Lo stadio avanzato dell'epatocarcinoma, definito secondo il sistema BCLC, include pazienti con funzione epatica scompensata (classe C secondo Child-Pugh) o importante compromissione dello stato di salute del paziente (performance status >2). Questi pazienti hanno una sopravvivenza mediana inferiore a 3 mesi e dovrebbero ricevere soltanto trattamenti palliativi di supporto e non essere considerati per la partecipazione a trials clinici. I trattamenti di supporto sono finalizzati alla palliazione del dolore e della astenia, al supporto nutrizionale e psicologico e alla gestione delle complicanze della cirrosi (ascite, encefalopatia epatica ecc).Nella prassi clinica lo snodo cruciale da dirimere sia sul versante medico sia etico è la individuazione della migliore decisione “qui e ora” per il paziente. Ciò non significa fare di tutto per il malato, bensì fare tutto ciò che è proporzionato alle condizioni cliniche attuali, pronti a rivalutare nel tempo la situazione in presenza della evoluzione della patologia.L’indicazione è differenziata a seconda dei Gruppi BCLC.Quando fermarsi, allora? In primo luogo, si tratta di comprendere qual è l’obiettivo di cura. Nel nostro caso è l’incremento della sopravvivenza associata alla migliore qualità di vita (qdv) possibile nel caso dei pazienti di gruppo “B” e “C”, mentre per i soggetti di gruppo “D” sulla qdv.

Grieco, A., Biolato, M., Sacchini, D., Minacori, R., Refolo, P., Spagnolo, A. G., Quando e perché fermarsi nelle terapie: l’opinione del clinico e del bioeticista sui casi di HCC avanzato., <<SANITÀ. IL SOLE 24 ORE>>, 2013; 25 (Giugno): 53-56 [http://hdl.handle.net/10807/52260]

Quando e perché fermarsi nelle terapie: l’opinione del clinico e del bioeticista sui casi di HCC avanzato.

Grieco, Antonio;Biolato, Marco;Sacchini, Dario;Minacori, Roberta;Refolo, Pietro;Spagnolo, Antonio Gioacchino
2013

Abstract

Lo stadio avanzato dell'epatocarcinoma, definito secondo il sistema BCLC, include pazienti con funzione epatica scompensata (classe C secondo Child-Pugh) o importante compromissione dello stato di salute del paziente (performance status >2). Questi pazienti hanno una sopravvivenza mediana inferiore a 3 mesi e dovrebbero ricevere soltanto trattamenti palliativi di supporto e non essere considerati per la partecipazione a trials clinici. I trattamenti di supporto sono finalizzati alla palliazione del dolore e della astenia, al supporto nutrizionale e psicologico e alla gestione delle complicanze della cirrosi (ascite, encefalopatia epatica ecc).Nella prassi clinica lo snodo cruciale da dirimere sia sul versante medico sia etico è la individuazione della migliore decisione “qui e ora” per il paziente. Ciò non significa fare di tutto per il malato, bensì fare tutto ciò che è proporzionato alle condizioni cliniche attuali, pronti a rivalutare nel tempo la situazione in presenza della evoluzione della patologia.L’indicazione è differenziata a seconda dei Gruppi BCLC.Quando fermarsi, allora? In primo luogo, si tratta di comprendere qual è l’obiettivo di cura. Nel nostro caso è l’incremento della sopravvivenza associata alla migliore qualità di vita (qdv) possibile nel caso dei pazienti di gruppo “B” e “C”, mentre per i soggetti di gruppo “D” sulla qdv.
2013
Italiano
Grieco, A., Biolato, M., Sacchini, D., Minacori, R., Refolo, P., Spagnolo, A. G., Quando e perché fermarsi nelle terapie: l’opinione del clinico e del bioeticista sui casi di HCC avanzato., <<SANITÀ. IL SOLE 24 ORE>>, 2013; 25 (Giugno): 53-56 [http://hdl.handle.net/10807/52260]
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