Dopo aver definito l’Europa di Isocrate, un’Europa ellenocentrica in cui la polis costituisce la principale struttura politico-sociale, il contributo considera le proposte formulate dal retore per la stabilizzazione di quegli xenoi (apolidi, profughi, mercenari) che, dato il loro numero e l’instabilità della loro condizione, costituivano un grave problema sociale. Acuto nell’individuare i problemi, Isocrate tuttavia non indica soluzioni soddisfacenti: la colonizzazione e l’insediamento stabile in territori extraellenici, che Isocrate tentava di accreditare come scelte di tradizione rievocando l’antica colonizzazione ionica, non erano graditi alle masse di planomenoi cui si rivolgevano.
Bearzot, C. S., Xenoi e profughi nell'Europa di Isocrate, in Integrazione, mescolanza, rifiuto. Incontri di popoli, lingue e culture in Europa dall’Antichità all’Umanesimo (Atti del Convegno), (Cividale del Friuli, 21-23 September 2000), L'Erma di Bretschneider, Roma 2001: 47-63 [http://hdl.handle.net/10807/3973]
Xenoi e profughi nell'Europa di Isocrate
Bearzot, Cinzia Susanna
2001
Abstract
Dopo aver definito l’Europa di Isocrate, un’Europa ellenocentrica in cui la polis costituisce la principale struttura politico-sociale, il contributo considera le proposte formulate dal retore per la stabilizzazione di quegli xenoi (apolidi, profughi, mercenari) che, dato il loro numero e l’instabilità della loro condizione, costituivano un grave problema sociale. Acuto nell’individuare i problemi, Isocrate tuttavia non indica soluzioni soddisfacenti: la colonizzazione e l’insediamento stabile in territori extraellenici, che Isocrate tentava di accreditare come scelte di tradizione rievocando l’antica colonizzazione ionica, non erano graditi alle masse di planomenoi cui si rivolgevano.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.