Nella produzione poetica – compiuta e incompiuta – di Guido Gozzano molte sono le emersioni del paesaggio, spesso rapide, appena tratteggiate attraverso ben distinti elementi naturali corredati dei loro colori. Bastano brevi rinvii per far apparire l’orizzonte, per dare profondità all’ambiente di alcuni fra i suoi più celebri componimenti. Il contributo si propone di dimostrare con quali strumenti grammaticali e retorici l’autore costruisca l’unità del paesaggio attraverso la categoria non tanto dello spazio, quanto piuttosto del tempo: gli elementi impiegati per evocare la natura assumono infatti una precisa fisionomia, guadagnano una forma e divengono perciò intelligibili nella misura in cui da essi germinano ricordi, proiezioni, riflessioni sull’opposizione fra tempo ciclico e tempo lineare. In particolare, nelle incompiute Epistole entomologiche le farfalle costituiscono la mise en abyme e la proiezione del paesaggio, di cui assorbono le qualità, divenendo correlativi oggettivi del tempo delle origini oltre che messaggere della stagione futura
Bisi, M., «Tra gli alti cardi i tassi i rododendri»: memoria e proiezione nel paesaggio di Gozzano, in Bilancia, E., De Blasi, M., Malatesta, S., Portico, M., Rimolo, R. E. (ed.), Contemplare/abitare: la natura nella letteratura italiana, Adi editore, Roma 2025: 1- 10 [https://hdl.handle.net/10807/323777]
«Tra gli alti cardi i tassi i rododendri»: memoria e proiezione nel paesaggio di Gozzano
Bisi, Monica
2025
Abstract
Nella produzione poetica – compiuta e incompiuta – di Guido Gozzano molte sono le emersioni del paesaggio, spesso rapide, appena tratteggiate attraverso ben distinti elementi naturali corredati dei loro colori. Bastano brevi rinvii per far apparire l’orizzonte, per dare profondità all’ambiente di alcuni fra i suoi più celebri componimenti. Il contributo si propone di dimostrare con quali strumenti grammaticali e retorici l’autore costruisca l’unità del paesaggio attraverso la categoria non tanto dello spazio, quanto piuttosto del tempo: gli elementi impiegati per evocare la natura assumono infatti una precisa fisionomia, guadagnano una forma e divengono perciò intelligibili nella misura in cui da essi germinano ricordi, proiezioni, riflessioni sull’opposizione fra tempo ciclico e tempo lineare. In particolare, nelle incompiute Epistole entomologiche le farfalle costituiscono la mise en abyme e la proiezione del paesaggio, di cui assorbono le qualità, divenendo correlativi oggettivi del tempo delle origini oltre che messaggere della stagione futuraI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.



