Vinter e altri c. Regno Unito: la Corte di Strasburgo torna sul carcere a vita senza prospettive di liberazione

The essay comments on a decision of the Grand Chamber of the European Court of Human Rights related to life imprisonment without parole. A general overview of the legal framework is followed by the presentation of the rationale of the decision, which states the violation of Art. 3 of the European Convention on Human Rights by the United Kingdom. The Court finds the English law under scrutiny in contrast with the prohibition of torture and of inhuman or degrading treatment or punishment, since the law does not provide for the possibility of a review after the imposition of a life sentence so as to neglect any 'reducibility' of the sentence as a consequence of possible changes in the life prisoner.

Il commento della sentenza ‘Vinter e altri c. Regno Unito’ contestualizza la pronuncia della Grande Camera della Corte di Strasburgo sull’ergastolo perpetuo nel quadro della giurisprudenza dell’art. 3 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali (CEDU). All’inquadramento del caso di specie segue un’esposizione del 'rationale' espresso nella sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo, la quale condanna il Regno Unito affermando che il divieto di tortura e di trattamenti o pene inumani e degradanti, posto a difesa della dignità umana, determina l’incompatibilità di tutte le ipotesi di ergastolo che non contemplino una riduzione della pena come conseguenza della valutazione del percorso individuale di rieducazione.