Il carcere segna un "dentro" e un "fuori" non solo dal punto di vista fisico e contestuale, ma anche dal punto di vista affettivo ed emotivo. Educare alla vita emotiva in carcere significa contrastare l'analfabetismo e la repressione dei sentimenti perché il detenuto possa ritrovarsi con se stesso e i suoi famigliari, esprimendo e ritrovando le parole per narrare le esperienze complesse.
Augelli, A., Il diritto agli affetti in carcere: creare spazi di incontro e narrazione, <<MINORI GIUSTIZIA>>, 2012; 2012 (3): 204-211 [http://hdl.handle.net/10807/42088]
Il diritto agli affetti in carcere: creare spazi di incontro e narrazione
Augelli, Alessandra
2012
Abstract
Il carcere segna un "dentro" e un "fuori" non solo dal punto di vista fisico e contestuale, ma anche dal punto di vista affettivo ed emotivo. Educare alla vita emotiva in carcere significa contrastare l'analfabetismo e la repressione dei sentimenti perché il detenuto possa ritrovarsi con se stesso e i suoi famigliari, esprimendo e ritrovando le parole per narrare le esperienze complesse.File in questo prodotto:
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