Dal presente lavoro emerge che, anche se le valutazioni in merito alle determinanti della “legge” di crescita della spesa pubblica sono discordanti, quasi tutti gli studiosi riconoscono a livello internazionale l’andamento crescente della spesa pubblica a partire dalla metà dell’Ottocento. Sulle cause ricollegabili alla crescita del ruolo dello Stato nell’economia, gli autori italiani individuano sia l’eterogeneità sia l’interazione delle variabili economiche, politiche e tecnologiche (à la Wagner). Di conseguenza, essi mostrano la difficoltà di spiegare il fenomeno con interpretazioni monocausali così come, del resto, avviene tuttora nella letteratura. Nei contributi esaminati si evidenziano fondamentalmente sia le assunzioni della scuola marginalista sia, in aggiunta, quelle socio politiche. Le prime postulano che, in qualunque modo si tendano a risolvere i problemi delle politiche fiscali, le preferenze individuali (calcolo edonistico) rimangono il riferimento ultimo. Le seconde osservano che il limite invalicabile, costituito dalla volontà degli individui di non accettare quote troppo onerose di costi pubblici (imposte), viene superato con il finanziamento in disavanzo del debito pubblico quale mezzo per far crescere il volume della spesa senza intaccare, apparentemente, la soglia individuale di sopportazione del carico tributario. In questo quadro teorico si trovano, in particolare, interessanti ed ancora attuali interpretazioni della crescita della spesa pubblica come la “legge” delle economie di scala di Pantaleoni, la crescita sbilanciata del settore pubblico ed il mix tra beni pubblici e beni privati (Graziani, Sitta), la correlazione con lo sviluppo economico quantificabile nella crescita del reddito e della ricchezza (G. Ricca Salerno, Conigliani), l’illusione finanziaria e il ricorso al debito pubblico (Puviani, Barone, Einaudi).

Mastromatteo, G., The Growth of Public Expenditure in the Italian Theory of Public Finance, <<IL PENSIERO ECONOMICO ITALIANO>>, 2003; (1): 221-241 [http://hdl.handle.net/10807/38799]

The Growth of Public Expenditure in the Italian Theory of Public Finance

Mastromatteo, Giuseppe
2003

Abstract

Dal presente lavoro emerge che, anche se le valutazioni in merito alle determinanti della “legge” di crescita della spesa pubblica sono discordanti, quasi tutti gli studiosi riconoscono a livello internazionale l’andamento crescente della spesa pubblica a partire dalla metà dell’Ottocento. Sulle cause ricollegabili alla crescita del ruolo dello Stato nell’economia, gli autori italiani individuano sia l’eterogeneità sia l’interazione delle variabili economiche, politiche e tecnologiche (à la Wagner). Di conseguenza, essi mostrano la difficoltà di spiegare il fenomeno con interpretazioni monocausali così come, del resto, avviene tuttora nella letteratura. Nei contributi esaminati si evidenziano fondamentalmente sia le assunzioni della scuola marginalista sia, in aggiunta, quelle socio politiche. Le prime postulano che, in qualunque modo si tendano a risolvere i problemi delle politiche fiscali, le preferenze individuali (calcolo edonistico) rimangono il riferimento ultimo. Le seconde osservano che il limite invalicabile, costituito dalla volontà degli individui di non accettare quote troppo onerose di costi pubblici (imposte), viene superato con il finanziamento in disavanzo del debito pubblico quale mezzo per far crescere il volume della spesa senza intaccare, apparentemente, la soglia individuale di sopportazione del carico tributario. In questo quadro teorico si trovano, in particolare, interessanti ed ancora attuali interpretazioni della crescita della spesa pubblica come la “legge” delle economie di scala di Pantaleoni, la crescita sbilanciata del settore pubblico ed il mix tra beni pubblici e beni privati (Graziani, Sitta), la correlazione con lo sviluppo economico quantificabile nella crescita del reddito e della ricchezza (G. Ricca Salerno, Conigliani), l’illusione finanziaria e il ricorso al debito pubblico (Puviani, Barone, Einaudi).
2003
Inglese
Mastromatteo, G., The Growth of Public Expenditure in the Italian Theory of Public Finance, <<IL PENSIERO ECONOMICO ITALIANO>>, 2003; (1): 221-241 [http://hdl.handle.net/10807/38799]
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