell ’imitazione dell ’adult o a distanz a d i 1 0 minuti dall ’osservazione del comportamento target, rispetto ai pari-età non-soppressori (Haley e Stansbury, 2010). Per quanto a noi noto nessun studio ha indagato se le differenze individuali nella reattività vagale si associno alla memoria precoce per un evento sociale stressante. Nella presente ricerca un gruppo di bambini di 4 mesi è stato esposto al paradigma SF due volte a distanza di 15 giorni tra la prima e la seconda esposizione. Al fine di controllare l'effetto dell ’età il gruppo sperimentale veniva confrontato con un gruppo di controllo di pari età che era stato esposto al medesimo stress sociale una sola volta e che quindi non aveva sperimentato lo stress dello SF in una precedente esposizione. L ’obiettivo dello studio era esaminare la memoria sociale precoce per lo stress associato alla non-responsività materna tenendo conto delle differenze individuali nella reattività vagale. METODO Hanno partecipato allo studio 65 diadi madre-bambino: il gruppo sperimentale (N = 31) ha partecipato ad un primo SF all ’età di 4 mesi (T1) e successivamente all ’età di 4 mesi e 15 giorni (T2); il gruppo di controllo (N = 34) ha partecipato ad un ’unica sessione SF all ’età di 4 mesi e 15 giorni. Il comportamento del bambino nel corso degli episodi del paradigma SF (Play, Still-Face, Reunion) è stato codificato tramite l ’Infant-Caregiver Engagement Phases (ICEP; Weinberg e Tronick 1998), che prevede quattro codici mutualmente escludentesi: coinvolgimento negativo (NEG); coinvolgimento con oggetto/ambiente (OBJ); monitoraggio sociale (MON); coinvolgimento positivo (POS). Utilizzando l ’attività elettrocardiografica registrata nel corso del paradigma SF, il tono vagale è stato misurato calcolando l ’ASR ottenuta applicando l ’algoritmo di Porges (1985). In accordo con lo studio di Bazhenova e colleghi (2001) i bambini sono stati suddivisi in base alla reattività vagale rilevata in prima esposizione, ottenendo due sottogruppi: soppressori (N=29) e non-soppressori (N=36). RISULTATI Globalmente, dal confronto tra gruppo sperimentale in T1 e gruppo di controllo non emergevano differenze per la risposta comportamentale e per l ’ASR. In entrambi i gruppi, i bambini soppressori e non-soppressori differivano nella risposta comportamentale per tutti gli indici ICEP (tutte le p < 0,05). Nel confronto tra T1 e T2, relativo al gruppo sperimentale, non si evidenziavano differenze nella risposta comportamentale, mentre per il solo sottogruppo dei soppressori emergeva un differente pattern di reattività vagale tra la prima e la seconda esposizione (p < 0,05). Discussione. I risultati evidenziano un effetto memoria per uno stesso evento stressante a cui i bambini di 4 mesi sono stati esposti a distanza 15 giorni. L ’effetto era evidente nella reattività fisiologica (tono vagale), ma non nella risposta comportamentale: in particolare, durante la seconda esposizione nei bambini soppressori, ma non nei non-soppressori, non emergeva l ’attenuazione dell ’ASR così come era stata osservata in T1. DISCUSSIONE Questo risultato è suggestivo del fatto che i bambini soppressori possano aver registrato a livello fisiologico una memoria per lo stress della prima esposizione; al contrario i bambini non-soppressori reagivano in T2 come se fossero stati esposti la prima volta al volto immobile materno. Globalmente, i risultati sono indicativi di una precoce forma di memoria per eventi sociali stressanti.
2013
Italiano
XXVI CONGRESSO AIP SEZIONE DI PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO E DELL'EDUCAZIONE
XXVI Congresso AIP - Sezione di Psicologia dello Sviluppo e dell'Educazione
Milano
19-set-2013
21-set-2013
978-88-343-2657-2
Provenzi, L., Borgatti, R., Tronick, E., Morandi, F., Reni, G., Montirosso, R., Memoria per un evento sociale stressante in bambini di 4 mesi valutata attraverso l ’attività vagale, Abstract de <<XXVI Congresso AIP - Sezione di Psicologia dello Sviluppo e dell'Educazione>>, (Milano, 19-21 September 2013 ), Vita e Pensiero, Milano 2013: 400-401 [http://hdl.handle.net/10807/63334]
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10807/63334
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact