L’ORO BIANCO DELLA MAREMMA: COLTIVARE SALE MARINO ALLE SOGLIE DELLA STORIA

This essay investigates the essential role of salt throughout human history, focusing on the production and exploitation of sea salt in Tuscany’s Maremma region during the Bronze Age and early Iron Age. Through archaeological and historical analysis, the author highlights how salt—a vital resource for both human and animal physiology—profoundly shaped the economic, social, and symbolic dynamics of ancient communities. The transition from spontaneous consumption in the Paleolithic to planned production in the Neolithic is traced, culminating in the development of sophisticated extraction and crystallization techniques. The areas of Scarlino and the Gulf of Baratti are identified as strategic centers for salt production, with kiln structures and ceramic deposits reflecting a shared technical knowledge across Europe. Salt not only ensured food preservation but also became a symbol of value, spirituality, and cultural exchange

Il saggio esplora il ruolo fondamentale del sale nella storia dell’umanità, con particolare attenzione alla produzione e allo sfruttamento del sale marino nella Maremma toscana durante l’età del Bronzo e la prima età del Ferro. Attraverso un’analisi archeologica e storica, l’autore evidenzia come il sale, risorsa vitale per la fisiologia umana e animale, abbia influenzato profondamente le dinamiche economiche, sociali e simboliche delle comunità antiche. Viene illustrato il passaggio da un consumo spontaneo in epoca paleolitica a una produzione pianificata nel Neolitico, fino allo sviluppo di tecniche complesse di estrazione e cristallizzazione. Il territorio di Scarlino e il golfo di Baratti emergono come centri strategici per la produzione del sale, con strutture di forni e depositi ceramici che testimoniano un sapere tecnico condiviso a livello europeo. Il sale non solo garantiva la conservazione degli alimenti, ma diventava anche simbolo di valore, spiritualità e scambio culturale.