La prova è stata condotta in due vigneti di Barbera di circa venti anni siti a 245 e a 385 m slm, esposti a Nord e allevati a Guyot con piante binate. Nell’agosto 2009 una tesi è stata standardizzata a un grappolo per germoglio e confrontata con una di controllo per verificare l’effetto del diradamento dell’uva all’invaiatura. Le piante trattate non hanno manifestato una compensazione produttiva ed è stata registrata una consistente riduzione delle rese (da 8,7 a 4,2 kg/vite). Il trattamento ha indotto un globale miglioramento qualitativo nonché un aumento del potere antiossidante e del tenore in trans-resveratrolo del vino.
Gatti, M., Zamboni, M., Gualdana, L., Civardi, S., Elothmani, D., Miglioramento qualitativo del Barbera nei “Colli Piacentini”: aspetti tecnici e sensoriali legati al diradamento dei grappoli, in Acta Italus Hortus - Atti delIII Convegno Nazionale di Viticoltura, (San Michele all'Adige, 05-09 July 2010), SOI, Sesto Fiorentino 2012: 658-662 [http://hdl.handle.net/10807/61961]
Miglioramento qualitativo del Barbera nei “Colli Piacentini”: aspetti tecnici e sensoriali legati al diradamento dei grappoli
Gatti, Matteo;Zamboni, Maurizio;Gualdana, Luca;Civardi, Silvia;
2012
Abstract
La prova è stata condotta in due vigneti di Barbera di circa venti anni siti a 245 e a 385 m slm, esposti a Nord e allevati a Guyot con piante binate. Nell’agosto 2009 una tesi è stata standardizzata a un grappolo per germoglio e confrontata con una di controllo per verificare l’effetto del diradamento dell’uva all’invaiatura. Le piante trattate non hanno manifestato una compensazione produttiva ed è stata registrata una consistente riduzione delle rese (da 8,7 a 4,2 kg/vite). Il trattamento ha indotto un globale miglioramento qualitativo nonché un aumento del potere antiossidante e del tenore in trans-resveratrolo del vino.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.