L’articolo prende le mosse dalla domanda delle Confessioni XI, “Che cos’è dunque il tempo?”, per mostrare come Agostino lo comprenda non come un oggetto esterno, ma come esperienza interiore. Il tempo, per Agostino, è distensio animi: tensione dell’anima tra memoria del passato, attenzione al presente e attesa del futuro. Questa visione ha un forte valore antropologico: l’uomo non “scorre” soltanto nel tempo, ma lo abita narrativamente, tenendo unito ciò che è stato e ciò che sarà. La memoria non è deposito passivo, ma grembo della coscienza, indispensabile per dare continuità e identità al sé. Il tempo umano si comprende in rapporto all’eternità divina: Dio è il “sempre ora”, immutabile e fuori dal tempo, ma sceglie di entrare nella storia con l’Incarnazione. Così il tempo diventa luogo della redenzione, spazio di libertà in cui il passato può essere redento, il futuro affidato e il presente abitato. La conversione è l’atto decisivo del presente, ma nutrito da memoria e speranza. La riflessione si rivela attuale in un’epoca frenetica e frammentata: se il tempo è nell’anima, la vera sfida è viverlo come apertura all’eterno, non come flusso da subire. Per Agostino, ciò significa misurarlo su ciò che conta: riconoscere la presenza del bene nel tempo che fugge, trasformandolo in sapienza e cammino verso Dio.

Muller, P. A. M., Che cos'è il tempo? Agostino e la misura del nostro vivere, <<AVVENIRE>>, 2025-08-05 [https://hdl.handle.net/10807/320417]

Che cos'è il tempo? Agostino e la misura del nostro vivere

Muller, Paola Anna Maria
2025

Abstract

L’articolo prende le mosse dalla domanda delle Confessioni XI, “Che cos’è dunque il tempo?”, per mostrare come Agostino lo comprenda non come un oggetto esterno, ma come esperienza interiore. Il tempo, per Agostino, è distensio animi: tensione dell’anima tra memoria del passato, attenzione al presente e attesa del futuro. Questa visione ha un forte valore antropologico: l’uomo non “scorre” soltanto nel tempo, ma lo abita narrativamente, tenendo unito ciò che è stato e ciò che sarà. La memoria non è deposito passivo, ma grembo della coscienza, indispensabile per dare continuità e identità al sé. Il tempo umano si comprende in rapporto all’eternità divina: Dio è il “sempre ora”, immutabile e fuori dal tempo, ma sceglie di entrare nella storia con l’Incarnazione. Così il tempo diventa luogo della redenzione, spazio di libertà in cui il passato può essere redento, il futuro affidato e il presente abitato. La conversione è l’atto decisivo del presente, ma nutrito da memoria e speranza. La riflessione si rivela attuale in un’epoca frenetica e frammentata: se il tempo è nell’anima, la vera sfida è viverlo come apertura all’eterno, non come flusso da subire. Per Agostino, ciò significa misurarlo su ciò che conta: riconoscere la presenza del bene nel tempo che fugge, trasformandolo in sapienza e cammino verso Dio.
Italiano
5-ago-2025
Muller, P. A. M., Che cos'è il tempo? Agostino e la misura del nostro vivere, <<AVVENIRE>>, 2025-08-05 [https://hdl.handle.net/10807/320417]
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