INTRODUZIONE Anche se non ancora riconosciuti come cittadini, i giovani di origine straniera costituiscono una componente fondamentale e crescente della nostra società. Le statistiche ci parlano di quasi un milione di giovani nati in Italia da famiglie straniere, che popolano diffusamente il mondo della scuola, dell’università e sempre di più anche quello delle professioni . Sono le seconde generazioni, non più soltanto una categoria sociologica ma una presenza vivace e attiva nella società civile. Con Claude Clanet (1990) possiamo affermare che le seconde generazioni danno vita costantemente, attraverso le proprie occasioni di dialogo e confronto, a una “cultura terza”, che non è la somma matematica delle due culture messe in contatto dentro e fuori di sé, ma una cultura originale che tiene insieme elementi dell’una e dell’altra ed è forse meglio definibile come una forma di “intercultura”. OBIETTIVI E METODI Obiettivo della ricerca è comprendere quali idee di solidarietà sviluppa questa generazione dai tratti interculturali. Lo studio pilota si basa su 5 interviste a giovani adulti, tra i 25 e i 30 anni, accomunati dal fatto di essere nati o giunti in Italia bambini da Paesi stranieri, appartenenti ad associazioni delle seconde generazioni attive sul territorio lombardo e ancora legati alle comunità di minoranza cui appartengono i propri padri (cinese, senegalese, copta-egiziana, eritrea, italo-egiziana). Le interviste, a partire dalla revisione costruzionista dell’approccio Grounded theory (Cicognani, 2002), sono state sottoposte ad analisi del contenuto attraverso una codifica per temi narrativi (Chiarolanza e De Gregorio, 2007) utilizzando una griglia costruita ad hoc. RISULTATI Diversi sono gli elementi emersi. Innanzitutto, anche se i giovani provengono da comunità molto diverse, ciascuno è capace di vedere risorse e limiti dei valori delle comunità di origine. L’altro elemento fondamentale è lo sguardo che i ragazzi hanno sulla solidarietà. I valori definitori del concetto derivano da un terreno culturale condiviso, quello italiano, ma si arricchiscono di valori ed elementi nuovi, culturali e religiosi, provenienti dalle comunità di origine dei gate keepers, dando vita a un’idea interculturale di solidarietà, dai tratti indubbiamente inediti. Donare significa prendersi cura di un Alter con cui condivido l’esistenza, che travalica i confini spazio-mentali con cui spesso categorizziamo il mondo che ci circonda.

Guiddi, P., Granata, A., Donare é appartenere: nuovi italiani ed idee di solidarietà, Abstract de <<Convegno SIPCO (Società Italiana Psicologia di Comunità)>>, (Università Cattolica, Milano, 27-29 September 2012 ), EDUCatt, Milano 2012: 1-177 [http://hdl.handle.net/10807/34498]

Donare é appartenere: nuovi italiani ed idee di solidarietà

Guiddi, Paolo;Granata, Anna
2012

Abstract

INTRODUZIONE Anche se non ancora riconosciuti come cittadini, i giovani di origine straniera costituiscono una componente fondamentale e crescente della nostra società. Le statistiche ci parlano di quasi un milione di giovani nati in Italia da famiglie straniere, che popolano diffusamente il mondo della scuola, dell’università e sempre di più anche quello delle professioni . Sono le seconde generazioni, non più soltanto una categoria sociologica ma una presenza vivace e attiva nella società civile. Con Claude Clanet (1990) possiamo affermare che le seconde generazioni danno vita costantemente, attraverso le proprie occasioni di dialogo e confronto, a una “cultura terza”, che non è la somma matematica delle due culture messe in contatto dentro e fuori di sé, ma una cultura originale che tiene insieme elementi dell’una e dell’altra ed è forse meglio definibile come una forma di “intercultura”. OBIETTIVI E METODI Obiettivo della ricerca è comprendere quali idee di solidarietà sviluppa questa generazione dai tratti interculturali. Lo studio pilota si basa su 5 interviste a giovani adulti, tra i 25 e i 30 anni, accomunati dal fatto di essere nati o giunti in Italia bambini da Paesi stranieri, appartenenti ad associazioni delle seconde generazioni attive sul territorio lombardo e ancora legati alle comunità di minoranza cui appartengono i propri padri (cinese, senegalese, copta-egiziana, eritrea, italo-egiziana). Le interviste, a partire dalla revisione costruzionista dell’approccio Grounded theory (Cicognani, 2002), sono state sottoposte ad analisi del contenuto attraverso una codifica per temi narrativi (Chiarolanza e De Gregorio, 2007) utilizzando una griglia costruita ad hoc. RISULTATI Diversi sono gli elementi emersi. Innanzitutto, anche se i giovani provengono da comunità molto diverse, ciascuno è capace di vedere risorse e limiti dei valori delle comunità di origine. L’altro elemento fondamentale è lo sguardo che i ragazzi hanno sulla solidarietà. I valori definitori del concetto derivano da un terreno culturale condiviso, quello italiano, ma si arricchiscono di valori ed elementi nuovi, culturali e religiosi, provenienti dalle comunità di origine dei gate keepers, dando vita a un’idea interculturale di solidarietà, dai tratti indubbiamente inediti. Donare significa prendersi cura di un Alter con cui condivido l’esistenza, che travalica i confini spazio-mentali con cui spesso categorizziamo il mondo che ci circonda.
2012
Italiano
Rilanciare legami sociali, attivare partecipazione, promuovere cambiamento
Convegno SIPCO (Società Italiana Psicologia di Comunità)
Università Cattolica, Milano
27-set-2012
29-set-2012
9788883119217
Guiddi, P., Granata, A., Donare é appartenere: nuovi italiani ed idee di solidarietà, Abstract de <<Convegno SIPCO (Società Italiana Psicologia di Comunità)>>, (Università Cattolica, Milano, 27-29 September 2012 ), EDUCatt, Milano 2012: 1-177 [http://hdl.handle.net/10807/34498]
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