Sull’opponibilità del giudicato arbitrale anteriore in sede di verificazione del passivo

The Author draws inspiration from two recent rulings of the Court of Cassation to delve into the issue of whether the arbitral award pronounced against the solvent debtor must be endowed with a certain prior date to be opposable to the insolvency practitioner in lodging claims admission proceedings. The Court relies on the principles of Joined Divisions of 2013 and 2021, respectively relating to the jurisdictional effectiveness of the arbitral award and the commencement of the annual appeal period from its last signature, to deduce that the award is ontologically endowed with a certain date. The Author, however, points out that in this case the basis for the admission of a lodging claim is the res judicata effect of the award against the debtor and not the award as act, which is certainly drawn up by arbitrators who do not hold the function of public officials.

L’Autore prende spunto da due recenti pronunce della Cassazione per approfondire la questione se il lodo rituale pronunciato verso il debitore in bonis debba o meno essere munito di data certa anteriore, per essere opponibile alla curatela in sede di verificazione del passivo. La Corte fa leva sui principi delle Sezioni Unite del 2013 e del 2021, rispettivamente relativi alla efficacia giurisdizionale del lodo ed alla decorrenza del termine annuale di impugnazione dalla sua ultima sottoscrizione, per dedurre che il lodo sia ontologicamente munito di data certa. L’Autrice segnala invece che, a fondamento della domanda di ammissione al passivo del credito, in questo caso rileva l’efficacia di giudicato del lodo verso il debitore in bonis e non il lodo come atto, che è certamente redatto da arbitri, che non rivestono la funzione di pubblici ufficiali.