Ricordati i principali contenuti delle sent. cost. n. 348 e 349 del 24 ottobre 2007, si esamina dapprima una critica dottrinale alle medesime, evidenziando l'inadeguato apparato argomentativo di essa e illustrando il quadro sistematico, tanto costituzionale quanto internazionalistico, in cui la "rivoluzione d'ottobre" si inserisce. Si prendono poi in considerazione due pronunce della Corte di cassazione che, con esiti opposti sui diritti del contumace, intaccano la ripartizione delle competenze tra giudici comuni e Corte costituzionale nella tutela dei diritti fondamentali, allo scopo di chiarire anche esemplificativamente i limiti dei poteri attribuiti in materia ai primi.
Ubertis, G., LA "RIVOLUZIONE D'OTTOBRE" DELLA CORTE COSTITUZIONALE E ALCUNE DISCUTIBILI REAZIONI, <<CASSAZIONE PENALE>>, 2012; (1): 19-26 [http://hdl.handle.net/10807/40625]
LA "RIVOLUZIONE D'OTTOBRE" DELLA CORTE COSTITUZIONALE E ALCUNE DISCUTIBILI REAZIONI
Ubertis, Giulio
2012
Abstract
Ricordati i principali contenuti delle sent. cost. n. 348 e 349 del 24 ottobre 2007, si esamina dapprima una critica dottrinale alle medesime, evidenziando l'inadeguato apparato argomentativo di essa e illustrando il quadro sistematico, tanto costituzionale quanto internazionalistico, in cui la "rivoluzione d'ottobre" si inserisce. Si prendono poi in considerazione due pronunce della Corte di cassazione che, con esiti opposti sui diritti del contumace, intaccano la ripartizione delle competenze tra giudici comuni e Corte costituzionale nella tutela dei diritti fondamentali, allo scopo di chiarire anche esemplificativamente i limiti dei poteri attribuiti in materia ai primi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.