Dopo avere effettuato i necessari chiarimenti lessicali per le locuzioni “prescrizione del reato”, “prescrizione dell’azione penale” e “prescrizione penale”, si procede all’individuazione dei fondamenti costituzionali della prescrizione nell’ambito della giustizia penale. Riscontrato poi l’emergere imperioso del problema relativo alla prescrizione penale per l’eccezionale incremento nel numero dei procedimenti penali estinti per tale causa, vengono esaminati i principali limiti dell’attuale disciplina e i criteri per una soluzione, tra l’altro riconoscendo che quando si parla di durata irragionevole dei procedimenti penali si effettua in realtà una sineddoche: a essere immotivatamente protratti non sono i procedimenti in quanto tali, ma gli intervalli intercorrenti tra le esecuzioni dei relativi atti. Si prospettano quindi soluzioni operative che generino una competizione tra i protagonisti del procedimento cosicché ciascuno abbia interessa ad accelerare le cadenze giudiziarie, che riducano al minimo le ipotesi in cui l’osservanza dei tempi processuali sia garantita dalla sola responsabilità disciplinare o penale del magistrato procedente e, infine, che non portino detrimento alla buona amministrazione della giustizia (secondo la locuzione impiegata dalla giurisprudenza della Corte di Strasburgo).

Ubertis, G., Prescrizione del reato e prescrizione dell’azione penale, <<RIVISTA ITALIANA DI DIRITTO E PROCEDURA PENALE>>, 2010; (3): 1016-1033 [http://hdl.handle.net/10807/42690]

Prescrizione del reato e prescrizione dell’azione penale

Ubertis, Giulio
2010

Abstract

Dopo avere effettuato i necessari chiarimenti lessicali per le locuzioni “prescrizione del reato”, “prescrizione dell’azione penale” e “prescrizione penale”, si procede all’individuazione dei fondamenti costituzionali della prescrizione nell’ambito della giustizia penale. Riscontrato poi l’emergere imperioso del problema relativo alla prescrizione penale per l’eccezionale incremento nel numero dei procedimenti penali estinti per tale causa, vengono esaminati i principali limiti dell’attuale disciplina e i criteri per una soluzione, tra l’altro riconoscendo che quando si parla di durata irragionevole dei procedimenti penali si effettua in realtà una sineddoche: a essere immotivatamente protratti non sono i procedimenti in quanto tali, ma gli intervalli intercorrenti tra le esecuzioni dei relativi atti. Si prospettano quindi soluzioni operative che generino una competizione tra i protagonisti del procedimento cosicché ciascuno abbia interessa ad accelerare le cadenze giudiziarie, che riducano al minimo le ipotesi in cui l’osservanza dei tempi processuali sia garantita dalla sola responsabilità disciplinare o penale del magistrato procedente e, infine, che non portino detrimento alla buona amministrazione della giustizia (secondo la locuzione impiegata dalla giurisprudenza della Corte di Strasburgo).
2010
Italiano
Ubertis, G., Prescrizione del reato e prescrizione dell’azione penale, <<RIVISTA ITALIANA DI DIRITTO E PROCEDURA PENALE>>, 2010; (3): 1016-1033 [http://hdl.handle.net/10807/42690]
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