Investire sulle giovani generazioni è la strada maestra per creare ricchezza nelle famiglie: questa è la tesi di J. Heckman, Premio Nobel per l’economia nel 2000, contenuta in questo volume. Alla luce di tale analisi eminenti studiosi, economisti, filosofi, pedagogisti, psicologi, sociologi, argomentano come sia possibile percorrere questa direzione e quale vantaggio sia possibile ottenere entro le relazioni familiari e nel contesto sociale più ampio. Le riflessioni teoriche e la documentazione empirica contenute nei saggi qui presentati consentono di affermare che la ricchezza non è solo e soltanto possesso di beni materiali, quanto piuttosto la capacità di creare innovazione nei prodotti e nei processi, generando capitale umano e rendendo le relazioni vettori di quella risorsa strategica costituita dal capitale sociale. Una definizione relazionale della ricchezza - che sa cogliere il potenziale dei legami familiari costituito dai figli intesi come bene comune indispensabile alla società – consente di ripensare la crisi odierna declinandone gli aspetti che permettono di investire in un desiderio generativo e offre, altresì, indicazioni preziose per politiche sociali che intendano operare “amichevolmente” nei confronti delle famiglie
Rossi, G., Scabini, E. (eds.), La ricchezza delle famiglie, Vita e Pensiero, Milano 2010: 196 [http://hdl.handle.net/10807/4825]
La ricchezza delle famiglie
Rossi, Giovanna;Scabini, Eugenia
2010
Abstract
Investire sulle giovani generazioni è la strada maestra per creare ricchezza nelle famiglie: questa è la tesi di J. Heckman, Premio Nobel per l’economia nel 2000, contenuta in questo volume. Alla luce di tale analisi eminenti studiosi, economisti, filosofi, pedagogisti, psicologi, sociologi, argomentano come sia possibile percorrere questa direzione e quale vantaggio sia possibile ottenere entro le relazioni familiari e nel contesto sociale più ampio. Le riflessioni teoriche e la documentazione empirica contenute nei saggi qui presentati consentono di affermare che la ricchezza non è solo e soltanto possesso di beni materiali, quanto piuttosto la capacità di creare innovazione nei prodotti e nei processi, generando capitale umano e rendendo le relazioni vettori di quella risorsa strategica costituita dal capitale sociale. Una definizione relazionale della ricchezza - che sa cogliere il potenziale dei legami familiari costituito dai figli intesi come bene comune indispensabile alla società – consente di ripensare la crisi odierna declinandone gli aspetti che permettono di investire in un desiderio generativo e offre, altresì, indicazioni preziose per politiche sociali che intendano operare “amichevolmente” nei confronti delle famiglieI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.