Il CRA-VIT di Conegliano ha affrontato il problema di sviluppare strumenti utili per analizzare la variabilità genetica intra-varietale in Vitis vinifera e, quindi, sono state sviluppate tecniche capaci di evidenziare differenze molecolari tra individui appartenenti alla stessa cultivar. In breve, questo si è reso possibile associando metodi in grado di sondare ampie porzioni del genoma (AFLP) con l’utilizzo di sequenze che caratterizzano zone ipervariabili, quali le regioni microsatelliti (SSR). La ricerca è stata condotta inizialmente sulla Garnacha tinta proveniente dalla Spagna, dall’Italia e dalla Francia, sulla Malvasia di Candia con biotipi diversi per morfologia del grappolo, sulla Malvasia Istriana proveniente dall’Italia e dalla Croazia, sulla Malvasia nera di Brindisi-Lecce proveniente dalle due province che ne danno il nome; sul Negroamaro e sul Primitivo utilizzando differenti biotipi; su Callet, Manto Negro e Moll che sono varietà autoctone dell’Isola di Mallorca. Da questo studio è emersa la possibilità di discriminare a livello di DNA sia il materiale clonale che, in più in generale, le accessioni appartenenti ad una stessa varietà di vite. Si è anche osservato come le differenze a livello molecolare possano esser messe in correlazione con la diversa origine geografica dei materiali o anche con le differenti caratteristiche agronomiche dei biotipi. La Garnacha tinta spagnola è risultata ben distinguibile dal Grenache noir francese o dal Cannonao italiano, pur essendo tutte identiche all’analisi dei microsatelliti. Inoltre, i soli materiali italiani di questa cultivar non sono uguali tra loro poiché quelli provenienti dalla Sicilia si sono differenziati utilizzando le analisi molecolari sopra menzionate da quelli sardi, veneti e toscani. Lo stesso discorso vale anche per le altre varietà esaminate, sia a livello delle accessioni (Negroamaro, Malvasia nera di Brindisi-Lecce) che dei biotipi (M. di Candia, Primitivo) e dei cloni (Callet, Manto Negro, Moll, Malvasia Istriana). Questi risultati aprono un’interessante percorso di approfondimento scientifico sull’interazione genetica pianta-ambiente, che, dal punto di vista pratico, può avere un’importante ricaduta orientando su una scelta più consapevole dei materiali di moltiplicazione in Vitis, privilegiando, quindi, quelli autoctoni e in equilibrio con l’ambiente. Infatti, è stato possibile dare una base scientifica al concetto di “tipicità territoriale dei vitigni”. La svolta è stata data dallo sviluppo di marcatori ottenuti con l'analisi del DNA e l'implementazione di archivi molecolari con i profili delle varietà di riferimento. Nell'ambito dei progetti finanziati dal Mipaaf è stato organizzato ed è operativo presso il CRA-VIT il SIV, che rappresenta lo sviluppo applicativo delle competenze e delle conoscenze tecnico-scientifiche maturate in questo ambito, a beneficio degli operatori del settore viticolo-enologico.La svolta è stata data dallo sviluppo di marcatori ottenuti con l'analisi del DNA e l'implementazione di archivi molecolari con i profili delle varietà di riferimento. Nell'ambito dei progetti finanziati dal Mipaaf è stato organizzato ed è operativo presso il CRA-VIT il SIV, che rappresenta lo sviluppo applicativo delle competenze e delle conoscenze tecnico-scientifiche maturate in questo ambito, a beneficio degli operatori del settore viticolo-enologico.

Meneghetti, S., Costacurta, A., Morreale, G., Poljhua, D., Sotes, V., Bavaresco, L., Calo’, A., Analisi della variabilità genetica intravarietale in alcuni vitigni italiani e spagnoli, in Quaderni di Scienze viticole ed enologiche, (Asti, 10-12 July 2012), Università di Torino, Torino 2013:<<Quaderni di scienze viticole ed enologiche>>, 9-14 [http://hdl.handle.net/10807/61278]

Analisi della variabilità genetica intravarietale in alcuni vitigni italiani e spagnoli

