Il volume ha un impianto più «psico-filosofico» che filologico; l’organizzazione della materia non appare sempre lineare, e a volte si ha l’impressione di un certo compiacimento per così dire prosastico da parte della studiosa; questo non rende sempre facile il percorso al lettore, che a volte rischia di smarrirsi, quando i sentieri si trasformano in semplici tracce, oppure sembrano tornare su sé stessi.
Gresti, P., Recensione a "Machabey-Besanceney, Claude, Le «martyre d’amour» dans les romans en vers de la seconde moitié du douzième siècle à la fin du treizième siècle Champion, Paris 2012", <<ZEITSCHRIFT FÜR ROMANISCHE PHILOLOGIE>>, 2014; 130 (1):188-192. 10.1515 [http://hdl.handle.net/10807/54614]
Le «martyre d’amour» dans les romans en vers de la seconde moitié du douzième siècle à la fin du treizième siècle
Gresti, Paolo
2014
Abstract
Il volume ha un impianto più «psico-filosofico» che filologico; l’organizzazione della materia non appare sempre lineare, e a volte si ha l’impressione di un certo compiacimento per così dire prosastico da parte della studiosa; questo non rende sempre facile il percorso al lettore, che a volte rischia di smarrirsi, quando i sentieri si trasformano in semplici tracce, oppure sembrano tornare su sé stessi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.