The activity of analysis and classification of serially-produced fictile materials from the deposit of Museo d’Arte Antica at Castello Sforzesco in Milan has revealed several important pieces of early-Renaissance terracotta decoration in Lombardy, and particularly in Milan and Cremona. Decorative cotto pieces from buildings dismantled in the city’s reorganization of the latter half of the 19th Century were saved thanks to the farsighted activity of the early curators of the collection, already aware of the importance of preserving as much as possible of those buildings, in order to allow them to survive, at least partially, in the Museum. As for Milan, the authors take into account the facts about Banco Mediceo in Via dei Bossi and the Marliani residence in Contrada di Porta Nuova. In some cases, the materials at Castello Sforzesco are the lone remaining testimony of entire neighborhoods, as in the Missaglia residence or the houses in Via dei Ratti and Via degli Orefici. Elsewhere, it is possible to compare the findings with the on-site decorations, as in cloister of Sant’Antonio Abate. Terracotta pieces from the Cremona area are also in the deposit: among these, documents found in the archive of Civiche Raccolte d’Arte, including photographs taken at the time, allowed the authors to identify the decorations from the demolished church of San Domenico, as well as those originally located in the cloister of San Sigismondo, both in Cremona. Finally, the authors introduce - through several comparisons with well-known figurative examples - the fascinating subject of the translation of fictile models into painting.
La campagna di studio e catalogazione del materiale fittile di produzione seriale conservato nel deposito del Museo d’Arte Antica del Castello Sforzesco di Milano ha consentito di indagare alcuni aspetti rilevanti della tradizione decorativa in terracotta del primo Rinascimento in Lombardia, con particolare riferimento a Milano e Cremona. Elementi decorativi in cotto provenienti da complessi architettonici condannati alla distruzione dalle riorganizzazioni urbanistiche della seconda metà del XIX secolo sono stati salvati dall’illuminata opera dei primi curatori delle Raccolte, già allora consapevoli della necessità di conservare quanto più possibile di questi edifici, così da garantirne una parziale sopravvivenza attraverso il loro ricovero in Museo. Per Milano si prenderanno in esame le vicende del Banco Mediceo in via dei Bossi e di casa Marliani in contrada di Porta Nuova. Per alcuni contesti i materiali conservati al Castello Sforzesco sono tutto ciò che resta di interi isolati, come casa Missaglia o le abitazioni di via dei Ratti e via degli Orefici. Altre volte è invece possibile un confronto con il materiale ancora presente in situ come nel caso del chiostro di Sant’Antonio abate. Nel deposito del Museo sono conservate anche alcune terrecotte provenienti dall’area cremonese. Fra queste sono state identificate, grazie alla documentazione conservata presso l’Archivio delle Civiche Raccolte d’Arte e con l’ausilio di fotografie d’epoca, quelle appartenute alla demolita chiesa di San Domenico; sono state poi individuate altre terrecotte spettanti probabilmente alla decorazione del chiostro di San Sigismondo, sempre a Cremona. Per concludere si è affrontato brevemente l’interessante tema della ritraduzione in pittura di schemi e modelli della produzione fittile attraverso alcuni confronti con noti esempi figurativi.
Barbieri, A., Bosio, P., Il cantiere delle terrecotte nel Museo d'Arte Antica del Castello Sforzesco: attività di ricerca e primi risultati, in Terrecotte nel Ducato di Milano. Artisti e cantieri del primo Rinascimento, (Milano e Certosa di Pavia, 17-18 October 2011), Edizioni ET, Milano 2013: 195-239 [http://hdl.handle.net/10807/49051]
Il cantiere delle terrecotte nel Museo d'Arte Antica del Castello Sforzesco: attività di ricerca e primi risultati
Barbieri, Alessandro;Bosio, Paola
2013
Abstract
The activity of analysis and classification of serially-produced fictile materials from the deposit of Museo d’Arte Antica at Castello Sforzesco in Milan has revealed several important pieces of early-Renaissance terracotta decoration in Lombardy, and particularly in Milan and Cremona. Decorative cotto pieces from buildings dismantled in the city’s reorganization of the latter half of the 19th Century were saved thanks to the farsighted activity of the early curators of the collection, already aware of the importance of preserving as much as possible of those buildings, in order to allow them to survive, at least partially, in the Museum. As for Milan, the authors take into account the facts about Banco Mediceo in Via dei Bossi and the Marliani residence in Contrada di Porta Nuova. In some cases, the materials at Castello Sforzesco are the lone remaining testimony of entire neighborhoods, as in the Missaglia residence or the houses in Via dei Ratti and Via degli Orefici. Elsewhere, it is possible to compare the findings with the on-site decorations, as in cloister of Sant’Antonio Abate. Terracotta pieces from the Cremona area are also in the deposit: among these, documents found in the archive of Civiche Raccolte d’Arte, including photographs taken at the time, allowed the authors to identify the decorations from the demolished church of San Domenico, as well as those originally located in the cloister of San Sigismondo, both in Cremona. Finally, the authors introduce - through several comparisons with well-known figurative examples - the fascinating subject of the translation of fictile models into painting.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.