Per evidenziare le impurità solide presenti nei prodotti di derivazione cerealicola (filth test), è possibile applicare un metodo d’analisi pubblicato sulla G.U. n. 186 del 10.08.94 e aggiornato con ulteriore pubblicazione sulla G.U. n. 64 del 18.03.99. Questo metodo è stato messo a punto nei primi anni settanta presso l’Istituto di Entomologia e Patologia vegetale della Facoltà di Agraria dell’UCSC, ma nonostante l’applicazione pluridecennale, mancavano ricerche che stabilissero: 1) l’eventuale correlazione tra il numero d’infestanti presenti nella granella e il numero di frammenti riscontrabili nella farina derivata; 2) la ripetibilità del metodo. Per quanto concerne il punto 1), si rammenta che, a cura del Ministero dell’Agricoltura e delle Foreste, sulla G.U. n° 285 del 15 novembre del 1967 (Metodi Ufficiali di Analisi dei Cereali) vengono riportati i gradi di infestazione della granella con relativa definizione e numero di infestanti per chilo. Quanto al punto 2), vengono qui riportati i risultati dell’elaborazione statistica effettuata sui dati ottenuti da una serie di filth test eseguiti su farina.
Bussacchini, F., Cigolini, M., Pagani, M., Molinari, F., Panini, M., Anaclerio, M., Mazzoni, E., Determinazione delle impurità solide (filth test) negli sfarinati: valutazione della ripetibilità dei risultati, in La difesa antiparassitaria nelle industrie alimentari e la protezione degli alimenti, (Piacenza, 19-21 September 2012), Chiriotti, Pinerolo 2013: 358-363 [http://hdl.handle.net/10807/48254]
Determinazione delle impurità solide (filth test) negli sfarinati: valutazione della ripetibilità dei risultati
Cigolini, Manuela;Pagani, Marco;Molinari, Fabio;Panini, Michela;Anaclerio, Matteo;Mazzoni, Emanuele
2013
Abstract
Per evidenziare le impurità solide presenti nei prodotti di derivazione cerealicola (filth test), è possibile applicare un metodo d’analisi pubblicato sulla G.U. n. 186 del 10.08.94 e aggiornato con ulteriore pubblicazione sulla G.U. n. 64 del 18.03.99. Questo metodo è stato messo a punto nei primi anni settanta presso l’Istituto di Entomologia e Patologia vegetale della Facoltà di Agraria dell’UCSC, ma nonostante l’applicazione pluridecennale, mancavano ricerche che stabilissero: 1) l’eventuale correlazione tra il numero d’infestanti presenti nella granella e il numero di frammenti riscontrabili nella farina derivata; 2) la ripetibilità del metodo. Per quanto concerne il punto 1), si rammenta che, a cura del Ministero dell’Agricoltura e delle Foreste, sulla G.U. n° 285 del 15 novembre del 1967 (Metodi Ufficiali di Analisi dei Cereali) vengono riportati i gradi di infestazione della granella con relativa definizione e numero di infestanti per chilo. Quanto al punto 2), vengono qui riportati i risultati dell’elaborazione statistica effettuata sui dati ottenuti da una serie di filth test eseguiti su farina.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.