Il tema dell’utilizzo degli edifici di culto per usi profani sta di recente attirando l’interesse di una parte della dottrina. Non si tratta di semplice attenzione per una materia fino ad ora poco studiata, ma della risposta ad una esigenza concreta che nasce dalla difficoltà di orientarsi rispetto ad un argomento molto articolato e che ha ricadute pratiche alquanto significative. La presenza delle chiese nel nostro Paese raggiunge, infatti, numeri così consistenti da non consentire alcuna distrazione in merito a tali problematiche. Una considerazione che vale soprattutto per gli aspetti legati agli usi “culturali” di tali edifici, generalmente collegati dagli studiosi delle nostre discipline al tema degli edifici di culto dismessi. In realtà la materia dell’utilizzo delle chiese per fini non “cultuali” appare ancora più articolata, sebbene i profili appena menzionati ne rappresentino senza dubbio le espressioni più significative. Accanto ad usi profani “culturali”, possono infatti trovare un qualche spazio forme di utilizzo “diverse” ed anche non necessariamente legate alla avvenuta dismissione dell’edificio.

Bolgiani, I., L'utilizzo delle chiese per "usi profani" non culturali, <<RIVISTA DI STUDI SULLO STATO>>, 2013; (Ottobre): 1-17 [http://hdl.handle.net/10807/49940]

L'utilizzo delle chiese per "usi profani" non culturali

Bolgiani, Isabella
2013

Abstract

Il tema dell’utilizzo degli edifici di culto per usi profani sta di recente attirando l’interesse di una parte della dottrina. Non si tratta di semplice attenzione per una materia fino ad ora poco studiata, ma della risposta ad una esigenza concreta che nasce dalla difficoltà di orientarsi rispetto ad un argomento molto articolato e che ha ricadute pratiche alquanto significative. La presenza delle chiese nel nostro Paese raggiunge, infatti, numeri così consistenti da non consentire alcuna distrazione in merito a tali problematiche. Una considerazione che vale soprattutto per gli aspetti legati agli usi “culturali” di tali edifici, generalmente collegati dagli studiosi delle nostre discipline al tema degli edifici di culto dismessi. In realtà la materia dell’utilizzo delle chiese per fini non “cultuali” appare ancora più articolata, sebbene i profili appena menzionati ne rappresentino senza dubbio le espressioni più significative. Accanto ad usi profani “culturali”, possono infatti trovare un qualche spazio forme di utilizzo “diverse” ed anche non necessariamente legate alla avvenuta dismissione dell’edificio.
2013
Italiano
Bolgiani, I., L'utilizzo delle chiese per "usi profani" non culturali, <<RIVISTA DI STUDI SULLO STATO>>, 2013; (Ottobre): 1-17 [http://hdl.handle.net/10807/49940]
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