L’utilizzo dei servizi di emergenza-urgenza da parte di pazienti che non presentano condizioni di urgenza pesa gravemente sul nostro Sistema sanitario nazionale (Ssn), così come sui Sistemi sanitari di altri Paesi. Sviluppare e sostenere un adeguato sistema di Assistenza primaria viene considerata una delle possibili strategie per affrontare questa criticità. Volendo definire correttamente l’Assistenza primaria, questa deve essere intesa come un complesso di attività e di prestazioni sia sanitarie sia socio-sanitarie. In particolare, essa è rappresentata da interventi di primo livello, caratterizzati da una fase di primo contatto e da azioni rivolte alla prevenzione e al trattamento delle malattie e degli incidenti di più larga diffusione e di minore gravità, oltre che delle malattie e delle disabilità ad andamento cronico, quando non necessitano di prestazioni specialistiche di particolare complessità clinica e tecnologica, in varie sedi di trattamento (es. domicilio, residenze, ambulatorio). L’Assistenza primaria si occupa, inoltre, della presa in carico, dell’indirizzo unitario tra livelli assistenziali diversi e della garanzia della continuità assistenziale. Le funzioni proprie di un modello di Assistenza primaria, esplicitate da numerosi rapporti e dichiarazioni internazionali (Institute of Medicine e World Health Organization), sono: l’accessibilità all’assistenza (accessibility), ossia la facilità del primo contatto per prossimità di servizi all’utenza, tempi di apertura e modalità di gestione delle liste d’attesa; la considerazione dei bisogni di salute del paziente nel suo complesso piuttosto che di segni e sintomi specifici di organi o apparati (comprehensiveness); il coordinamento o integrazione tra i diversi attori coinvolti del sistema (coordination); la continuità temporale dell’assistenza (continuity/longitudinality), nonché la rendicontazione periodica da parte degli operatori su processi e risultati dell’assistenza fornita per il miglioramento continuo di competenze e servizi offerti, e la corretta informazione agli assistiti per permettere loro di effettuare scelte informate (accountability).

Damiani, G., Silvestrini, G., Vena, V., Ricciardi, W., Indagine sui determinanti organizzativi e professionali caratterizzantii progetti regionali, <<MONITOR>>, 2013; (32 (Suppl. 11)): 39-50 [http://hdl.handle.net/10807/46576]

Indagine sui determinanti organizzativi e professionali caratterizzanti i progetti regionali

Damiani, Gianfranco;Silvestrini, Giulia;Ricciardi, Walter
2013

Abstract

L’utilizzo dei servizi di emergenza-urgenza da parte di pazienti che non presentano condizioni di urgenza pesa gravemente sul nostro Sistema sanitario nazionale (Ssn), così come sui Sistemi sanitari di altri Paesi. Sviluppare e sostenere un adeguato sistema di Assistenza primaria viene considerata una delle possibili strategie per affrontare questa criticità. Volendo definire correttamente l’Assistenza primaria, questa deve essere intesa come un complesso di attività e di prestazioni sia sanitarie sia socio-sanitarie. In particolare, essa è rappresentata da interventi di primo livello, caratterizzati da una fase di primo contatto e da azioni rivolte alla prevenzione e al trattamento delle malattie e degli incidenti di più larga diffusione e di minore gravità, oltre che delle malattie e delle disabilità ad andamento cronico, quando non necessitano di prestazioni specialistiche di particolare complessità clinica e tecnologica, in varie sedi di trattamento (es. domicilio, residenze, ambulatorio). L’Assistenza primaria si occupa, inoltre, della presa in carico, dell’indirizzo unitario tra livelli assistenziali diversi e della garanzia della continuità assistenziale. Le funzioni proprie di un modello di Assistenza primaria, esplicitate da numerosi rapporti e dichiarazioni internazionali (Institute of Medicine e World Health Organization), sono: l’accessibilità all’assistenza (accessibility), ossia la facilità del primo contatto per prossimità di servizi all’utenza, tempi di apertura e modalità di gestione delle liste d’attesa; la considerazione dei bisogni di salute del paziente nel suo complesso piuttosto che di segni e sintomi specifici di organi o apparati (comprehensiveness); il coordinamento o integrazione tra i diversi attori coinvolti del sistema (coordination); la continuità temporale dell’assistenza (continuity/longitudinality), nonché la rendicontazione periodica da parte degli operatori su processi e risultati dell’assistenza fornita per il miglioramento continuo di competenze e servizi offerti, e la corretta informazione agli assistiti per permettere loro di effettuare scelte informate (accountability).
2013
Italiano
Damiani, G., Silvestrini, G., Vena, V., Ricciardi, W., Indagine sui determinanti organizzativi e professionali caratterizzantii progetti regionali, <<MONITOR>>, 2013; (32 (Suppl. 11)): 39-50 [http://hdl.handle.net/10807/46576]
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