Introduzione. La diagnosi psicoanalitica ha permesso di tracciare con sempre maggiore chiarezza i possibili legami tra Disturbi Depressivi, personalità e stili difensivi (McWilliams, 1994; PDM Task Force, 2006). Di particolare interesse è soprattutto il tentativo di Blatt di individuare due assetti mentali – anaclitico e introiettivo – all’interno dei Disturbi Depressivi (Blatt, 1974, 2004, 2008), poiché apre prospettive di comprensione di una situazione clinica, spesso impegnativa dal punto di vista psicoterapeutico, per la quale l’aspetto personologico è frequentemente sottovalutato. Metodo. Studio single-case. Al suo interno sono stati utilizzati i seguenti strumenti: SCID I (First et al., 1997), SWAP-200 (Shedler, Westen, 1998), DMRS (Perry, 1990), HAM-D (Hamilton, 1960) e DEQ (Blatte et al., 1976), con un focus specifico su quest'ultimo. Risultati. Dai punteggi ottenuti emerge come nel paziente prevalga una configurazione anaclitica, che rimane piuttosto costante nel tempo, ad indicare la presenza di una dipendenza interpersonale e una tipologia di depressione connotata da sentimenti di impotenza, solitudine e fragilità, correlati a croniche paure di abbandono e mancanza di protezione. La SWAP-200 ha messo in luce la presenza di punteggi oltre la media riferibili al cluster A (disturbi schizoide e schizotipico di personalità) e al cluster C (disturbo evitante di personalità), che tuttavia risultano, al termine della psicoterapia, meno elevati. Il profilo difensivo del paziente, tratteggiato con la DMRS, appare caratterizzato dal meccanismo del diniego, fortemente ridotto a fine terapia: a tale riduzione si è associata la remissione del Disturbo Depressivo Maggiore, presente all'inizio del trattamento e rilevato attraverso la SCID I e l'HAM-D. Conclusioni. Oltre ad evidenziare il buon esito del trattamento psicodinamico (Busch et al., 2004), il contributo conferma il legame tra variabili cliniche (Depressione), di personalità e difensive.
Oasi, O., Compagno, C., Depressione, personalità e difese: riflessioni psicodinamiche a partire da uno studio single-case, Abstract de <<XV CONGRESSO NAZIONALE DELLA SEZIONE DI PSICOLOGIA CLINICA E DINAMICA>>, (Napoli, 27-29 September 2013 ), Fridericiana Editrice Universitaria, Napoli 2013: 80-80 [http://hdl.handle.net/10807/57233]
Depressione, personalità e difese: riflessioni psicodinamiche a partire da uno studio single-case
Oasi, Osmano;
2013
Abstract
Introduzione. La diagnosi psicoanalitica ha permesso di tracciare con sempre maggiore chiarezza i possibili legami tra Disturbi Depressivi, personalità e stili difensivi (McWilliams, 1994; PDM Task Force, 2006). Di particolare interesse è soprattutto il tentativo di Blatt di individuare due assetti mentali – anaclitico e introiettivo – all’interno dei Disturbi Depressivi (Blatt, 1974, 2004, 2008), poiché apre prospettive di comprensione di una situazione clinica, spesso impegnativa dal punto di vista psicoterapeutico, per la quale l’aspetto personologico è frequentemente sottovalutato. Metodo. Studio single-case. Al suo interno sono stati utilizzati i seguenti strumenti: SCID I (First et al., 1997), SWAP-200 (Shedler, Westen, 1998), DMRS (Perry, 1990), HAM-D (Hamilton, 1960) e DEQ (Blatte et al., 1976), con un focus specifico su quest'ultimo. Risultati. Dai punteggi ottenuti emerge come nel paziente prevalga una configurazione anaclitica, che rimane piuttosto costante nel tempo, ad indicare la presenza di una dipendenza interpersonale e una tipologia di depressione connotata da sentimenti di impotenza, solitudine e fragilità, correlati a croniche paure di abbandono e mancanza di protezione. La SWAP-200 ha messo in luce la presenza di punteggi oltre la media riferibili al cluster A (disturbi schizoide e schizotipico di personalità) e al cluster C (disturbo evitante di personalità), che tuttavia risultano, al termine della psicoterapia, meno elevati. Il profilo difensivo del paziente, tratteggiato con la DMRS, appare caratterizzato dal meccanismo del diniego, fortemente ridotto a fine terapia: a tale riduzione si è associata la remissione del Disturbo Depressivo Maggiore, presente all'inizio del trattamento e rilevato attraverso la SCID I e l'HAM-D. Conclusioni. Oltre ad evidenziare il buon esito del trattamento psicodinamico (Busch et al., 2004), il contributo conferma il legame tra variabili cliniche (Depressione), di personalità e difensive.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.