ANGELA IDA VILLA, Pascoli spiegato da Pascoli. “Dalle tombe egizie” (1897-98) e dalla “Lyra romana” (1895) le tessere per approssimarsi alla soluzione del giallo del finale della “Digitale purpurea” (1898) circonfuso dall’“odor di rose e di viole a ciocche” dionisiache, “Otto/Novecento”, n. 2, 2012, pp. 69-102 INDICE I. La preistoria pascoliana dell’«odor di rose e di viole a ciocche» (Digitale purpurea, 20 marzo 1898) nel finale del "Bacchylides" [I] (25 dicembre 1897) del saggio "Dalle tombe egizie" I.1. «I fiori che gli dei gradiscono: l’edera, il lauro». Premessa sui fiori antichi e pagani del "Menandro" di Pascoli ("Dalle tombe egizie", 10 gennaio 1898), con esempi analoghi tratti dalla "Lyra romana" (1895) e da "Sul limitare" (1900) II. «Fa del suo meglio “l’usignolo di Ceo” [Bacchilide]; ma vince forse “il cigno Dirceo” [Pindaro]? [...] Qual è meglio, l’odor della rosa o quello della viola? Il vin di Chio o quel di Lesbo?». Pindaro, Bacchilide (e Plutarco) e le rose e viole antiche, pagane e dionisiache, nel finale del saggio pascoliano su "Bacchylides" [I] II. 1. Le “ciocche” di viole e rose: nel fr. 75 dei ditirambi di Pindaro («“il cigno Dirceo”») e nella "Digitale purpurea" di Pascoli II. 1. 1. Rose, viole e miele: da Pindaro, a Monti, a Pascoli II. 1. 2. Il vino che sa di miele nelle Traduzioni e riduzioni di Pascoli, il grappolo della "digitalis purpurea" che odora di miele e il Dioniso Meilichios di Nasso II. 2. La reticenza di Plutarco, che tratta della corona simposiale di rose e viole, nel finale del "Bacchylides" [I] II. 2. 1. «Il vino [conviviale] sente di fiori»: le ghirlande conviviali di rose della "Lyra romana" II. 2. 2. Le rose e viole “vinose” del finale del "Bacchylides" [I] e la corona simposiale di ciocche di rose e viole di Plutarco ("Quaestiones convivales", 647D) II. 2. 3. Il pensiero “profumato” di «mistero» dall’«odor di rose e di viole a ciocche» della "Digitale purpurea" e la polemica di Clemente Alessandrino contro gli «effluvii delle rose e delle viole» II. 3. Le corone di Bacchilide, «l’usignolo di Ceo», e la corona di Teseo (nonché quella di Arianna) nel "Bacchylides" [II] II. 3. 1. Sulle tracce della preistoria pascoliana del mito di Arianna, mistica sposa di Dioniso, nel finale della "Digitale purpurea": I giovinetti o Theseo nel "Bacchylides" [II] (3 gennaio 1898) II. 3. 2. Ancora sulle tracce della preistoria pascoliana del mito di Arianna nel finale della "Digitale purpurea": «la corona di Ariadne fatta costellazione» di Orazio, "Carmina", II, 19, 13-4 antologizzato da Pascoli nella "Lyra romana" II. 3. 3. Tra Rachele e Maria: l’Arianna baccante e mistica sposa di Dioniso Bacco di Catullo, "Carmen" 64, nelle "Traduzioni e riduzioni" di Pascoli e nei suoi componimenti giovanili d’argomento dionisiaco III. 3. 3. 1. Quale Maria nel finale della "Digitale purpurea"? Sull’Arianna-Maria Maddalena sposa di Dioniso Bacco nella poesia pascoliana giovanile "Le lacrime di Bacco" IV. Le allucinazioni visive e uditive di Rachele e di Maria, dopo aver inalato l’«odor di rose e di viole a ciocche», l’odore dei fiori dell’enthousiasmòs dionisiaco: dalla "Lyra romana" altri tasselli per lo scioglimento del giallo del finale della "Digitale purpurea"

Villa, A. I., ANGELA IDA VILLA, Pascoli spiegato da Pascoli. “Dalle tombe egizie” (1897-98) e dalla “Lyra romana” (1895) le tessere per approssimarsi alla soluzione del giallo del finale della “Digitale purpurea” (1898) circonfuso dall’“odor di rose e di viole a ciocche” dionisiache, “Otto/Novecento”, n. 2, 2012, pp. 69-102, <<OTTO-NOVECENTO>>, 2012; 2012 (2): 69-102 [http://hdl.handle.net/10807/38030]

ANGELA IDA VILLA, Pascoli spiegato da Pascoli. “Dalle tombe egizie” (1897-98) e dalla “Lyra romana” (1895) le tessere per approssimarsi alla soluzione del giallo del finale della “Digitale purpurea” (1898) circonfuso dall’“odor di rose e di viole a ciocche” dionisiache, “Otto/Novecento”, n. 2, 2012, pp. 69-102

