La recente riforma dell’art. 24 della Costituzione messicana, approvata dal Senato federale il 28 marzo 2012, rappresenta l'ultimo capitolo della storia dei rapporti tra lo Stato e la Chiesa cattolica nel Paese, più volte segnati nel corso del XX secolo da momenti di tensione o di aperto conflitto. Con l’ultima modifica dell’art. 24 non si chiude tuttavia il periodo delle riforme costituzionali relative a tale ambito: a questo riguardo un documento licenziato dalla Commissione parlamentare competente afferma esplicitamente che il riconoscimento del diritto alla libertà di culto, che costituisce l’oggetto precipuo dell’art. 24, potrà aprire la strada verso un’ulteriore revisione degli artt. 3, 5, 27 e 130 della Costituzione, oltre che della Ley de Asociaciones Religiosas y culto Público del 1992.
Valvo, P. A. B., La riforma dell'articolo 24 della Costituzione messicana, <<QUADERNI DI DIRITTO E POLITICA ECCLESIASTICA>>, 2012; (Agosto): 479-508. [doi:10.1440/38316] [http://hdl.handle.net/10807/41667]
La riforma dell'articolo 24 della Costituzione messicana
Valvo, Paolo Antonio Benedetto
2012
Abstract
La recente riforma dell’art. 24 della Costituzione messicana, approvata dal Senato federale il 28 marzo 2012, rappresenta l'ultimo capitolo della storia dei rapporti tra lo Stato e la Chiesa cattolica nel Paese, più volte segnati nel corso del XX secolo da momenti di tensione o di aperto conflitto. Con l’ultima modifica dell’art. 24 non si chiude tuttavia il periodo delle riforme costituzionali relative a tale ambito: a questo riguardo un documento licenziato dalla Commissione parlamentare competente afferma esplicitamente che il riconoscimento del diritto alla libertà di culto, che costituisce l’oggetto precipuo dell’art. 24, potrà aprire la strada verso un’ulteriore revisione degli artt. 3, 5, 27 e 130 della Costituzione, oltre che della Ley de Asociaciones Religiosas y culto Público del 1992.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.