Rivaroxaban, un nuovo inibitore orale diretto del fattore Xa, è stato recentemente approvato per il trattamento del tromboembolismo venoso (TEV) e per la prevenzione dell’ictus nei pazienti con fibrillazione atriale (FA) non valvolare. Un gruppo di specialisti italiani, composto da internisti, ematologi, angiologi, cardiologi, neurologi e coordinato da un panel di esperti, ha analizzato mediante metodo “Delphi” modificato la gestione di tali condizioni cliniche nella pratica clinica di differenti contesti sanitari ed hanno discusso i limiti e le discrepanze riscontrate negli studi clinici e nelle linee guida, nonché il ruolo di rivaroxaban nel trattamento del TEV e della FA non valvolare. Tale indagine, denominata “progetto EXTRA”, è stata suddivisa in due sezioni (EXTRA-TEV, EXTRA-FA) e si è svolta in due fasi: la prima comprendeva la compilazione di un questionario online, mentre nella seconda è stato organizzato un incontro al quale hanno preso parte tutti gli specialisti coinvolti al fine di discutere gli argomenti maggiormente controversi. Quasi tutti i partecipanti sono stati concordi nel riconoscere a rivaroxaban un ruolo fondamentale nella prevenzione dell’ictus e nel trattamento del TEV, in virtù del suo prevedibile profilo farmacocinetico e farmacodinamico, dell’ampia finestra terapeutica, dell’assenza di interazioni con molti dei farmaci più frequentemente prescritti, del fatto che non necessita di monitoraggio routinario del livello di anticoagulazione e della buona tollerabilità in un ampio spettro di pazienti ad elevato rischio di complicanze. Vengono qui riportati i risultati dell’indagine, unitamente alle opzioni attuali di utilizzo di rivaroxaban nei diversi contesti e alle prospettive cliniche future.
Imberti, D., Agnelli, G., Andreotti, F., Dentali, F., Gensini, G. F., Landolfi, R., Micieli, G., Prisco, D., Characteristics and clinical use of rivaroxaban for the treatment of atrial fibrillation and venous thromboembolism, <<GIORNALE ITALIANO DI CARDIOLOGIA>>, 2014; (Giugno): 3-22 [http://hdl.handle.net/10807/62913]
Characteristics and clinical use of rivaroxaban for the treatment of atrial fibrillation and venous thromboembolism
Andreotti, Felicita;Landolfi, Raffaele;
2014
Abstract
Rivaroxaban, un nuovo inibitore orale diretto del fattore Xa, è stato recentemente approvato per il trattamento del tromboembolismo venoso (TEV) e per la prevenzione dell’ictus nei pazienti con fibrillazione atriale (FA) non valvolare. Un gruppo di specialisti italiani, composto da internisti, ematologi, angiologi, cardiologi, neurologi e coordinato da un panel di esperti, ha analizzato mediante metodo “Delphi” modificato la gestione di tali condizioni cliniche nella pratica clinica di differenti contesti sanitari ed hanno discusso i limiti e le discrepanze riscontrate negli studi clinici e nelle linee guida, nonché il ruolo di rivaroxaban nel trattamento del TEV e della FA non valvolare. Tale indagine, denominata “progetto EXTRA”, è stata suddivisa in due sezioni (EXTRA-TEV, EXTRA-FA) e si è svolta in due fasi: la prima comprendeva la compilazione di un questionario online, mentre nella seconda è stato organizzato un incontro al quale hanno preso parte tutti gli specialisti coinvolti al fine di discutere gli argomenti maggiormente controversi. Quasi tutti i partecipanti sono stati concordi nel riconoscere a rivaroxaban un ruolo fondamentale nella prevenzione dell’ictus e nel trattamento del TEV, in virtù del suo prevedibile profilo farmacocinetico e farmacodinamico, dell’ampia finestra terapeutica, dell’assenza di interazioni con molti dei farmaci più frequentemente prescritti, del fatto che non necessita di monitoraggio routinario del livello di anticoagulazione e della buona tollerabilità in un ampio spettro di pazienti ad elevato rischio di complicanze. Vengono qui riportati i risultati dell’indagine, unitamente alle opzioni attuali di utilizzo di rivaroxaban nei diversi contesti e alle prospettive cliniche future.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.