Il contributo trae spunto dal volume di Mario Pisani "Cesare Beccaria e l’Index Librorum Prohibitorum", Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli, 2013, pp. 1-80, che ricostruisce la vicenda relativa all’inserimento nell’Indice dei libri proibiti, ad opera della Congregazione ecclesiastica che vi era a suo tempo preposta, dell’opera "Dei delitti e delle pene" di Cesare Beccaria, anche in rapporto alla recente identificazione dei documenti a ciò riferibili, e in particolare del votum, redatto dal p. Lazeri S.J., in base al quale fu assunta la decisione il 3 febbraio 1766. Vengono presi in esame i tre nuclei argomentativi addotti dal p. Lazeri, riferiti non direttamente al tema della umanizzazione delle pene o alla questione stessa della pena di morte, ma alla utilizzazione, imputata a Beccaria, di riferimenti ascrivibili all’orizzonte culturale protestante, alla discontinuità delle sue proposte con la prassi accettata dalla Chiesa nonché ad alcune osservazioni pur marginali presenti nell’opera, ritenute censurabili. Su questa base, è analizzata, per confronto, la posizione espressa dal Catechismo della Chiesa Cattolica, nelle editio typica del 1997, sulla pena di morte. Si evidenzia come esso ritenga di fatto insussistenti, oggi, le condizioni che potrebbero in teoria, secondo il testo del n. 2267, consentire il ricorso alla medesima in un contesto di legittima difesa. Viene peraltro evidenziato come già di per sé la pena di morte non abbia nulla a che fare con la legittima difesa, che attiene al contrasto di una condotta offensiva in atto. Se ne deriva l’auspicio, date anche varie prese di posizione in favore dell’abolizione della pena di morte degli ultimi pontefici e degli episcopati, che il testo del Catechismo possa evolversi nel senso dell’affermazione di un’inammissibilità anche di principio della condanna capitale. Ciò in conformità con la stessa riflessione teologica degli ultimi decenni sul significato salvifico della giustizia nell’orizzonte biblico.
Eusebi, L., Beccaria, la Chiesa cattolica e la pena di morte, <<JUS>>, 2013; LX (2): 249-258 [http://hdl.handle.net/10807/49733]
Beccaria, la Chiesa cattolica e la pena di morte
Eusebi, Luciano
2013
Abstract
Il contributo trae spunto dal volume di Mario Pisani "Cesare Beccaria e l’Index Librorum Prohibitorum", Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli, 2013, pp. 1-80, che ricostruisce la vicenda relativa all’inserimento nell’Indice dei libri proibiti, ad opera della Congregazione ecclesiastica che vi era a suo tempo preposta, dell’opera "Dei delitti e delle pene" di Cesare Beccaria, anche in rapporto alla recente identificazione dei documenti a ciò riferibili, e in particolare del votum, redatto dal p. Lazeri S.J., in base al quale fu assunta la decisione il 3 febbraio 1766. Vengono presi in esame i tre nuclei argomentativi addotti dal p. Lazeri, riferiti non direttamente al tema della umanizzazione delle pene o alla questione stessa della pena di morte, ma alla utilizzazione, imputata a Beccaria, di riferimenti ascrivibili all’orizzonte culturale protestante, alla discontinuità delle sue proposte con la prassi accettata dalla Chiesa nonché ad alcune osservazioni pur marginali presenti nell’opera, ritenute censurabili. Su questa base, è analizzata, per confronto, la posizione espressa dal Catechismo della Chiesa Cattolica, nelle editio typica del 1997, sulla pena di morte. Si evidenzia come esso ritenga di fatto insussistenti, oggi, le condizioni che potrebbero in teoria, secondo il testo del n. 2267, consentire il ricorso alla medesima in un contesto di legittima difesa. Viene peraltro evidenziato come già di per sé la pena di morte non abbia nulla a che fare con la legittima difesa, che attiene al contrasto di una condotta offensiva in atto. Se ne deriva l’auspicio, date anche varie prese di posizione in favore dell’abolizione della pena di morte degli ultimi pontefici e degli episcopati, che il testo del Catechismo possa evolversi nel senso dell’affermazione di un’inammissibilità anche di principio della condanna capitale. Ciò in conformità con la stessa riflessione teologica degli ultimi decenni sul significato salvifico della giustizia nell’orizzonte biblico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.