Lo studio della produzione metallurgica in età tardo antica al momento appare come schiacciato fra un primo e un dopo, rispettivamente il mondo romano e quello longobardo, aventi una più marcata visibilità archeologica. In mezzo il tardo antico segna un confine, certamente non netto anche perché si ebbe una sostanziale continuità di saperi che in parte attende di essere però dimostrata nei fatti, pur essendo logicamente indubitabile. Tale continuità dovette aversi in forme nuove dipendenti dalla crisi del sistema centrale di controllo delle attività estrattive, dal contatto – vecchio peraltro di secoli – fra popolazioni aventi tradizioni tecniche diverse, dal modificarsi del consumo sia utilitaristico sia voluttuario. Pur nella continuità, nel periodo tardo antico si ebbero però anche apporti originali, ad esempio la tipicamente prematura “invenzione” della ghisa, e modificazioni dei modi della produzione. La lavorazione dei metalli è difatti sempre produzione finalizzata ad altro: all’agricoltura che nei secoli non modifica se non marginalmente i propri attrezzi; all’armamento che cambia; all’edilizia che conosce una stasi; alle manifestazioni di prestigio che recepiscono differenti scelte di stile, debbono tenere conto dell’avvento del Cristianesimo, del concentrarsi delle élite in pochi grandi siti, della riduzione, se non scomparsa dei ceti intermedi. Per studiare questi fenomeni tre sembrano essere le possibilità che si differenziano per tempi, costi, risultati, ma che potrebbero dare il meglio di sé integrandosi fra loro: differenziare le produzioni valutando, oltre ai caratteri propriamente stilistici, le particolarità tecniche; tentare di quantificare non la produzione in sé, ma il circolante, inteso come il metallo disponibile e caratterizzante i diversi gruppi sociali; attivare progetti di ricerca archeometallurgica in siti di particolare interesse.
Giannichedda, E., Metal production in Late Antiquity: from continuity of knowledge to changes in consuption, in Technology in Transition A.D. 300-650,, (Siena, 04-05 June 2004), Brill, London 2007: 187-209 [http://hdl.handle.net/10807/34568]
Metal production in Late Antiquity: from continuity of knowledge to changes in consuption
Giannichedda, Enrico
2007
Abstract
Lo studio della produzione metallurgica in età tardo antica al momento appare come schiacciato fra un primo e un dopo, rispettivamente il mondo romano e quello longobardo, aventi una più marcata visibilità archeologica. In mezzo il tardo antico segna un confine, certamente non netto anche perché si ebbe una sostanziale continuità di saperi che in parte attende di essere però dimostrata nei fatti, pur essendo logicamente indubitabile. Tale continuità dovette aversi in forme nuove dipendenti dalla crisi del sistema centrale di controllo delle attività estrattive, dal contatto – vecchio peraltro di secoli – fra popolazioni aventi tradizioni tecniche diverse, dal modificarsi del consumo sia utilitaristico sia voluttuario. Pur nella continuità, nel periodo tardo antico si ebbero però anche apporti originali, ad esempio la tipicamente prematura “invenzione” della ghisa, e modificazioni dei modi della produzione. La lavorazione dei metalli è difatti sempre produzione finalizzata ad altro: all’agricoltura che nei secoli non modifica se non marginalmente i propri attrezzi; all’armamento che cambia; all’edilizia che conosce una stasi; alle manifestazioni di prestigio che recepiscono differenti scelte di stile, debbono tenere conto dell’avvento del Cristianesimo, del concentrarsi delle élite in pochi grandi siti, della riduzione, se non scomparsa dei ceti intermedi. Per studiare questi fenomeni tre sembrano essere le possibilità che si differenziano per tempi, costi, risultati, ma che potrebbero dare il meglio di sé integrandosi fra loro: differenziare le produzioni valutando, oltre ai caratteri propriamente stilistici, le particolarità tecniche; tentare di quantificare non la produzione in sé, ma il circolante, inteso come il metallo disponibile e caratterizzante i diversi gruppi sociali; attivare progetti di ricerca archeometallurgica in siti di particolare interesse.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.