The codex includes a description and depiction of famous monumnents of ancient Rome and the Arena of Verona, The piece can be dated to the last two decades of the 15th Century. The drawings show a method of representation similar to that of Filarete and there are references to Alberti's theories. The description of a party identical to the famous one held on the occasion of the wedding of Costanzo Sforza di Pesaro and Camilla Marzano d'Aragona (1475) supports, together with the lombrd language, the attribution of the codex to the Milan milieu of the Sforza period and an humanist like Bergonzio Botta.

Il codice raccoglie la descrizione ed i rilievi di insigni monumenti della Roma antica e dell’Arena di Verona. L'opera è databile agli ultimi due decenni del XV secolo, anche in base al ricordo diretto della parziale rovina del cosiddetto Settizonio, avvenuta nel 1476, anno in cui l'autore ravvisa anche l'assassinio del duca Galeazzo Maria Sforza, elemento che, insieme ad altri, ha permesso di collocare il codice in ambito lombardo. I monumenti descritti sono il Colosseo, l'Arena di Verona, il Circo di Massenzio, lo Stadio di Domiziano, la Colonna Traiana, l'Arco di Giano, l'Obelisco Vaticano, il Settizonio, il Circo Massimo, il Santuario di Palestrina, le Terme di Diocleziano, di Caracalla e altre e un teatro. I disegni presentano un metodo di rappresentazione simile a quello di Filarete, con una suggestiva visione prospettica, ma anche precoci esempi di rilievi che coniugano sezione e pianta. Ricco è anche il repertorio di dettagli architettonici: cornici, capitelli e basi di colonne. Gli edifici sono scanditi da un sistema proporzionale, evitando di fornire misure, salvo un'unico caso in cui viene usato il sistema metrico milanese. Diversi sono i riferimenti a teorie albertiane ma poche righe sono dedicate alle note architettoniche: ampio spazio è dato alla descrizione delle funzioni degli edifici rappresentati e delle attività che in essi si svolgevano. Prevale l’intento storico su quello artistico e tecnico, eppure i disegni sono eseguiti in modo preciso e con gli strumenti appropriati, dimostrando conoscenza dei procedimenti di rilievo. Il codice si presenta in forma di piccolo trattato ed i disegni sono forse già copie di altri, dal momento che una serie degli Uffizi sembra avere avuto un modello comune. L’autore è a conoscenza delle fonti latine e volgari della storia romana: descrive dettagliatamente i giochi gladiatori e quelli circensi, le corse, le naumachie e le simulazioni di battaglie, nonché le pratiche termali lo svolgimento degli spettacoli, trasferendo nell’antichità anche usi del teatro rinascimentale. La descrizione di un banchetto quasi del tutto corripondente a quello della festa di nozze tra Costanzo Sforza di Pesaro e Camilla Marzano d’Aragona del 1475, narrato anche nelle cronache coeve, è un ulteriore elemento che avvicina il codice alla corte sforzesca milanese, partecipe con numerosa delegazione all'evento per ragioni di stretta parentela. Il chiaro legame con la corte, l’impostazione erudita e didascalica ma non rigorosamente filologica suggeriscono l’attribuzione del codice a una di quelle figure di umanisti con incarichi diplomatici e culturali, come ad esempio quella di Bergonzio Botta.

Fumarco, C., "E molti ne aveva summa deletatione". Architetture, spettacoli e feste romane nel racconto del Taccuino di Salisburgo., <<ARTE LOMBARDA>>, 2013; 2013 (167): 52-80 [http://hdl.handle.net/10807/56096]

"E molti ne aveva summa deletatione". Architetture, spettacoli e feste romane nel racconto del Taccuino di Salisburgo.

Fumarco, Cristina
2013

Abstract

The codex includes a description and depiction of famous monumnents of ancient Rome and the Arena of Verona, The piece can be dated to the last two decades of the 15th Century. The drawings show a method of representation similar to that of Filarete and there are references to Alberti's theories. The description of a party identical to the famous one held on the occasion of the wedding of Costanzo Sforza di Pesaro and Camilla Marzano d'Aragona (1475) supports, together with the lombrd language, the attribution of the codex to the Milan milieu of the Sforza period and an humanist like Bergonzio Botta.
2013
Italiano
Fumarco, C., "E molti ne aveva summa deletatione". Architetture, spettacoli e feste romane nel racconto del Taccuino di Salisburgo., <<ARTE LOMBARDA>>, 2013; 2013 (167): 52-80 [http://hdl.handle.net/10807/56096]
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