L’educativa domiciliare può essere definita come «un servizio in terra straniera», nel senso che viene agita solo all’interno degli spazi di vita della persona seguita. All’educatore è chiesto di ascoltare, guardare, entrare in relazione. Si tratta dunque di contesti di confine, in cui ci si deve confrontare con odori, rumori e abitudini da conoscere e riconoscere. Come gestire le difficoltà che ne derivano? Quali relazioni instaurare con la famiglia e con i minori? Sull’argomento si sono confrontate un gruppo di educatrici che hanno raccontato le esperienze più significative della loro esperienza professionale.
Premoli, S., Confalonieri, M., Volpi, M., In terra straniera serve tempo. Entrare come educatrici a casa di bambini e genitori vulnerabili, <<ANIMAZIONE SOCIALE>>, 2012; 43 (259): 91-101 [http://hdl.handle.net/10807/52280]
In terra straniera serve tempo. Entrare come educatrici a casa di bambini e genitori vulnerabili
Premoli, Silvio;
2012
Abstract
L’educativa domiciliare può essere definita come «un servizio in terra straniera», nel senso che viene agita solo all’interno degli spazi di vita della persona seguita. All’educatore è chiesto di ascoltare, guardare, entrare in relazione. Si tratta dunque di contesti di confine, in cui ci si deve confrontare con odori, rumori e abitudini da conoscere e riconoscere. Come gestire le difficoltà che ne derivano? Quali relazioni instaurare con la famiglia e con i minori? Sull’argomento si sono confrontate un gruppo di educatrici che hanno raccontato le esperienze più significative della loro esperienza professionale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.