Villa, Angela Ida
2012

Abstract

ANGELA IDA VILLA, Pascoli spiegato da Pascoli. “Dalle tombe egizie” (1897-98) e dalla “Lyra romana” (1895) le tessere per approssimarsi alla soluzione del giallo del finale della “Digitale purpurea” (1898) circonfuso dall’“odor di rose e di viole a ciocche” dionisiache, “Otto/Novecento”, n. 2, 2012, pp. 69-102 INDICE I. La preistoria pascoliana dell’«odor di rose e di viole a ciocche» (Digitale purpurea, 20 marzo 1898) nel finale del "Bacchylides" [I] (25 dicembre 1897) del saggio "Dalle tombe egizie" I.1. «I fiori che gli dei gradiscono: l’edera, il lauro». Premessa sui fiori antichi e pagani del "Menandro" di Pascoli ("Dalle tombe egizie", 10 gennaio 1898), con esempi analoghi tratti dalla "Lyra romana" (1895) e da "Sul limitare" (1900) II. «Fa del suo meglio “l’usignolo di Ceo” [Bacchilide]; ma vince forse “il cigno Dirceo” [Pindaro]? [...] Qual è meglio, l’odor della rosa o quello della viola? Il vin di Chio o quel di Lesbo?». Pindaro, Bacchilide (e Plutarco) e le rose e viole antiche, pagane e dionisiache, nel finale del saggio pascoliano su "Bacchylides" [I] II. 1. Le “ciocche” di viole e rose: nel fr. 75 dei ditirambi di Pindaro («“il cigno Dirceo”») e nella "Digitale purpurea" di Pascoli II. 1. 1. Rose, viole e miele: da Pindaro, a Monti, a Pascoli II. 1. 2. Il vino che sa di miele nelle Traduzioni e riduzioni di Pascoli, il grappolo della "digitalis purpurea" che odora di miele e il Dioniso Meilichios di Nasso II. 2. La reticenza di Plutarco, che tratta della corona simposiale di rose e viole, nel finale del "Bacchylides" [I] II. 2. 1. «Il vino [conviviale] sente di fiori»: le ghirlande conviviali di rose della "Lyra romana" II. 2. 2. Le rose e viole “vinose” del finale del "Bacchylides" [I] e la corona simposiale di ciocche di rose e viole di Plutarco ("Quaestiones convivales", 647D) II. 2. 3. Il pensiero “profumato” di «mistero» dall’«odor di rose e di viole a ciocche» della "Digitale purpurea" e la polemica di Clemente Alessandrino contro gli «effluvii delle rose e delle viole» II. 3. Le corone di Bacchilide, «l’usignolo di Ceo», e la corona di Teseo (nonché quella di Arianna) nel "Bacchylides" [II] II. 3. 1. Sulle tracce della preistoria pascoliana del mito di Arianna, mistica sposa di Dioniso, nel finale della "Digitale purpurea": I giovinetti o Theseo nel "Bacchylides" [II] (3 gennaio 1898) II. 3. 2. Ancora sulle tracce della preistoria pascoliana del mito di Arianna nel finale della "Digitale purpurea": «la corona di Ariadne fatta costellazione» di Orazio, "Carmina", II, 19, 13-4 antologizzato da Pascoli nella "Lyra romana" II. 3. 3. Tra Rachele e Maria: l’Arianna baccante e mistica sposa di Dioniso Bacco di Catullo, "Carmen" 64, nelle "Traduzioni e riduzioni" di Pascoli e nei suoi componimenti giovanili d’argomento dionisiaco III. 3. 3. 1. Quale Maria nel finale della "Digitale purpurea"? Sull’Arianna-Maria Maddalena sposa di Dioniso Bacco nella poesia pascoliana giovanile "Le lacrime di Bacco" IV. Le allucinazioni visive e uditive di Rachele e di Maria, dopo aver inalato l’«odor di rose e di viole a ciocche», l’odore dei fiori dell’enthousiasmòs dionisiaco: dalla "Lyra romana" altri tasselli per lo scioglimento del giallo del finale della "Digitale purpurea"
2012
Italiano
Villa, A. I., ANGELA IDA VILLA, Pascoli spiegato da Pascoli. “Dalle tombe egizie” (1897-98) e dalla “Lyra romana” (1895) le tessere per approssimarsi alla soluzione del giallo del finale della “Digitale purpurea” (1898) circonfuso dall’“odor di rose e di viole a ciocche” dionisiache, “Otto/Novecento”, n. 2, 2012, pp. 69-102, <<OTTO-NOVECENTO>>, 2012; 2012 (2): 69-102 [http://hdl.handle.net/10807/38030]
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10807/38030
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact