Il sostegno alla famiglia fragile nella forma dei servizi educativi domiciliari a favore di bambini e adolescenti vulnerabili e delle loro famiglie nel corso degli anni ha registrato significative trasformazioni sia in virtù dell’emergere di nuovi approcci teorici e di esperienze innovative sia a seguito di un significativo ridimensionamento delle politiche sociali e della diminuzione delle corrispondenti dotazioni economiche a livello nazionale e regionale. Da più parti si segnala la necessità di un cambiamento di prospettiva negli interventi che porti gli operatori, pur rispettando l’irriducibile asimmetria di ruolo, aIl sistema di tutela del minore in Italia stenta ancora a riconoscere e a dare attuazione pratica a questa nuova direzione d’intervento, per quanto il lavoro con l’adulto, laddove si riesce a impostare e a gestire, garantisce l’efficacia dell’intervento nel tempo e positive ricadute a lungo termine. Lo scopo della presente ricerca consiste nell’esplorare, attraverso il confronto e la riflessione critica di professionisti che vivono la pratica del lavoro educativo domiciliare, un interrogativo fondamentale: è possibile costruire partnership con la famiglia, o meglio con i genitori di bambini e ragazzi vulnerabili, nei servizi di educativa domiciliare minori?
Premoli, S., Mairani, D., Le percezioni degli operatori in una ricerca centrata sulla pratica. Collaborare con la famiglia nei servizi di educativa domiciliare minori, <<LAVORO SOCIALE>>, 2012; 2012 (3): 405-417 [http://hdl.handle.net/10807/42238]
Le percezioni degli operatori in una ricerca centrata sulla pratica. Collaborare con la famiglia nei servizi di educativa domiciliare minori
Premoli, Silvio;
2012
Abstract
Il sostegno alla famiglia fragile nella forma dei servizi educativi domiciliari a favore di bambini e adolescenti vulnerabili e delle loro famiglie nel corso degli anni ha registrato significative trasformazioni sia in virtù dell’emergere di nuovi approcci teorici e di esperienze innovative sia a seguito di un significativo ridimensionamento delle politiche sociali e della diminuzione delle corrispondenti dotazioni economiche a livello nazionale e regionale. Da più parti si segnala la necessità di un cambiamento di prospettiva negli interventi che porti gli operatori, pur rispettando l’irriducibile asimmetria di ruolo, aIl sistema di tutela del minore in Italia stenta ancora a riconoscere e a dare attuazione pratica a questa nuova direzione d’intervento, per quanto il lavoro con l’adulto, laddove si riesce a impostare e a gestire, garantisce l’efficacia dell’intervento nel tempo e positive ricadute a lungo termine. Lo scopo della presente ricerca consiste nell’esplorare, attraverso il confronto e la riflessione critica di professionisti che vivono la pratica del lavoro educativo domiciliare, un interrogativo fondamentale: è possibile costruire partnership con la famiglia, o meglio con i genitori di bambini e ragazzi vulnerabili, nei servizi di educativa domiciliare minori?I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.