With the Libya war, Alpini -– the Italian mountain troops -– quickly rose to a special role in popular culture and national war mythology. Although the war was not their baptism of fire, they soon imposed as one of its most popular icons. At one time, this process shaped and was shaped by the contemporary political climate: the emergence of Alpini as a model of "Italian virtues" mirrors a long-term steering in national identity building process, which was grown, since 1880s, increasingly disconnected from Risorgimento and its rhetoric. In this perspective, the proposal (and the adoption) of Alpini as a military and social model, somehow envisage a shifting of ruling class' political favour toward a new kind of citizen (hard-labourer, devout, conservative, and essentially loyal to the monarchy), in an age of political turmoil and declining national enthusiasm. More than a mere military corps, Alpini came, thus, to epitomize a new Italian prototype, opposed both to the dashing Bersaglieri and to the line infantry, massified into a too much turbulent and dangerous industrial dimension.
Con la guerra di Libia, gli Alpini accedono rapidamente a un posto speciale nella cultura popolare italiana e nella mitologia guerriera nazionale. Anche se la guerra non rappresenta il loro battesimo del fuoco, essi si impongono presto come una delle sue icone più note. Questo processo struttura e -– al contempo -– è strutturato dal clima politico dell'epoca. L'emergere degli Alpini come un modello delle "virtù italiche" rispecchia un cambiamento di lungo periodo nel processo di costruzione dell'identità nazionale, che partire dagli anni Ottanta dell'Ottocento si era progressivamente distaccato dall'esperienza del Risorgimento e della sua retorica. In questa prospettiva, la proposta (e l'adozione) degli Alpini come modello militare e sociale in qualche modo rispecchia lo spostamento del favore delle classi dirigenti verso un nuovo modello di cittadino (duro lavoratore, devoto, conservatore, ed essenzialmente fedele alla monarchia) in un'epoca di tumulti e di declinante entusiasmo nazionale. Più che un "semplice" corpo militare gli Alpini divengono così epitome di un nuovo tipo di italiano, contrapposto sia all'impetuoso bersagliere, sia alla fanteria di linea, massificata in una dimensione industriale troppo turbolenta e pericolosa.
Pastori, G., Forgiare il mito, forgiare la nazione. La guerra di Libia, gli Alpini e la costruzione dell'identità nazionale, <<ANNALI DELLA FONDAZIONE UGO LA MALFA>>, 2010; (25): 113-133 [http://hdl.handle.net/10807/5655]
Forgiare il mito, forgiare la nazione. La guerra di Libia, gli Alpini e la costruzione dell'identità nazionale
Pastori, Gianluca
2011
Abstract
With the Libya war, Alpini -– the Italian mountain troops -– quickly rose to a special role in popular culture and national war mythology. Although the war was not their baptism of fire, they soon imposed as one of its most popular icons. At one time, this process shaped and was shaped by the contemporary political climate: the emergence of Alpini as a model of "Italian virtues" mirrors a long-term steering in national identity building process, which was grown, since 1880s, increasingly disconnected from Risorgimento and its rhetoric. In this perspective, the proposal (and the adoption) of Alpini as a military and social model, somehow envisage a shifting of ruling class' political favour toward a new kind of citizen (hard-labourer, devout, conservative, and essentially loyal to the monarchy), in an age of political turmoil and declining national enthusiasm. More than a mere military corps, Alpini came, thus, to epitomize a new Italian prototype, opposed both to the dashing Bersaglieri and to the line infantry, massified into a too much turbulent and dangerous industrial dimension.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.