Sebbene il numero di donne che entrano in politica e che giungono a occupare posizioni di potere sia andato aumentando negli ultimi anni, le donne sono ancora sotto-rappresentate nelle istituzioni politiche, soprattutto nelle posizioni di vertice. Se gli ostacoli strutturali, inerenti per esempio il livello di istruzione e di reddito, sono diventati meno rilevanti (Stokes, 2005), tuttavia un “labirinto” di ostacoli di altro tipo rendono la carriera delle donne più difficile rispetto a quella degli uomini (Eagly & Carli, 2007). Mentre alcuni di questi ostacoli sono esterni alle donne (come l’atteggiamento distorto dei mass media), altri (come la difficoltà di conciliare i molteplici ruoli svolti simultaneamente in famiglia, nel lavoro e in politica) sono considerati interni alle donne (Francescato et al., 2008). Questa ricerca si propone di approfondire l’indagine degli ostacoli interni, con particolare attenzione per quelli che le donne incontrano come membri di un gruppo. A questo scopo, questa ricerca si focalizza sui processi psicosociali soggiacenti il modo in cui i membri di un gruppo svantaggiato affrontano la loro situazione di inferiorità (ingiustizia, identità e efficacia collettiva; Van Zomeren et al., 2008) ed esamina il significato che uomini e donne impegnati in politica associano a tali processi. Un campione di uomini e donne di diverso orientamento ideologico, che ricoprono cariche politiche a livello locale, sono stati invitati, attraverso interviste semi-strutturate, a raccontare la loro carriera politica e a riflettere sulla condizione svantaggiata delle donne in politica. La percezione che le donne in politica siano discriminate è diffusa in tutti gli intervistati. Nello spiegare questa discriminazione, tuttavia, le donne colgono maggiormente le conseguenze derivanti dalla difficile conciliazione dei ruoli, mentre gli uomini fanno riferimento a caratteristiche stereotipiche di genere. I risultati suggeriscono inoltre che gli ostacoli incontrati dalle donne in politica in quanto membri di un gruppo derivano, in primo luogo, dal fatto che esse, oltre che al medesimo gruppo di genere, appartengono simultaneamente a schieramenti ideologici e a partiti differenti. L’elevata salienza dell’identità ideologica e di quella di partito, infatti, enfatizza le differenze valoriali tra le donne e ostacola lo sviluppo di un’identità di genere politicizzata. In secondo luogo, il travagliato processo di acquisizione della competenza politica da parte delle donne e il fatto che tale competenza sia costantemente messa in discussione nell’interazione politica impediscono che la percezione di competenza individuale si traduca in una vera e propria efficacia collettiva di genere.
Milesi, P., Alberici, A. I., Ostacoli psicosociali alla partecipazione delle donne in politica., Abstract de <<Convegno Nazionale S.I.P.CO. - Società Italiana di Psicologia di Comunità>>, (Milano, 27-29 September 2012 ), EDUCatt, Milano 2012: 145-146 [http://hdl.handle.net/10807/36203]
Ostacoli psicosociali alla partecipazione delle donne in politica.
Milesi, Patrizia;Alberici, Augusta Isabella
2012
Abstract
Sebbene il numero di donne che entrano in politica e che giungono a occupare posizioni di potere sia andato aumentando negli ultimi anni, le donne sono ancora sotto-rappresentate nelle istituzioni politiche, soprattutto nelle posizioni di vertice. Se gli ostacoli strutturali, inerenti per esempio il livello di istruzione e di reddito, sono diventati meno rilevanti (Stokes, 2005), tuttavia un “labirinto” di ostacoli di altro tipo rendono la carriera delle donne più difficile rispetto a quella degli uomini (Eagly & Carli, 2007). Mentre alcuni di questi ostacoli sono esterni alle donne (come l’atteggiamento distorto dei mass media), altri (come la difficoltà di conciliare i molteplici ruoli svolti simultaneamente in famiglia, nel lavoro e in politica) sono considerati interni alle donne (Francescato et al., 2008). Questa ricerca si propone di approfondire l’indagine degli ostacoli interni, con particolare attenzione per quelli che le donne incontrano come membri di un gruppo. A questo scopo, questa ricerca si focalizza sui processi psicosociali soggiacenti il modo in cui i membri di un gruppo svantaggiato affrontano la loro situazione di inferiorità (ingiustizia, identità e efficacia collettiva; Van Zomeren et al., 2008) ed esamina il significato che uomini e donne impegnati in politica associano a tali processi. Un campione di uomini e donne di diverso orientamento ideologico, che ricoprono cariche politiche a livello locale, sono stati invitati, attraverso interviste semi-strutturate, a raccontare la loro carriera politica e a riflettere sulla condizione svantaggiata delle donne in politica. La percezione che le donne in politica siano discriminate è diffusa in tutti gli intervistati. Nello spiegare questa discriminazione, tuttavia, le donne colgono maggiormente le conseguenze derivanti dalla difficile conciliazione dei ruoli, mentre gli uomini fanno riferimento a caratteristiche stereotipiche di genere. I risultati suggeriscono inoltre che gli ostacoli incontrati dalle donne in politica in quanto membri di un gruppo derivano, in primo luogo, dal fatto che esse, oltre che al medesimo gruppo di genere, appartengono simultaneamente a schieramenti ideologici e a partiti differenti. L’elevata salienza dell’identità ideologica e di quella di partito, infatti, enfatizza le differenze valoriali tra le donne e ostacola lo sviluppo di un’identità di genere politicizzata. In secondo luogo, il travagliato processo di acquisizione della competenza politica da parte delle donne e il fatto che tale competenza sia costantemente messa in discussione nell’interazione politica impediscono che la percezione di competenza individuale si traduca in una vera e propria efficacia collettiva di genere.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.