Nel Programma di Sviluppo Rurale (PSR 2007/2013) della Lombardia è operativa la misura 214 relativa ai “pagamenti agroambientali”, ovvero a quei compensi destinati a ripagare i minori redditi od i maggiori costi derivanti parziale delle paglie e degli stocchi, in modo che il terreno, dopo la lavorazione, rimanga coperto da residui in maniera uniforme. Le motivazioni agroambientali del provvedimento risiedono nel fatto che con l’agricoltura conservativa si ottengono: 1- un miglioramento dello stato di salute del suolo, tramite l’aumento della sua dotazione di sostanza organica; 2- una migliore qualità dell’aria, grazie alla riduzione della CO2 atmosferica e al suo sequestro in forma organica nel terreno; 3- un’efficiente utilizzazione dell’acqua, a motivo dell’aumento della porosità del terreno agrario e della capacità di infiltrazione dell’acqua nel suolo; 4- la riduzione degli inconvenienti dell’agricoltura intensiva convenzionale, quali il compattamento e l’erosione del suolo, i rischi di inquinamento ambientale, la scomparsa della biodiversità, ecc. Questi e altri vantaggi agroambientali, compresi quei servizi ecosistemici sui quali non è possibile soffermarci qui per brevità, sono massimi quando venga adottata la non lavorazione, mentre diventano via via più sfumati quando si opti per le lavorazioni ridotte, in funzione proprio del loro grado di attinenza con le tecniche conservative. Per sensibilizzare e far conoscere agli agricoltori cremonesi l’applicazione della misura 214/M, a partire dal 2011 si svolgono, presso l’azienda agricola Cervi Ciboldi a Luignano di Sesto Cremonese, prove di confronto fra Agricoltura Conservativa e Convenzionale. Le ricerche sono promosse dalla Regione Lombardia e dalla Provincia di Cremona, con la collaborazione di AIGACoS (Associazione Italiana per la Gestione Agronomica e Conservativa del Suolo) ed il supporto scientifico della Facoltà di Agraria dell’Università Cattolica di Piacenza-Cremona. Lo scopo principale è quello di valutare gli effetti della non lavorazione sulla produttività delle colture e sulla qualità del suolo dalla volontaria assunzione di impegni pluriennali a forte carattere agroambientale. La misura 214 si articola in varie azioni, quali piani di avvicendamento e di concimazione, produzioni biologiche, integrate ed estensive, mantenimento di siepi o filari, fasce tampone boscate e, come novità del 2011, introduzione di tecniche di Agricoltura Conservativa. Quest’ultima azione, siglata M, ha riscosso molto successo tra gli agricoltori lombardi, totalizzando 23.000 ha e 438 domande in due anni di applicazione, delle quali quasi 70 nella provincia di Cremona. L’azione M consiste nell’adozione della semina diretta (non lavorazione, no-tillage) o della minima lavorazione del terreno, tecniche da decenni largamente praticate nelle Americhe ed in Australia, che prevedono l’abbandono totale o una forte riduzione del numero e dell’intensità delle lavorazioni del terreno, in sinergia con una corretta gestione del residuo colturale e degli avvicendamenti. Infatti, l’azione M prescrive per l’azione sulla semina diretta, oltre alla certificazione della corretta esecuzione della tecnica, il divieto di autosuccessione delle colture, salvo casi particolari, e l’asportazione solo

Pini, L., Bertonazzi, M. C., Tabaglio, V., Grandi, M., Cervi Ciboldi, C., Masseroli, M., Bruno, M. N., Non Lavorazione e Lavorazioni Ridotte: primi risultati sperimentali in Provincia di Cremona, <<La Sentinella Agricola>>, 2012; 13 (2): 6-10 [http://hdl.handle.net/10807/43079]

Non Lavorazione e Lavorazioni Ridotte: primi risultati sperimentali in Provincia di Cremona

Bertonazzi, Maria Cristina;Tabaglio, Vincenzo;
2012

Abstract

Nel Programma di Sviluppo Rurale (PSR 2007/2013) della Lombardia è operativa la misura 214 relativa ai “pagamenti agroambientali”, ovvero a quei compensi destinati a ripagare i minori redditi od i maggiori costi derivanti parziale delle paglie e degli stocchi, in modo che il terreno, dopo la lavorazione, rimanga coperto da residui in maniera uniforme. Le motivazioni agroambientali del provvedimento risiedono nel fatto che con l’agricoltura conservativa si ottengono: 1- un miglioramento dello stato di salute del suolo, tramite l’aumento della sua dotazione di sostanza organica; 2- una migliore qualità dell’aria, grazie alla riduzione della CO2 atmosferica e al suo sequestro in forma organica nel terreno; 3- un’efficiente utilizzazione dell’acqua, a motivo dell’aumento della porosità del terreno agrario e della capacità di infiltrazione dell’acqua nel suolo; 4- la riduzione degli inconvenienti dell’agricoltura intensiva convenzionale, quali il compattamento e l’erosione del suolo, i rischi di inquinamento ambientale, la scomparsa della biodiversità, ecc. Questi e altri vantaggi agroambientali, compresi quei servizi ecosistemici sui quali non è possibile soffermarci qui per brevità, sono massimi quando venga adottata la non lavorazione, mentre diventano via via più sfumati quando si opti per le lavorazioni ridotte, in funzione proprio del loro grado di attinenza con le tecniche conservative. Per sensibilizzare e far conoscere agli agricoltori cremonesi l’applicazione della misura 214/M, a partire dal 2011 si svolgono, presso l’azienda agricola Cervi Ciboldi a Luignano di Sesto Cremonese, prove di confronto fra Agricoltura Conservativa e Convenzionale. Le ricerche sono promosse dalla Regione Lombardia e dalla Provincia di Cremona, con la collaborazione di AIGACoS (Associazione Italiana per la Gestione Agronomica e Conservativa del Suolo) ed il supporto scientifico della Facoltà di Agraria dell’Università Cattolica di Piacenza-Cremona. Lo scopo principale è quello di valutare gli effetti della non lavorazione sulla produttività delle colture e sulla qualità del suolo dalla volontaria assunzione di impegni pluriennali a forte carattere agroambientale. La misura 214 si articola in varie azioni, quali piani di avvicendamento e di concimazione, produzioni biologiche, integrate ed estensive, mantenimento di siepi o filari, fasce tampone boscate e, come novità del 2011, introduzione di tecniche di Agricoltura Conservativa. Quest’ultima azione, siglata M, ha riscosso molto successo tra gli agricoltori lombardi, totalizzando 23.000 ha e 438 domande in due anni di applicazione, delle quali quasi 70 nella provincia di Cremona. L’azione M consiste nell’adozione della semina diretta (non lavorazione, no-tillage) o della minima lavorazione del terreno, tecniche da decenni largamente praticate nelle Americhe ed in Australia, che prevedono l’abbandono totale o una forte riduzione del numero e dell’intensità delle lavorazioni del terreno, in sinergia con una corretta gestione del residuo colturale e degli avvicendamenti. Infatti, l’azione M prescrive per l’azione sulla semina diretta, oltre alla certificazione della corretta esecuzione della tecnica, il divieto di autosuccessione delle colture, salvo casi particolari, e l’asportazione solo
2012
Italiano
Pini, L., Bertonazzi, M. C., Tabaglio, V., Grandi, M., Cervi Ciboldi, C., Masseroli, M., Bruno, M. N., Non Lavorazione e Lavorazioni Ridotte: primi risultati sperimentali in Provincia di Cremona, <<La Sentinella Agricola>>, 2012; 13 (2): 6-10 [http://hdl.handle.net/10807/43079]
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