Il contributo prende le mosse da alcuni spunti iniziali offerti dal saggio di Piero Calamandrei “La relatività del concetto di azione” del 1939 e analizza alcuni profili attuali del processo amministrativo, soffermandosi in particolare su uno dei possibili nodi problematici, l’imparzialità del giudice come componente fondamentale del giusto processo (art. 111 Cost.). Tra i diversi stimoli che provengono da alcuni orientamenti recenti della giurisprudenza, successivi all’emanazione del codice del 2010, due tra gli altri sembrano molto significativi sul “ruolo” del giudice amministrativo nel processo; essi si collocano su piani differenti, il potere di decisione del giudice e l’istruttoria. La conclusione dell’autore è nel senso che l’imparzialità del giudice identifica un principio coessenziale all’esercizio della funzione giurisdizionale, che comporta anche il superamento di ogni concezione che dia rilievo all’esigenza di una tutela “particolare” per l’interesse pubblico all’interno del processo amministrativo.
D'Angelo, G., Rileggendo Piero Calamandrei: “interesse pubblico” nel processo amministrativo e non relatività del principio dell’imparzialità del giudice, <<ANTOLOGIA DI DIRITTO PUBBLICO>>, 2025; (2): 31-69 [https://hdl.handle.net/10807/323619]
Rileggendo Piero Calamandrei: “interesse pubblico” nel processo amministrativo e non relatività del principio dell’imparzialità del giudice
D'Angelo, Giovanni
2025
Abstract
Il contributo prende le mosse da alcuni spunti iniziali offerti dal saggio di Piero Calamandrei “La relatività del concetto di azione” del 1939 e analizza alcuni profili attuali del processo amministrativo, soffermandosi in particolare su uno dei possibili nodi problematici, l’imparzialità del giudice come componente fondamentale del giusto processo (art. 111 Cost.). Tra i diversi stimoli che provengono da alcuni orientamenti recenti della giurisprudenza, successivi all’emanazione del codice del 2010, due tra gli altri sembrano molto significativi sul “ruolo” del giudice amministrativo nel processo; essi si collocano su piani differenti, il potere di decisione del giudice e l’istruttoria. La conclusione dell’autore è nel senso che l’imparzialità del giudice identifica un principio coessenziale all’esercizio della funzione giurisdizionale, che comporta anche il superamento di ogni concezione che dia rilievo all’esigenza di una tutela “particolare” per l’interesse pubblico all’interno del processo amministrativo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.



