La scienza moderna mette in atto un processo di definalizzazione della natura per poterla meglio dominare riproducendone i meccanismi di funzionamento. L’a. individua i prodromi di questa “inversione dello sguardo naturale” a partire da un modo di interrogare la natura a partire da un punto di vista esclusivamente teologico, caratteristico di un certo creazionismo dalle coloriture stoiche. Passo successivo compiuto nell’ontologia in età moderna fu di intendere il fine solo come tendenza all’autoconservazione, per cui la causa finale viene sussunta in quella efficiente e il finalismo degli esseri viventi ridotto in senso esclusivamente funzionalistico. La sostituzione kantiana del termine “teleologia” con quello di “teleonomia” verrà ripresa dalla biologia (C.S. Pittedright) che, non trovando alcuna utilità nel concetto del finis cujus gratia, comprende tuttavia di non poter sussistere come scienza se non reintroducendo il concetto di finis quo.
Scotti, N.(a cura di), "L'incompiutezza della definalizzazione: si può fare a meno del finalismo?" / traduzione di Spaemann, R., "Die Unvollendbarkeit der Entfinalisierung", <<RIVISTA DI FILOSOFIA NEOSCOLASTICA>>, 2004; (Ottobre): 739-757 [http://hdl.handle.net/10807/34562]
L'incompiutezza della definalizzazione: si può fare a meno del finalismo?
Scotti, Nicoletta
2004
Abstract
La scienza moderna mette in atto un processo di definalizzazione della natura per poterla meglio dominare riproducendone i meccanismi di funzionamento. L’a. individua i prodromi di questa “inversione dello sguardo naturale” a partire da un modo di interrogare la natura a partire da un punto di vista esclusivamente teologico, caratteristico di un certo creazionismo dalle coloriture stoiche. Passo successivo compiuto nell’ontologia in età moderna fu di intendere il fine solo come tendenza all’autoconservazione, per cui la causa finale viene sussunta in quella efficiente e il finalismo degli esseri viventi ridotto in senso esclusivamente funzionalistico. La sostituzione kantiana del termine “teleologia” con quello di “teleonomia” verrà ripresa dalla biologia (C.S. Pittedright) che, non trovando alcuna utilità nel concetto del finis cujus gratia, comprende tuttavia di non poter sussistere come scienza se non reintroducendo il concetto di finis quo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.