Bavaresco, Luigi;
2013

Abstract

Il CRA-VIT di Conegliano ha affrontato il problema di sviluppare strumenti utili per analizzare la variabilità genetica intra-varietale in Vitis vinifera e, quindi, sono state sviluppate tecniche capaci di evidenziare differenze molecolari tra individui appartenenti alla stessa cultivar. In breve, questo si è reso possibile associando metodi in grado di sondare ampie porzioni del genoma (AFLP) con l’utilizzo di sequenze che caratterizzano zone ipervariabili, quali le regioni microsatelliti (SSR). La ricerca è stata condotta inizialmente sulla Garnacha tinta proveniente dalla Spagna, dall’Italia e dalla Francia, sulla Malvasia di Candia con biotipi diversi per morfologia del grappolo, sulla Malvasia Istriana proveniente dall’Italia e dalla Croazia, sulla Malvasia nera di Brindisi-Lecce proveniente dalle due province che ne danno il nome; sul Negroamaro e sul Primitivo utilizzando differenti biotipi; su Callet, Manto Negro e Moll che sono varietà autoctone dell’Isola di Mallorca. Da questo studio è emersa la possibilità di discriminare a livello di DNA sia il materiale clonale che, in più in generale, le accessioni appartenenti ad una stessa varietà di vite. Si è anche osservato come le differenze a livello molecolare possano esser messe in correlazione con la diversa origine geografica dei materiali o anche con le differenti caratteristiche agronomiche dei biotipi. La Garnacha tinta spagnola è risultata ben distinguibile dal Grenache noir francese o dal Cannonao italiano, pur essendo tutte identiche all’analisi dei microsatelliti. Inoltre, i soli materiali italiani di questa cultivar non sono uguali tra loro poiché quelli provenienti dalla Sicilia si sono differenziati utilizzando le analisi molecolari sopra menzionate da quelli sardi, veneti e toscani. Lo stesso discorso vale anche per le altre varietà esaminate, sia a livello delle accessioni (Negroamaro, Malvasia nera di Brindisi-Lecce) che dei biotipi (M. di Candia, Primitivo) e dei cloni (Callet, Manto Negro, Moll, Malvasia Istriana). Questi risultati aprono un’interessante percorso di approfondimento scientifico sull’interazione genetica pianta-ambiente, che, dal punto di vista pratico, può avere un’importante ricaduta orientando su una scelta più consapevole dei materiali di moltiplicazione in Vitis, privilegiando, quindi, quelli autoctoni e in equilibrio con l’ambiente. Infatti, è stato possibile dare una base scientifica al concetto di “tipicità territoriale dei vitigni”. La svolta è stata data dallo sviluppo di marcatori ottenuti con l'analisi del DNA e l'implementazione di archivi molecolari con i profili delle varietà di riferimento. Nell'ambito dei progetti finanziati dal Mipaaf è stato organizzato ed è operativo presso il CRA-VIT il SIV, che rappresenta lo sviluppo applicativo delle competenze e delle conoscenze tecnico-scientifiche maturate in questo ambito, a beneficio degli operatori del settore viticolo-enologico.La svolta è stata data dallo sviluppo di marcatori ottenuti con l'analisi del DNA e l'implementazione di archivi molecolari con i profili delle varietà di riferimento. Nell'ambito dei progetti finanziati dal Mipaaf è stato organizzato ed è operativo presso il CRA-VIT il SIV, che rappresenta lo sviluppo applicativo delle competenze e delle conoscenze tecnico-scientifiche maturate in questo ambito, a beneficio degli operatori del settore viticolo-enologico.
2013
Italiano
Quaderni di Scienze viticole ed enologiche
CONAVI 2012
Asti
10-lug-2012
12-lug-2012
c'è solo ISSN
Meneghetti, S., Costacurta, A., Morreale, G., Poljhua, D., Sotes, V., Bavaresco, L., Calo’, A., Analisi della variabilità genetica intravarietale in alcuni vitigni italiani e spagnoli, in Quaderni di Scienze viticole ed enologiche, (Asti, 10-12 July 2012), Università di Torino, Torino 2013:<<Quaderni di scienze viticole ed enologiche>>, 9-14 [http://hdl.handle.net/10807/61278]
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