Smartphone, regole e conflitti: tentativi di governance nelle famiglie postdigitali

This chapter analyses how Italian families negotiate smartphone use, rules, and conflicts within an increasingly postdigital everyday life. Drawing on data from the CISF Family Report 2025, Pasta shows that public anxieties—exemplified by the popular term brain rot—coexist with the widespread and routine integration of digital media into domestic life. Smartphones emerge as a key site of intergenerational tension, often symbolically concentrated in the behaviours of children and adolescents, while adults’ uses are socially naturalised. The chapter conceptualises parental smartphone governance through different regulatory styles, identifying profiles ranging from restrictive to dialogic and “accompanying” approaches (tamers, nnarmed parents, free agents, guides). It also investigates families’ broader orientations toward digital technologies, moving beyond simplistic notions of “screen time” and instead linking media practices to digital educational poverty, datification, and the pervasive presence of AI-driven devices in Italian homes. Introducing the Artificial Intelligence Homing Index, Pasta broadens the perspective from device-level concerns to the systemic context of platforms, algorithms, and the data economy. Comparative analysis of CISF surveys from 2017 to 2025 illustrates the transition from “hybrid families” to “postdigital families”, who experience both pleasure and constraint in their media use. The chapter concludes by criticising polarised debates—especially those focused on prohibition—and advocates for a media-educational approach that combines protection with active cultivation of critical, informed and responsible digital agency.

l capitolo analizza come le famiglie italiane negoziano l’uso dello smartphone, le regole e i conflitti in un contesto quotidiano sempre più postdigitale. A partire dai dati del CISF Family Report 2025, Pasta mostra come le ansie sociali — emblematicamente sintetizzate dal termine brain rot — convivano con la diffusa e ordinaria integrazione dei media digitali nella vita domestica. Lo smartphone emerge come luogo privilegiato di tensioni intergenerazionali, spesso concentrate sui comportamenti di bambini e adolescenti, mentre gli usi degli adulti risultano maggiormente normalizzati. Il capitolo concettualizza la governance genitoriale dello smartphone attraverso diversi stili regolativi, identificando profili che vanno da approcci restrittivi a modalità dialogiche e di accompagnamento (domatori, disarmati, liberi battitori, accompagnatori). Indaga inoltre i posizionamenti delle famiglie rispetto al digitale, superando la visione riduzionista del “tempo di schermo” e legando le pratiche mediali ai temi della povertà educativa digitale, della datificazione e della crescente presenza di dispositivi basati su intelligenza artificiale nelle case. Con l’introduzione dell’Artificial Intelligence Homing Index, l’analisi si amplia dal singolo dispositivo al contesto sistemico delle piattaforme, degli algoritmi e dell’economia dei dati. Il confronto con le indagini CISF dal 2017 al 2025 evidenzia il passaggio dalle “famiglie ibride” alle “famiglie postdigitali”, che vivono simultaneamente piacere e costrizione nell’uso delle tecnologie. Il capitolo si conclude criticando le polarizzazioni — soprattutto quelle incentrate sul divieto — e propone un approccio mediaeducativo che integri protezione e coltivazione attiva delle competenze critiche e della responsabilità digitale.