La figura del padre ha subito numerose trasformazioni in seguito alle modificazioni dei contesti socio-culturali nei differenti periodi storici. La caduta dei modelli tradizionali di riferimento ha indebolito e reso più fragile il ruolo paterno che possiamo così definire in fase di crisi. Questo insieme di elementi ha condotto clinici e ricercatori a porre sempre più attenzione al complesso lavoro psicologico che l’uomo deve affrontare nella fase di transizione alla paternità, anche in ragione di possibili rischi legati a problematiche di ansia e depressione. Nello specifico, studi recenti mettono in evidenza come la percentuale di padri depressi sia tutt’altro che trascurabile e come tale sintomatologia risulti legata alla qualità della relazione di coppia e alla percezione di supporto sociale fornito dalla rete formale ed informale. A partire da tali considerazioni, il presente studio ha come obiettivo quello di indagare se e come il rischio di sintomatologia depressiva correli con variabili psicologiche (individuali e relazionali). A 500 futuri padri, contattati durante l’ultimo trimestre di gravidanza della partner, sono state somministrate alcune scale self-report volte ad indagare il rischio depressivo, i livelli di ansia, i tratti di personalità, la qualità della relazione di coppia e la percezione di diverse forme di supporto sociale. I risultati dello studio verranno discussi nelle loro implicazioni cliniche e di ricerca.
Saita, E., Molgora, S., Fenaroli, V., Piperno, R., Fattori di rischio e risorse nella transizione alla paternità, Abstract de <<VI Congresso Europeo di Psicopatologia dell’infanzia e dell’Adolescenza (AEPEA)>>, (Bologna, 05-07 May 2011 ), N/A, Bologna 2011: 131-131 [http://hdl.handle.net/10807/41947]
Fattori di rischio e risorse nella transizione alla paternità
Saita, Emanuela;Molgora, Sara;Fenaroli, Valentina;
2011
Abstract
La figura del padre ha subito numerose trasformazioni in seguito alle modificazioni dei contesti socio-culturali nei differenti periodi storici. La caduta dei modelli tradizionali di riferimento ha indebolito e reso più fragile il ruolo paterno che possiamo così definire in fase di crisi. Questo insieme di elementi ha condotto clinici e ricercatori a porre sempre più attenzione al complesso lavoro psicologico che l’uomo deve affrontare nella fase di transizione alla paternità, anche in ragione di possibili rischi legati a problematiche di ansia e depressione. Nello specifico, studi recenti mettono in evidenza come la percentuale di padri depressi sia tutt’altro che trascurabile e come tale sintomatologia risulti legata alla qualità della relazione di coppia e alla percezione di supporto sociale fornito dalla rete formale ed informale. A partire da tali considerazioni, il presente studio ha come obiettivo quello di indagare se e come il rischio di sintomatologia depressiva correli con variabili psicologiche (individuali e relazionali). A 500 futuri padri, contattati durante l’ultimo trimestre di gravidanza della partner, sono state somministrate alcune scale self-report volte ad indagare il rischio depressivo, i livelli di ansia, i tratti di personalità, la qualità della relazione di coppia e la percezione di diverse forme di supporto sociale. I risultati dello studio verranno discussi nelle loro implicazioni cliniche e di ricerca.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.