La scommessa della ricerca riguarda la possibilità di riuscire a rendere accessibile e comprensibile la realtà. Per la ricerca educativa però, l’intelligibilità del reale (Santelli, 1979, pp.213-214)non rappresenta l’ultima questione: diventa urgente esplicitare in quale direzione si intenda avanzare e poi precisare attraverso quali modalità si ravvisino le possibilità di realizzazione del cambiamento. Tra i compiti che gravano sui ricercatori oggi assume carattere di priorità certamente quello di definire spazi innovativi di collaborazione con gli interlocutori di un processo di ricerca. Si parla sempre più spesso di procedere alla costruzione dei problemi all’interno di dispositivi d’azione collettiva, ma ciò senza abbandonare la convinzione che le produzioni scientifiche posseggono valori di verità specifici e gli enunciati delle procedure pratiche esprimono un’evidenza empirica determinata. A fronte di una crescente preoccupazione verso la partecipazione degli interlocutori occorre domandarsi se la sollecitazione possa poggiare su un’epistemologia e una metodologia appropriate per la ricerca educativa.
Cadei, L., Ricerca educativa: un sapere desiderabile verso il potere d’agire, in Elia, G., Chionna, L. (ed.), Un itinerario di ricerca della pedagogia. Studi in onore di Luisa Santelli Beccegato, Pensa MultiMedia, Lecce 2013: 61- 68 [http://hdl.handle.net/10807/44969]
Ricerca educativa: un sapere desiderabile verso il potere d’agire
Cadei, Livia
2013
Abstract
La scommessa della ricerca riguarda la possibilità di riuscire a rendere accessibile e comprensibile la realtà. Per la ricerca educativa però, l’intelligibilità del reale (Santelli, 1979, pp.213-214)non rappresenta l’ultima questione: diventa urgente esplicitare in quale direzione si intenda avanzare e poi precisare attraverso quali modalità si ravvisino le possibilità di realizzazione del cambiamento. Tra i compiti che gravano sui ricercatori oggi assume carattere di priorità certamente quello di definire spazi innovativi di collaborazione con gli interlocutori di un processo di ricerca. Si parla sempre più spesso di procedere alla costruzione dei problemi all’interno di dispositivi d’azione collettiva, ma ciò senza abbandonare la convinzione che le produzioni scientifiche posseggono valori di verità specifici e gli enunciati delle procedure pratiche esprimono un’evidenza empirica determinata. A fronte di una crescente preoccupazione verso la partecipazione degli interlocutori occorre domandarsi se la sollecitazione possa poggiare su un’epistemologia e una metodologia appropriate per la ricerca educativa.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.